Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

 MG 7244

1. S.Lovison, Il brenta dal ponte di Bassano (1827). Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Inc.Bass.XLVIII 395.

L'acquaforte primo-ottocentesca incornicia il canale di Brenta con l'area montana del Grappa dal ponte di Bassano.

Se è vero che «la geografia è, per la natura della propria materia, una disciplina ermeneutica» perché è in grado di «conferire visibilità ai contesti», di illuminare «le cose all’interno di una cornice»[1], allora i molti “discorsi storici” che è possibile proporre per Bassano possono essere introdotti da una riflessione sulla cornice in cui essi sono inquadrabili, sulla scena sopra la quale sono rappresentati[2]. Si badi bene, tale cornice non è evidentemente solo quella costituita dalle distanze metriche tra i luoghi, dalle vicinanze e dalle lontananze così come deducibili dalla carta geografica, e neppure è data solamente dalle caratteristiche geografico-fisiche e geomorfologiche dell’area di insediamento. Si tratta più in profondità di strutture di relazione, delle forme in cui si consolidano i rapporti innanzi tutto tra gli uomini e il contesto ambientale (le opportunità che esso offre, i vincoli che da esso derivano: il modo quindi in cui risorse e vincoli sono affrontati). Ma in senso più esteso si tratta delle relazioni che si stabiliscono tra gli uomini per tramite del territorio: di come si dispongono sul territorio e attraverso il territorio gli equilibri o gli squilibri di potere tra i diversi attori in gioco.

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