Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

La Bassano dell’età moderna si presenta come un caso particolarmente significativo di una tipologia di centri urbani di dimensioni intermedie tra le città di medie dimensioni che sin dal basso medioevo avevano dominato i territori padani ed i villaggi rurali. Cresciuti in termini demografici ed economici nella fase di ripresa che era seguita alle pestilenze del Trecento e del primo Quattrocento, questi grossi borghi trassero vantaggio dalle maggiori prospettive di autonomia dai centri maggiori e dalla accresciuta stabilità politica assicurata dalla formazione degli stati regionali. Nelle fasi difficili di fine Cinquecento e del Seicento, in un periodo di trasformazione delle gerarchie economiche europee, ebbero la possibilità di assumere un ruolo di centri di organizzazione delle produzioni manifatturiere che si stavano spostando dai centri urbani alle aree rurali e collinari pedemontane. Sotto questo punto di vista è dubbio che il Seicento bassanese sia da definire un’epoca di sviluppo in controtendenza, in quanto il centro pedemontano appare pienamente inserito nei processi di trasformazione economica dell’epoca ed in grado di trarre vantaggio dalla riorganizzazione dei traffici europei, nella quale lo spazio mediterraneo perdeva importanza rispetto a quello centrato sull’area atlantica e sul Mare del Nord.

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