Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

L’indicatore più importante del dinamismo dell’economia bassanese nel corso dell’età moderna è rappresentato dall’andamento della popolazione. In uno spazio regionale che dalla metà del Cinquecento in poi vede la popolazione dei maggiori centri urbani mantenersi stabile o diminuire, Bassano vide crescere il numero dei suoi abitanti con una continuità interrotta solo temporaneamente dagli effetti della peste del 1630[10]. Il dato da cui partire per una ricostruzione dell’evoluzione demografica di Bassano la stima di 3.000 abitanti entro le mura formulata da Marin Sanudo nel suo Itinerario per la Terraferma[11](fig.2).

2itinerarioterrafermaveneziana

2. Itinerario di Marin Sanuto per la Terraferma Veneziana nell’anno MCCCCLXXXIII, edito da R. Brown, Padova, Tipografia del Seminario, 1847.Spetta al grande cronachista veneziano la stima di 3.000 abitanti entro le mura della città alla fine del Quattrocento.

Questa prima indicazione è seguita a distanza di oltre mezzo secolo dalla Descrittione dell’anime che sono nelle cittadi et terretorii dell’illustrissima signoria di Venetia condotta nel 1548 dal provveditore generale in Terraferma Stefano Tiepolo che, senza distinguere tra comune urbano e comunità rurali, attribuisce all’intero distretto bassanese 11.498 abitanti[12]. Per disporre di un quadro più dettagliato della distribuzione della popolazione tra città e territorio si deve passare alle rilevazioni del 1561 e 1562, le prime di cui si conservano le liste nominative delle famiglie[13](fig.3).

3Rilevazionipopolazione

3. Rilevazioni della popolazione di Bassano. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Archivio Comunale, 2. Bassano, vol. 85.Le rilevazioni del 1561 e del 1562 sono  le prime in cui si conservano le liste nominative delle famiglie.

Anche se lo stato assai confuso in cui si trovano i documenti in seguito allo smembramento e riaccorpamento dei fascicoli compiuto nel corso dei riordini sei e settecenteschi dell’archivio comunale non permette di avere una chiara visione d’insieme, è probabile che una prima serie di rilevazioni venne condotta nei diversi quartieri e borghi di Bassano, nelle contrade dell’Università di Rosà e nei comuni del distretto durante i primi mesi del 1561, seguita poi da una seconda nella primavera del 1562[14]. Le liste suddividono la popolazione per sesso e per età, in alcuni casi specificando il numero dei maschi tra i 18 e i 40 anni; si può quindi ritenere che la rilevazione sia stata condotta per finalità militari, anche se altri elenchi riportano come intestazione «lista delle bocche», il che farebbe pensare ad un’utilizzo per scopi annonari, con la mancata registrazione dei lattanti. La rilevazione in assoluto più dettagliata e completa di cui si disponga per la Bassano dell’intera età moderna è quella condotta a termine nell’ottobre del 1589 da Pietro Stecchini (quartiere di Margnan) (fig.4),

4RilevazionepopolazionediBassano

4. Rilevazione della popolazione di Bassano. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Archivio Comunale, 2. Bassano, vol. 85.La rilevazione in assoluto più dettagliata e completa di cui si disponga per la Bassano dell’intera età moderna è quella condotta a termine per il quartiere di Margnan  nell’ottobre del 1589 da Pietro Stecchini.

Pietro Romano (borgo Lion), Lorenzo Lanzarini (quartiere di Caser), Giovanni da Romano e Leonardo Bonamico (quartiere di Roveredo), Gaspare Riva (quartiere di S. Croce), Lorenzo dalla Porta (borgo di Margnan) su incarico del podestà Lorenzo Capello[15]. Vi si trovano descritte, secondo i criteri usati per compilare gli stati delle anime ecclesiastici, tutte le persone che risiedevano nel centro urbano, nei quattro quartieri all’interno delle mura come nei borghi di Margnan e Lion, con l’eccezione, non sempre rispettata, dei religiosi secolari e regolari che non vivevano in famiglia. Liste parziali dei soli capifamiglia, con l’indicazione della professione, vennero redatte nel 1590 e nel 1591, forse in preparazione della compilazione di un estimo, ma più probabilmente in vista della formazione dei ruoli della milizia cittadina, i bombardieri, formata in larga parte da artigiani e bottegai[16]. Quindi ad eccezione di un breve elenco di capifamiglia del quartiere di Caser formato nel 1623, non si dispongono di informazioni sino ad oltre un quarantennio dalla disastrosa epidemia di peste che nel 1631 causò circa 2.300 morti a Bassano[17]. La popolazione del centro urbano recuperò comunque con rapidità i livelli antecedenti il contagio, al punto che già nel 1669 si contavano nel centro urbano e nei borghi 5.987 persone e l’anno successivo veniva superata la soglia dei 6.000 abitanti[18]. A qualche anno prima risale una rilevazione degli abitanti dei comuni del distretto bassanese e delle contrade dell’Università di Rosà, che raccoglieva la popolazione rurale del territorio che ricadeva all’interno del comune di Bassano. Altri dati sull’andamento della popolazione bassanese si possono ricavare dalle visite pastorali condotte dai vescovi di Vicenza e di Padova nelle parrocchie delle rispettive diocesi. Le visite pastorali riportano dati spesso approssimati alle centinaia di persone e non direttamente confrontabili con quelli forniti dalle autorità civili in quanto prendono in considerazione differenti suddivisioni del territorio, ma il raffronto tra più rilevazioni consente comunque di cogliere, almeno a grandi linee, l’andamento della popolazione.TABELLA1          TABELLA2Trattando della popolazione di Bassano non si può ignorare l’evoluzione demografica delle comunità poste sulla riva destra del Brenta e che quindi facevano parte del distretto di Vicenza. Si trattava di un’area strettamente integrata in campo economico con il centro pedemontano, o che comunque aveva stretti rapporti di scambio con le terre della riva bassanese del fiume. La prima rilevazione demografica della popolazione rurale in territorio vicentino che riporta il dettaglio della popolazione divisa per comuni risale al 1558, ed ha il più prossimo termine di confronto con i dati della successiva indagine condotta nel 1663.TABELLA3Come per il Bassanese, anche per questa zona è possibile avvalersi delle visite pastorali per colmare almeno approssimativamente i lunghi intervalli di tempo compresi tra una rilevazione operata dalle autorità civili e la successiva.TABELLA4 Al di là delle forti oscillazioni dovute probabilmente a drastici arrotondamenti e all’approssimazione delle cifre, alla creazione di nuove parrocchie e allo scorporo di cappellanie da quelle già esistenti, il quadro generale che si ricava dalle fonti demografiche civili e religiose è anche per le comunità poste sulla riva destra del Brenta quello di un rapido recupero della popolazione dopo le gravi perdite causate della peste del 1631.

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