Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Rastrellamento e rappresaglie diedero un colpo terribile alla Resistenza del territorio bassanese. Il proclama Alexander di novembre, che rinviava nei fatti la ripresa dell’azione di guerriglia alla primavera trovò le formazioni sbandate in via di lentissimo recupero. La prima decisione, la più logica se si voleva salvare quelli che erano rimasti, fu di “pianurizzare”: che non significò smettere la preparazione, ma soltanto di raccogliere le forze senza rischiare di disperderle, per farle trovare pronte all’azione appena fosse stato possibile. Già il 5 ottobre a Castion di Loria alcuni sopravvissuti ai massacri diedero vita alla brigata “Martiri del Grappa”, che avrebbe operato sulla sinistra Brenta agli ordini di Primo Visentin “Masaccio”[32](fig.6),

6comandantepartigianoMasaccio

6. Il comandante partigiano Masaccio. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio. Il suo valore ed autorevolezza erano riconosciuti da tutti, fu ucciso alle spalle il 29 aprile 1944.

di Castelfranco Veneto, con la stretta collaborazione di Andrea Cocco, che sul Grappa aveva perduto un fratello. Sulla destra Brenta, sulle pendici dell’altopiano, si costituiva, al comando di Valentino Filato, la brigata “Giovane Italia”. Erano iniziative coraggiose e apparentemente senza speranza: continuava infatti la serie di violenze, incendi, arresti, deportazioni al fine principale di terrorizzare la popolazione e distoglierla da ogni aiuto o simpatia per i partigiani. Ma lentamente si riprendevano le forze, e l’inizio del nuovo anno segnò la svolta. Arrivarono, dal Comando regionale - ricostruito dopo la retata dei primi di gennaio - oltre che da donazioni di famiglie benestanti, somme sufficienti per l’acquisto di generi alimentari per gli uomini e per compensare le famiglie dei caduti sul Grappa e quelle che ospitavano, non senza rischi, i partigiani. Il materiale esplosivo paracadutato a più riprese permise sabotaggi alle linee ferroviarie e stradali, segno che la zona continuava a essere insicura, che i resistenti non erano stati annientati. Su Bassano, dove si concentravano in cerca di aiuto e sostentamento sempre più persone, tanto da far lievitare spaventosamente la ‘lista dei poveri’ sussidiati dal comune[33], cominciarono i bombardamenti alleati: fino alla liberazione la città fu colpita 23 volte, ebbe 285 case danneggiate o distrutte[34], la Flak contraerea poco o nulla poteva. I bersagli erano, naturalmente, soprattutto i due ponti sul Brenta. Il ponte nuovo venne seriamente danneggiato tra il 12 e il 13 febbraio, e di nuovo colpito nei mesi successivi: fu invece Masaccio ad assumersi la responsabilità di rendere inagibile il glorioso Ponte vecchio, ricostruito dagli alpini dopo la Prima Guerra Mondiale: di nuovo un simbolo, e non è difficile immaginare quanto dovette costare al capo della Resistenza nella zona decidere di danneggiarlo, ma bloccare il transito tra le due rive colpendo quel ponte poteva impedire i danni alle abitazioni civili che lo circondano, inevitabili se continuavano i bombardamenti[35]. L’unico, per quanto notevole, episodio di attività resistenziale in città non concesse però a chi l’aveva compiuto l’onore della liberazione di Bassano. Il comandante Masaccio, il cui valore e la cui autorevolezza erano stati riconosciuti finanche dal fascista Perillo (che si era offerto di combattere per l’Italia con i partigiani, ma contro gli Alleati, in cambio della sua salvezza)[36] aveva ordinato la mobilitazione generale della brigata “Martiri del Grappa”, e dal 25 aprile con numerose azioni i paesi del territorio circostante erano stati via via liberati: ma Masaccio fu colpito alle spalle il 29 aprile, e la “Martiri del Grappa”, brutalmente privata del suo comandante, vide Bassano liberata dalle forze della “Giovane Italia” guidate da Ermenegildo Moro e da Valentino Filato (che ebbe poi il comando della piazza) battendosi contro i tedeschi che combatterono fino all’ultimo, mentre la maggior parte dei fascisti si era data alla fuga[37]. La Corte d’Assise straordinaria di Vicenza che giudicava i reati di collaborazionismo non condannò nessun cittadino di Bassano nei primi mesi della sua attività, quelli che videro i processi agli imputati dei reati più gravi. L’amnistia del giugno del 1946, la scarsità di testimonianze firmate fecero il resto. La delusione per la giustizia mancata nei confronti dei fascisti repubblicani si accompagnò alla crisi della prima amministrazione, l’unica nata direttamente dal Comitato di liberazione e guidata dal democristiano Antonio Gasparotto, ultimo sindaco della città prima del fascismo. La giunta ciellenista venne meno contemporaneamente alla fine della commissione di epurazione, che aveva proceduto tra mille difficoltà, omissioni, silenzi, forse complicità tra chi avrebbe dovuto inquisire e i responsabili di innumerevoli violenze[38]. Due anni dopo il rastrellamento del Grappa il gonfalone della città venne decorato di medaglia d’oro al valor militare, onore che fino ad allora era toccato invero a poche città italiane (fig.7):

7Lapide

7. Lapide, 6 settembre 1949. Bassano del Grappa, chiesa di San Francesco, parete nord. La lapide riporta, a firma di Alcide De Gasperi, la motivazione della medaglia d'oro al valor militare concessa alla città di Bassano del Grappa nel 1949.

nella motivazione si ricordavano i morti nel rastrellamento e nelle successive rappresaglie, i deportati, i prigionieri, le distruzioni sopportate da tutto il territorio circostante. Per la Prima Guerra Mondiale, la città era stata decorata di croce al merito: la medaglia d’oro del 1946, che si deve ritenere riconosciuta a quanti si sacrificarono contro la dittatura fascista dentro le mura e nei paesi intorno alla città, legava il nome di Bassano alla storia dell’accidentato percorso verso la libertà e la democrazia.   

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