Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Nel periodo considerato, Bassano poté avvalersi di un’eccellente trama di rapporti con esponenti politici di livello provinciale e nazionale, che ne favorirono la crescita economica e sociale, non soltanto per l’afflusso preferenziale di finanziamenti, ma anche in virtù di un’opera di mediazione politica e di composizione negoziale dei conflitti[60](fig.4).

4MarioFerrariAggradi

4. Il Ministro dei Lavori Pubblici, Mario Ferrari Aggradi, partecipa alla commemorazione dell’anniversario (1969) dell’eccidio dei Martiri. Con mons. Ferdinando Dal Maso, ci sono anche il sen. Cengarle, il prefetto di Vicenza Moscato ed alcuni parlamentari. Con loro le associazioni partigiane e combattentistiche e moltissimi cittadini.

La classe politica cittadina, quella democristiana in particolare, per la sua maggiore influenza in ambito locale, seppe appoggiarsi a un ceto politico nazionale che fu capace di rappresentarne gli interessi a livello centrale, ma anche di svolgere, in molti casi, un’azione politica di respiro nazionale. Movendo dal livello politico intermedio – la deputazione provinciale –, Giovanni Bottecchia, sindaco della seconda giunta comunale elettiva, fu eletto in Consiglio Provinciale dal ’51, ove rimase come assessore alla viabilità e poi come vicepresidente della Provincia fino al 1970[61], quando venne eletto membro del primo Consiglio Regionale. Capogruppo DC nel Consiglio Comunale di Bassano fino al 1980, fu cruciale trait d’union fra sfera provinciale e comunale per tutte le questioni che riguardavano le comunicazioni stradali e su rotaia. Fra l’altro, l’ingegner Bottecchia presiedeva un’importante industria, le Officine di Cittadella s.p.a., da lui fondate nel 1946, che erano specializzate nella costruzione di vetture ferroviarie[62]. Dal 1956 al 1971, lo affiancò in consiglio provinciale il socialdemocratico Primo Silvestri, nel contempo consigliere comunale a Bassano, il quale si occupò in prevalenza delle zone montane e disagiate e dei problemi del lavoro nella provincia, riservando particolare attenzione al settore della tabacchicoltura[63]. Quanto alla sfera politica nazionale, dalla Costituente alle elezioni del 1968, quattro furono i parlamentari eletti dalla città: Achille Marzarotto, prima Costituente e quindi deputato nella prima legislatura repubblicana (1948-53); Giustino di Valmarana, senatore del collegio di Bassano per quattro legislature (1948-68) (fig.5),

5sindacoFabrisenValmarana

5. Il sindaco Fabris conferisce al sen. Valmarana, rappresentante del collegio di Bassano per quattro legislature, la cittadinanza onoraria della Città. Assistono alla cerimonia il sen. Cengarle che ha sostituito il sen. Valmarana, il prefetto di Vicenza e l’avv. Martinelli.

sempre con il quorum dei voti; Quirino Borin, eletto nel 1958 e ricandidato, ma senza successo, nel ’63[64], ed infine il socialdemocratico Silvestri, che appunto nel 1963 iniziò una carriera parlamentare che si sarebbe conclusa nove anni dopo, con la sconfitta alla elezioni del 1972, superato da Matteo Matteotti[65]. A costoro si debbono però affiancare altre figure che, pur non essendo diretta emanazione della città, costituirono per il ceto politico democristiano locale un referente affidabile e costante, supplendo per esempio alla débacle di Borin, nel ’63, o alla mancata elezione di Pietro Roversi nel ’68. Oltre a Mariano Rumor, che mantenne un legame assiduo e costante con Bassano, intercedendo a Roma con tutto il peso della sua posizione politica di vertice[66], si ricordano l’onorevole Onorio Cengarle, deputato nel ’58 e dal ’68 senatore nel collegio di Bassano, appartenente alla corrente sindacale della DC – fu segretario della CISL vicentina dal ’51 al ’67[67] – e Antonio Bisaglia, che fu eletto nel ’63, e fu riconfermato alla Camera fino al 1979, quando fu eletto senatore nel collegio cittadino. Dal ’68, con la nomina a sottosegretario alla presidenza del Consiglio prima e poi come ministro, Bisaglia aveva ricoperto ricoperto importanti incarichi di governo[68]. Tanto Cengarle quanto Bisaglia si occuparono dell’annosa questione delle Smalterie: Cengarle, in quanto membro della Commissione provinciale per il collocamento e per la Cassa integrazione operai delle industrie, e poi come sottosegretario ai Trasporti, Bisaglia, con accordi diretti con il dirigente della Zanussi, Lamberto Mazza, nella fase conclusiva, e decisiva, della vertenza[69](fig.6).

6sindacoMartinelliBasso

6. Terminato l’impegno per le Smalterie, si rientra nella normalità e c’è l’avvicendamento tra il sindaco Martinelli ed il suo successore Basso. Assistono a questo “scambio di consegne” durante un incontro al museo il Presidente della Regione, Carlo Bernini (a sinistra) con l’assessore regionale Fabris ed a destra il direttore del museo Fernando Rigon.

Analogamente, fin dalla Costituente Marzarotto si era adoperato per accelerare l’opera di ricostruzione della città, intrecciando intensi rapporti con il ministro dei Lavori Pubblici, Umberto Tupini[70]. Fu Marzarotto ad ottenere i fondi per il restauro del Tempio Ossario e del Sacrario di Cima Grappa, nonché nel 1947 il ripristino del Tribunale a Bassano, che era stato soppresso nel 1923 nell’ambito della riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Il deputato si occupò tuttavia anche di problemi più generali, come testimonia il disegno della Legge sulla Montagna, che presentò alla Camera il 14 luglio 1952[71]. Il conte di Valmarana, nei modi tradizionali del notabile di provincia, esercitò una funzione cruciale di raccordo fra il collegio e il centro, raccogliendo settimanalmente le richieste, anche minime, dei cittadini, e adoperandosi nel contempo per venire incontro alle necessità di finanziamento del comune. Come sottosegretario al Tesoro, poté agevolare, per esempio, l’accensione di mutui presso la Cassa Depositi e prestiti[72]. Silvestri, unico esponente bassanese della sinistra ad essere eletto alla Camera, scontava in parte lo svantaggio di non essere che un pesciolino socialdemocratico in un “oceano” democristiano, con legami assai più deboli rispetto ai suoi colleghi veneti della maggioranza. Come Valmarana, riceveva tuttavia regolarmente nel suo studio di commercialista i bassanesi, ascoltava le loro richieste, cui cercava di rispondere in sede parlamentare. Non tralasciò problemi di maggior rilievo, dalla situazione sempre complessa della tabacchicoltura alle tragiche conseguenze dell’esondazione del Brenta del 1966. Fu grazie alla sua opera di sensibilizzazione che nel novembre del 1967 Bassano ottenne un contributo di 99 milioni di lire per il primo lotto dei lavori di costruzione dell’acquedotto[73]. In qualità di membro della Commissione di Vigilanza della Rai e soprattutto come componente della Commissione Finanze e Tesoro, partecipò all’elaborazione di disegni di legge di ambito nazionale, come la riforma tributaria organica, e nel 1967 fu relatore nella discussione del Bilancio di previsione. Perseguì, ma invano, il progetto di istituire la Provincia di Bassano[74] . Fu appunto dalla sinergia fra questo ceto politico nazionale e la classe amministrativa locale che si vennero foggiando una cultura e una prassi politica ed amministrativa che contrassegnarono la crescita di Bassano nel primo ventennio dopo la Liberazione, favorendone un sviluppo sociale, economico e culturale armonico, che ha fatto della città un nodo importante sul piano provinciale e regionale, ben oltre “il mito della città martire” (fig.7).

7problemiDAgroTasca

7. I problemi della città erano proposti e discussi in tante assemblee. Al banco degli oratori, il deputato Luigi D’Agrò e il sindaco Gianni Tasca.

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