Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

La proiezione dei Remondini verso il mondo esterno è costituita soprattutto dal rapporto con i venditori ambulanti di stampe. Dalle Americhe alle sconfinate distese euroasiatiche attraversate dal Volga furono loro a portare in giro i prodotti bassanesi e ad essere la causa prima delle fortune (fig.6).

6EmmanueleLuzzati

6. Emmanuele Luzzati,  Un tesino. Bassano del Grappa, Palazzo Sturm, Museo Remondini. La sagoma del tesino, colporteur, che girava il mondo portando generi alimentari, spazzole, libri da risma e stampe popolari, introduce il Museo Remondini.

Per tutta l’età moderna, dal cinquecento agli inizi del novecento in Europa furono infatti i lavoratori stagionali di alcune comunità montane a dedicarsi prevalentemente alla diffusione del libro popolare e delle stampe. Il tema è nel complesso di straordinario interesse e si ripresenta con caratteristiche analoghe in tutto il continente. Sono noti appunto i casi in Francia dei mercanti di Briançon sulle alpi provenzali o in Italia quelli di Pontremoli sull’Appennino. In genere il meccanismo aveva caratteristiche molto simili e trovava fondamento in legami etnici e di parentela. Dalle vallate di montagna gli ambulanti si muovevano in gruppo, stabilendo basi con magazzini in alcuni centri chiave, da cui poi si spostavano per le fiere e i centri minori circostanti. I rapporti con la patria d’origine non venivano tuttavia mai meno. Era il luogo in cui si ritornava periodicamente e dove si sarebbe trascorsa la vecchiaia. Era anche il serbatoio inesauribile di manodopera[29]. Il caso delle relazioni tra i Remondini e i girovaghi della valle di Tesino, una piccola conca poco a nord della Valsugana comprendente i paesi di Castello, Pieve, Strigno, Cinte, è dei più interessanti d’Europa per le dimensioni dei traffici, la durata e la quantità di merce mossa. Nel corso del XVII secolo alcuni dei valligiani praticavano il commercio ambulante delle pietre focaie e questo aveva consentito loro di stabilire rapporto anche con Bassano. Alle stampe dovettero passare nella seconda metà del secolo, poco dopo l’arrivo di Giovanni Antonio Remondini. I primi documenti certi circa tali relazioni risalgono al 1685, anche se è probabile che potessero essere precedenti[30]. Da allora le vicende degli ambulanti della valle si intrecciarono strettamente a quelli della casa bassanese. I girovaghi acquisivano le stampe a credito, lasciando un bene in garanzia allo stampatore. In tale maniera potevano disporre della merce da vendere e dei capitali necessari per intraprendere i viaggi. Al loro ritorno avrebbero regolato i conti e riottenuto il bene lasciato in garanzia. Organizzati in compagnie di tre o quattro persone, si ponevano in viaggio (fig.7).

7CassettadeiTesini

7. Cassetta dei Tesini. Bassano del Grappa, Palazzo Sturm, Museo Remondini. La ricostruzione della cassetta dei Tesini è stata eseguita da Marco De Paoli sul modello conservato nel Museo degli usi e costumi della Gente Trentina a Mezzacorona.

Le prime mete furono limitate all’Italia settentrionale e alla Germania meridionale. Ma presto presero ad allargare gli orizzonti. Verso il 1730 iniziarono la penetrazione nella penisola iberica, da dove non pochi salparono alla volta dell’America latina. Ad est estesero i loro commerci verso l’Austria e l’Ungheria e nelle terre slave sino a Mosca, San Pietroburgo e oltre, in direzione della Siberia. «Vanno - scrisse nel 1781 l’arciprete del Tesino a proposito dei suoi fedeli - nelle principali città di Spagna, Fiandra, Olanda, Germania ed Italia, e la maggior parte poi trascorrono continuamente città per città, e villa per villa i detti paesi e l’Ungheria, Polonia etc. e gran parte dell’Impero russo fino nelle Siberie e in Astracan, ritornando qui ogni tre anni o quattro al più a far le nuove provviste». Oltre a occuparsi della distribuzione delle stampe effettuavano vere e proprie inchieste di mercato circa le devozioni dei paesi più remoti e sul loro immaginario iconografico. Così era possibile incidere a Bassano stampe che potevano essere riconosciute come proprie in parti quanto mai distanti del pianeta, dalle Americhe all’impero russo. Il rapporto con i Tesini non esaurì le relazioni tra i Remondini e gli ambulanti. Anche altre comunità alpine stabilirono rapporti analoghi. Nel 1776 Giuseppe Remondini acquistò il feudo di Gorumbergo nei pressi di Cividale del Friuli sul fiume Natisone. E della zona di San Pietro al Natisone nella seconda metà del Settecento erano originari altri ambulanti di lingua slovena, che si muovevano in Europa Centrale, tra Ungheria, Transilvania e Galizia. Anche in questo caso si tratta di una realtà piuttosto consistente, solo di recente riscoperta e studiata. Come a Pieve Tesino, anche a San Pietro degli Schiavoni operava un agente dei Remondini che riforniva gli ambulanti di merce e ne curava i rapporti[31]. Meno studiato nelle sue dimensioni complessive è il rapporto, peraltro documentato, con i gardenesi.

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