Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Il termine “loggia”, nelle città e borghi di tradizione comunale, indica per lo più una struttura architettonica, a uno o a più piani, interamente aperta su almeno un lato e comunicante con i luoghi di strada o di piazza, più o meno direttamente.
Ne esistevano di private, come la Loggia dei Militi a Cremona o quella dei Cavalieri a Treviso, e di pubbliche, destinate alla pattuizione di affari o all'adempimento di obblighi politici o istituzionali, come la celebre Loggia dei Lanzi a Firenze o quella del Capitano progettata a Vicenza da Andrea Palladio.
A Bassano funzionavano 3 o 4 logge, attrezzate fra il XIV e il XVI secolo e oggi più o meno riconoscibili rispetto al tempo della fondazione.
La più importante, dal punto di vista della storia amministrativa di Bassano, è quella che guarda su piazza Libertà. Abbastanza conservata, si distingue fra gli altri suoi caratteri per essere stata dipinta nel 1558 dal famoso Jacopo Dal Ponte, con un lavoro quasi interamente perduto.
La facciata, inoltre, è segnata da un orologio sistemato nel 1746 – 1747 da Bartolomeo Ferracina che nel 1752 - 1757 rinnovò l'orologio della Torre di Piazza San Marco a Venezia, nientemeno.
Questa scheda, insieme con le altre di cui si compone la pubblicazione, è dedicata alla storia dell'edificio nel contesto dell'evoluzione urbanistica e amministrativa della città. Viene proposta come traccia storiografica, con molte novità e con la correzione di parecchi errori, di uno studio sistematico e scientificamente condotto sul complesso, da elaborare con il concorso di più autori, ciascuno per la propria competenza specialistica.
Molto resta da fare. La ricerca della documentazione è in buona misura da completare. Rimangono non pochi dubbi sull'interpretazione delle testimonianze di interventi nell'edificio, non corredati, fin dentro l'Ottocento, dai relativi disegni di progetto. Le poche immagini che rappresentano la loggia o i suoi particolari, entro il Settecento, non sono sempre affidabili e omogenee.
Manchiamo dei dati di scavo e di analisi stratigrafica delle vecchie murature, non disponiamo di un'adeguata rilevazione dell'intero complesso nel quale, comprendendo l'attuale Municipio, si sono progressivamente integrati edifici contigui e, all'origine, indipendenti. La documentazione fornisce solo indizi, utili comunque, sui sistemi di risalita (le scale), sui collegamenti tra locali a differente quota di solaio, sul cambiamento delle destinazioni d'uso.
Il recente restauro ha meritatamente avviato la precisazione dei tempi di fattura dei frammenti di affresco che si trovano, spesso sovrapposti, sulle pareti dell'aula centrale del fabbricato che, propriamente, era quella riservata alla loggia e ancor oggi visitabile. La loro datazione, per alcuni settori di difficile lettura, è ancora provvisoria, in attesa di ulteriori accertamenti.
La scheda, che in questa sua prima parte si estende temporalmente fino all'avvio del Cinquecento, abbraccerà al compimento del lavoro, già a buon punto ma non ancora definito, il periodo fra la metà del Trecento e la fine del Settecento. Non comprende perciò la vicenda dell'edificio, per molti aspetti rilevante e complessa, fra la caduta di Venezia nel 1797, la definitiva perdita dell'autonomia istituzionale di Bassano, nel 1805, e i nostri giorni, della quale si stanno occupando altri autori.
Il linguaggio è intenzionalmente semplificato, con qualche ripetizione nella scrittura. Le informazioni sono state ricavate direttamente dai documenti, quasi sempre manoscritti. Vista la sua attuale destinazione e per non aggravarlo, il testo non è qui puntualmente corredato, come d'uso, di note bibliografiche o di collocazione archivistica delle fonti consultate.
Per favorire la lettura, le citazioni d'epoca sono state tradotte o trascritte in italiano salvo i rari casi in cui ho ritenuto di riportarle come stanno, in latino o nel veneto del tempo. Le strade e le piazze vengono indicate con i nomi attuali.

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