Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

La nascita del calcio a Bassano va posta alla fine dell’Ottocento. Il successivo sviluppo di questo sport non registra nell’età giolittiana momenti significativi, anche per la mancanza di un luogo adatto al suo svolgimento: le varie partite, infatti, sono tutte giocate in Prato Santa Caterina. Si può parlare di una vera fisionomia calcistica soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale, quando viene eretto il campo sportivo Rino Mercante. Agli inizi degli anni Venti vi è un progressivo assestamento organizzativo che si declina in vari sodalizi: Unione Sportiva Vigor, Unione Sportiva Bassanese, Associazione Calcistica Bassano[11]. Con quest’ultimo sodalizio - Associazione Calcistica Bassano - il gioco del calcio prende uno slancio definitivo, anche se gli manca ancora una vera identità tecnica e ideale. Dopo le “leggi fascistissime” - 1925-27 - pure a Bassano l’attività sportiva è posta sotto la tutela del regime per cui alla presidenza della società viene affiancato il responsabile politico locale. Fino agli inizi del secondo conflitto bellico la squadra partecipa, di volta in volta - e con alterna fortuna -, ai campionati di I, II e III Divisione, senza esprimere degli atleti di spicco. Si deve registrare un sostanziale disinteresse da parte della classe dirigente cittadina, che si riflette nella cronica carenza di mezzi finanziari della società. Per di più nel 1935, a seguito della guerra d’Etiopia, una parte dei giocatori è arruolata e deve partire per l’Africa Orientale. Tre anni più tardi la crisi del sodalizio porta al suo scioglimento e ad una sua parziale ristrutturazione all’interno del Dopolavoro Smalterie. Nel 1941-42 e 1942-43, sotto lo stimolo e la guida di Numa Pompilio Selvaggi, il Bassano prende parte al campionato di serie C, piazzandosi a metà classifica[12]. Nel secondo dopoguerra, sempre sotto la guida di Selvaggi, il Bassano è impegnato ancora nella serie C, ma vi resta per poco tempo perché nel 1947-48 viene retrocesso. Seguono anni di scarso impegno agonistico, che vedono il passaggio del forte giocatore Dal Pos al Vicenza e la cessazione dell’attività sportiva di un altro importante giocatore, Bruno Camolese. Si può parlare di una ripresa a partire dal 1953-54 con presidenza di Antonio Gerolimetto[13] e la promozione della squadra nella IV Serie, ripresa, tuttavia, che subisce una battuta d’arresto ancora una volta per la scarsezza dei mezzi economici, carenza che non permette di ingaggiare elementi di valore[14]. La mediocre condotta del Bassano continua fino agli inizi degli anni Sessanta; un periodo, tuttavia, agonisticamente movimentato per la presenza di un’altra squadra cittadina, la Virtus, nata nel 1950, la cui sede si trova nel Patronato San Giuseppe. Tra il Bassano e la Virtus si sviluppa una rivalità che prende forma soprattutto con i derby e il coinvolgimento delle opposte tifoserie. Nel campionato 1964-65 le due squadre si trovano entrambe a giocare nella prima categoria. La competizione fra le due formazioni ha termine nel 1968, quando dalla loro unione nasce la Bassano Virtus, che sancisce una svolta importante nella storia del calcio bassanese[15]. La nuova squadra, allenata da Luigino Nave (presidente è Sergio Campana), viene promossa in serie D, campionato di semiprofessionisti, nel 1969-70. Anche negli anni seguenti la compagine giallo-rossa conseguirà dei risultati brillanti. I suoi tesserati sono oltre 150 con 5 squadre giovanili. Nel 1974 diventa presidente Franco Pianezzola (ancora con Nave allenatore), che si pone in continuità rispetto alle gestione precedente. Un ulteriore mutamento di gestione avverrà nel 1980, anno in cui il la squadra passa in serie D - con il cambio della presidenza da Franco Pianezzola a Renato Sonda. Il calcio bassanese ha dato dal secondo dopoguerra ad oggi alcuni giocatori di valore: Sergio Campana (fig.5),

5SergioCampana

5. Sergio Campana che ha giocato nel Bassano, nel Bologna e nel Vicenza, qui ripreso in una azione di gioco. Al termine della carriera, fonderà con altri l’AIC (Associazione Italiana Calciatori) restandone indiscusso presidente per moltissimi anni.

Edoardo Dal Pos, Fernando Baston, Pio Busatta, Marino Magrin, Mariano Marchetti, Massimo Tolfo. Non potremmo finire il racconto del calcio a Bassano se, oltre alla storia della squadra rappresentativa della città, non accennassimo alla presenza di tantissime altre formazioni minori. Si può dire che quasi tutte le frazioni avevano la loro squadra o le loro squadre. L’US Angarano, la Polisportiva Santa Croce, Marchesane, Sant’Eusebio, San Fortunato, Ca’ Baroncello, Campese ed altri hanno raccolto centinaia di giovani per praticare questo sport, che senz’altro deve ritenersi il più diffuso nel territorio comunale.

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