Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Negli ultimi decenni, specialmente a partire dal 1980[1], la storia urbanistica e territoriale di Bassano è stata ripresa da una serie di analisi[2], con nuove ipotesi sui riferimenti a vasto raggio dell’impianto urbano e sulla tipologia degli isolati[3]. L’antica viabilità medioevale di terra e i percorsi di fiume sono stati meglio indagati a scala comprensoriale e regionale[4]. Interessanti dati sono emersi da qualche scavo o dalle stratigrafie degli alzati delle strutture militari bassanesi[5]. Alcune emergenze architettoniche e gli interni urbani sono stati più accuratamente o per la prima volta descritti. La topografia e la toponomastica storica hanno potuto avvalersi dell’edizione di cospicue fonti locali del XIII-XIV secolo e della pubblicazione o registrazione di materiali iconografici di ogni genere[6]. Numerose ricerche hanno riguardato il complesso fortificato di Bassano che, unico tra quelli del vicino Pedemonte, si compone di due cinte nel castello e di due nel borgo che nella loro evoluzione hanno orientato il farsi della forma urbana, imponendone il limite[7]. La lettura che si propone non può sviluppare l’adeguata analisi di ciascun argomento, ma avvalendosi anche di documenti quasi sconosciuti o scarsamente utilizzati cerca di illustrare il pregnante «intreccio di luoghi» (alcuni evidenti, altri semplicemente residuali o affioranti da scavi e restauri, altri del tutto scomparsi e sopravvissuti solo nella memoria) che insiste sullo spazio bassanese. L’attenzione è rivolta in particolare alla genesi del centro storico e alla fissazione del suo impianto (fig.1).

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1. Schema dello sviluppo urbano ( secoli XI-XIV). Ipotesi ricostruttiva dell'impianto urbano, fatti salvi i notevoli limiti documentari.

La fase più significativa, nella quale prese forma, si svolse nel lungo periodo fra i secoli X e XIV (pochissimo documentabili i due primi); ma qualche rideterminazione degli spazi o il cessare di funzione di alcuni sono verificabili anche fra la metà del XV e l’avvio del XIX secolo. il riconoscimento di edifici e ambiti, pur testimoniati, non è sempre sicuro e l’interpretazione storica dell’insieme urbano risente dunque un po’ sempre, come vedremo, di tale limite. Restano fuori campo perché entrarono a far parte del comune di Bassano solo dopo il 1810 le rilevanti zone in destra di Brenta di Angarano e Campese, di antico insediamento e fornita la prima di un robusto castello e marcata la seconda dal famoso monastero benedettino alla cui fondazione (1124) concorsero gli Ezzelini.

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