[3] Per la guerra e per le modalità di acquisizione e dedizione di Bassano al Visconti si rinvia a PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 536-540. Qualche attestazione della permanenza nel distretto padovano in PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 539 e nota 18, 585 e nota 121. 

[4]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 3, Codex membranaceus statutorum Bassani 1389 (da qui in poi Statuti 1389), c. [1r]. Manca l’integrale edizione critica del codice che cito dall’originale, a partire dal primo foglio del testo, perché la stampa di questi statuti (Statuta bassanensa, Vicentiae, per Henricum de Sancto Urso, 1506) è poco corretta e talvolta errata. Sulla presenza a Bassano di Antonio Rizzoletti nel 1389 cfr. PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 538, 541-542 e note 25-26.  

[5] PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 544-545, 547-548, 551-552.  

[6  Le formule pregnanti del privilegio e la collocazione di un frammento dell’originale, di recente ritrovato, in PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 545-547 e note 36, 41-42. Le due lettere sono pubblicate da VERCI, Storia della Marca cit., t. 17, pp. 120-121 nota 1.  

[7 PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 549-551.  

[8] Qualche indicazione in PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 545-546 e nota 38, 548-549.  

[9]  PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 552-555. Sulla diffusione dell’ostilità cfr. C. MIARI, Chronicon Bellunense, Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova, ms. 627, c. 12v. Mi avvalgo nella stesura, meno affidabile ma di più agevole consultazione, anche di Cronaca bellunese (1383-1413) del canonico Clemente Miari tradotta e ora primieramente pubblicata per cura del co. Damiano Miari, Belluno, F. Cavessago, 1873 (rist. anast. Belluno 2006).  

[10]  MIARI, Chronicon cit., c. 12v. Incrociando i dati, la data più probabile dell’assalto è quella dell’inizio di novembre, già proposta da BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 247-248 e nota 1.
 
[11]  Le copie più attendibili dei processi di Cristoforo e Bartolomeo Beraldi (ricuperato da poco, questo) si trovano, rispettivamente e nell’ordine, nella Biblioteca Comunale di Bassano: M. SALE, Compendi historici delle Memorie della Provincia Veneta, indi Marca Trivigiana …, BCB, ms. 33 B 18, cc. 355rv, 364r e 365rv, 363r. VERCI, Storia della Marca cit., t. 17, doc. MDCCCXXXV, pubblica solo gli atti relativi a Cristoforo.  

[12] L’articolata analisi della ribellione e dei suoi antecedenti in PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 551-560.  

[13]  Verci ne conosceva tre, Cristoforo Beraldi, Taddeo Bovolini e Andrea Polla; un quarto Franceschino Normanini è stato intravisto da E. LANARO, L’insediamento degli Eremitani a Bassano. Il convento di Santa Caterina dal XIV al XV secolo, tesi di laurea, Università di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, rel. G. P. Pacini, a.a. 1997-1998, pp. 36-46. Un profilo dei Beraldi in PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 561-579, 585-586. In particolare, per le podesterie “carraresi” di Bartolomeo, a Castelfranco nel 1387 e a Piove di Sacco nel luglio del 1391, cfr. VERCI, Storia della Marca cit., t. 16, doc.MDCCCLXXVII; ASPd, Archivi giudiziari civili, Ufficio del sigillo, 21, cc. non numerate.  

[14]  Per gli incarichi “carraresi” di Franceschino si rinvia a VERCI, Storia della Marca cit., t. 16, doc. MDCCCXCII; A. GLORIA, Il territorio padovano illustrato, III, Padova, Prosperini, 1863, p. 220 e nota 11; ASPd, Notarile, 373, cc. 18v-19r.  

[15] Si rinvia, per questa proposta, a PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 542-544, 559-560. La preminenza di qualsivoglia decreto visconteo sull’ordinamento locale in Statuti 1389 cit., cc. [1r], [23v], [99v].  

[16]  Statuti del comune di Bassano dell’anno 1259 e dell’anno 1295, a cura di G. Fasoli, Venezia, R. Deputazione di storia patria per le Venezie, 1940. Risale a circa il 1356 la cassazione del «Sacramentum saltariorum et suprasaltariorum» (Statuti del comune di Bassano cit., pp. 205-208) e forse all’epoca della dominazione carrarese piuttosto che scaligera quella del «Sacramentum castellanorum» (Statuti del comune di Bassano cit., pp. 177-179). Il «Sacramentum potestatis» è in molte parti trasferito da Statuti del comune di Bassano cit., pp. 159-165 a Statuti 1389 cit., cc. [1v-3r].  

[17] Accenni di lettura dell’insieme, con qualche spunto comparativo, in A. VENTURA, Nobiltà e popolo nella società veneta del Quattrocento e Cinquecento, Milano, Unicopli, 19932, pp. 103-104; FASOLI, Dalla preistoria cit., pp. 46-47; SENECA, Bassano sotto il dominio veneto cit., pp. 60-63.  

[18]  Con procedura che va richiamata perché non fu sempre osservata, alla sua formazione concorrevano il podestà e i suoi ufficiali, cioè 2 giudici e 4 consoli, integrati di 8 designati da altrettanti, estratti a sorte fra i componenti del consiglio in scadenza; i 32 eletti dovevano risultare 8 per quartiere. Con la stessa modalità, articolata in due fasi, con cui si individuavano gli 8 elettori del consiglio erano scelti i preposti alle cariche ordinarie più rilevanti, periodicamente designati a voce dai sorteggiati nell’occasione. Cfr., Statuti 1389 cit., cc. [20rv], [12r-13r].  

[19] Le cifre si ricavano, nell’ordine, dal confronto tra Statuti del comune di Bassano cit., pp. 289-290, 195-196, 201-202 e Statuti 1389 cit., cc. [20v], [12rv].  

[20] Sull’immunità e la cittadinanza cfr. Statuti 1389 cit., cc. [24v], [25v], [58rv]. R. SCURO, Aspetti dell’amministrazione bassanese nel primo Quattrocento in L’eredità culturale cit., p. 620, registra 33 domande di immunità e 24 concessioni di cittadinanza fra il 1404 e il 1430. Dal luglio 1403 all’ottobre 1413 a me risultano 15 o forse 17 approvazioni di immunità quinquennale (aumentabili di 4 con le esenzioni parziali) e 11 o forse 9 riguardanti la cittadinanza.  

[21] Sul seguito, l’appello al principe contro una sentenza civile del podestà, la sua eventuale revoca da parte del vicario per flagrante violazione degli statuti («eum illico admovebo», recita il testo: non «admonebo»), il ricorso dei privati e del comune per malgoverno cfr. Statuti 1389 cit., cc. [2r], [3rv], [14v], [26r], [37rv].  

[22] Non sono computate, sulla destra del fiume, Angarano e quindi le località di Campese e Valrovina che furono progressivamente incluse nel comune di Bassano solo a partire dal 1810. Qualche dato, utile per confronto, sull’ampiezza territoriale di altri piccoli centri del dominio milanese nel XV secolo, più o meno dotati di privilegi di “separazione” – Casalmaggiore e Borgo San Donnino (ciascuno di circa 90 kmq), Vigevano (80), Voghera (60) e Soncino (45) – è offerto da G. Chittolini, «Quasi città». Borghi e terre in area lombarda nel tardo Medioevo, «Società e storia», XIII (1990), pp. 16-17 e nota 44. Per l’enumerazione delle “ville” sottoposte, gli adempimenti dei rispettivi decani o giurati, le richieste di aiuto degli abitanti di Rossano e di Cartigliano nel 1405 e 1406, si rinvia nell’ordine a Statuti 1389 cit., cc. [16v], [24rv], [57v]; ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, 1405 agosto 3, 1406 marzo 14. Gli atti del consiglio del periodo 1397-1413 verranno citati solo con la data di ciascuno.  

[23] La milizia bassanese nel 1295 e l’abrogazione del «Sacramentum castellanorum» in Statuti del comune di Bassano cit., pp. 309-312, 177-179. Sulle milizie cfr., in generale, S. A. BIANCHI, Gli eserciti delle signorie venete del Trecento fra continuità e trasformazione, in Il Veneto nel medioevo. Le signorie trecentesche, a cura di A. Castagnetti e G. M. Varanini, Verona, Banca Popolare di Verona, 1995, pp. 174-180. Per la datazione del nuovo giro di mura nel Castello Superiore si rinvia, in questo volume, a G. PETOELLO, Note sulla genesi e lo sviluppo della forma e delle funzioni urbane di Bassano (secoli X-avvio XIX), pp. 247-253 e pag. 251 nota 38.  

[24] Di quelli noti, ai due tentativi di Francesco Novello di scalare Bassano nel 1392 e nel settembre del 1402 (G. PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 556-557 e nota 71) va aggiunto lo sforzo di mettervi campo verso l’aprile del 1402 (cfr. infra, nota 25).  

[25] La controversia con Venezia e Padova è parzialmente documentata da G. FASOLO, Il ponte visconteo di Bassano, Vicenza, G. Raschi, 1926, pp. 29-31, 36-39, 44-50. L’interpretazione militare dei ponti si ricava, incrociando, da Il copialettere marciano della cancelleria carrarese (gennaio 1402-gennaio 1403) a cura E. Pastorello, Venezia, R. Deputazione di storia patria per le Venezie, 1915, lettere 73 nota 1, 198; Statuti 1389 cit., c. [76r]. La valenza di soccorso del nuovo ponte-castello è precisata da Gian Galeazzo Visconti nella citata lettera 198, dell’aprile 1402.  

[26]  Qualche esempio del 1401 di impegni finanziari di soldati di grado, per 50, 300 e 600 fiorini, in ASB, Notai di Bassano (da qui in poi Notai Bassano), b. 8C/5, cc. 30r, 30v, 58rv. Nei primi due casi figura come dante o ricevente a mutuo il vicentino Belpietro Mainelmi, qui collegabile con la brigata del capitano visconteo e poi famoso collaterale al servizio di Venezia (cfr. M. E. MALLET, La conquista della Terraferma, in Storia di Venezia dalle origini alla caduta della Serenissima, IV, a cura di A. Tenenti, U. Tucci, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1996, pp. 207-208).  

[27]  La funzione del capitano, qualche esempio del suo esercizio a Bassano, alcune notizie sui castelli del Covolo e di Primolano si apprendono da F. PELLEGRINI, Documenti relativi al dominio dei Visconti sopra Feltre e Belluno dal 1388 al 1401 presentati all’Istituto Veneto dal cav. Cesare Cantù, [estratto da «Atti dell’Istituto Veneto», s. III, 13 (1869)], pp. 55-57; VERCI, Storia della Marca cit., t. 12, doc. MCCCXCVII; Statuti 1389 cit., c. [26r]; ASB, Notai Bassano, b. 8C/3, c. 9rv, b. 8C/5, cc. 30r, 32v-33r; F. SCARMONCIN, Squarci di vita bassanese, in L’eredità culturale cit., pp. 590-592. Per la persona di Gerardo Aldighieri, armigero di Gian Galeazzo, sono di approccio il meglio noto Andrea Redusio cioè, Andreae De Redusiis de Quero, Chronicon Tarvisinum ab anno MCCCLXVIII usque ad annum MCCCCXXVIII, a cura di L. A. Muratori, Milano 1731 (= RIS, t. 19), coll. 807-808; G. ROMANO, Regesto degli atti notarili di C. Cristiani dal 1391 al 1399, «Archivio Storico Lombardo», XXI (1894), p. 86.  

[28] Qualche notizia in PETOELLO, Con i Visconti cit., p. 546 e nota 40; ASB, Notai Bassano, b. 8C/5, cc. 8v-9r, 12v-13r, 19r, 42rv.  

[29]  [D. BORTOLAN], Podestà e giudici in Vicenza dal 1311 al 1404, Vicenza, Tip. S. Giuseppe di G. Rumor, 1887; ASB, Notai Bassano, b. 8C/3, cc. 45v-46r. Il giurista Andrea Forcadura, meritevole di uno studio specialistico, fu il più insigne dei filoviscontei di Bassano e finché visse, morto fra il luglio 1411 e l’agosto 1413, la vera mente politica di Bassano (cfr., infra, p. e nota 45).

[30]  Pubblicati da G. M. VARANINI, Le due redazioni dei capitoli di dedizione di Bassano a Venezia (1404), «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 25 (2004), pp. 75-82, si conservano in ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, cc. 38r-41r, due elenchi di richieste da presentare a Venezia. Ciascuno consiste di 13 capitoli che perlopiù ripropongono le stesse petizioni, con sintomatiche omissioni e varianti. Accompagnate dal numero d’ordine dei relativi capitoli, verranno di seguito convenzionalmente citate come Dedizione A e Dedizione B, rispettivamente corrispondenti nell’originale alle cc. 38r-39r, 40r-41r.  

[31] Dedizione B cit., 3-6, 10-12; Dedizione A cit., 2, 4-5.  

[32]  [F. PELLEGRINI], Documenti antichi trascritti da Francesco Pellegrini, IV, Belluno, Comune, 1993, p. 146; G. ROMANO, Gian Galeazzo Visconti e gli eredi di Bernabò, «Archivio Storico Lombardo», XVIII (1891), pp. 43-45; E. PASTORELLO, Nuove ricerche sulla storia di Padova e dei principi da Carrara al tempo di Gian Galeazzo Visconti, Padova, Tipografia dei fratelli Gallina, 1908, pp. 92-94.  

[33]  La citazione è tratta da ASV, Senato, Deliberazioni, Secreti (da qui in poi Senato Secreti), reg. 1, c. 76r. Le letture più convincenti della pace, anche in confutazione di quella dei Gatari nella Cronaca Carrarese, sono offerte da G. ROMANO, La pace tra Milano e i Carraresi del 1402, «Archivio Storico Lombardo», XVIII (1891), pp. 845-855; E. PASTORELLO, I preliminari della pace tra Milano e i Carraresi nel 1402, «Nuovo Archivio Veneto», n. s., XI (1911), t. XXII, pp. 290-296, 300 doc. III. 

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