[34]  Di buona scorta è I. RAULICH, La caduta dei Carraresi signori di Padova, con documenti, Padova, Libreria dell’Università, 1890, pp. 14-22, 36-38, 115-116; I. RAULICH, Per un error di cronisti (l’acquisto di Vicenza pei Veneziani), «Nuovo Archivio Veneto», III (1893), t. V, pp. 388-395. Milano offriva Bassano, i castelli del Covolo e della Scala, Feltre e Belluno; l’undici aprile Venezia proponeva l’acquisto, senza alleanza, degli stessi luoghi con l’aggiunta di Vicenza, per una somma tra 60.000 e 100.000 ducati.  

[35] Si segnala almeno, per Vicenza: RAULICH, La caduta dei Carraresi cit., pp. 116-117; A. MENNITI IPPOLITO, La «fedeltà» vicentina a Venezia. La dedizione del 1404, in Storia di Vicenza, III/1, a cura di F. Barbieri, P. Preto, Vicenza, N. Pozza, 1989, pp. 33-43; interessante, in allargamento di prospettiva, G. PELLIZZARI, Intorno al primo Quattrocento a Vicenza: contributi e conversazioni critiche, in Musica, cronaca e storia a Vicenza nell’età della dedizione alla Serenissima, a cura di P. Troncon, Vicenza, Conservatorio di Musica di Vicenza, 2003, specialmente pp. 24-38. Per Belluno: G. M. VARANINI, I ghibellini di Belluno e la cancelleria gonzaghesca al momento della prima dedizione a Venezia (maggio 1404), «Archivio Storico di Belluno Feltre e Cadore», LXXVIII (2007), pp. 7-16. Per Feltre: G. M. VARANINI, La tradizione statutaria feltrina dal Duecento al Cinquecento, in Statuti di Feltre del secolo XIV nella trascrizione cinquecentesca con il frammento del codice statutario del 1293, a cura di U. Pistoia, D. Fusaro, Roma, Viella, 2006, pp. LVIII-LIX.  

[36] Per tutto ciò, VERCI, Storia della Marca cit., t. 18, doc.MMXXVI-MMXXVII; ASV, Senato Secreti, reg. 1, cc. 144v, 147v, reg. 2, cc. 8v, 14v-15v.  

[37] MIARI, Cronaca cit., p. 140; DE REDUSIIS Chronicon cit., coll. 814-815.  

[38]  Cfr., supra, nota 34; Privilegia ac iura Bassani. In unum compilata ab excellentissimis viris Alexandro Campesano Iacobo Ronzono, Georgio Miatio et Matheo Gardelino …, Venetiis, Pinelliana, 1650, p. 6.  

[39]  VERCI, Storia della Marca cit., t. 18, pp. 134-136, 138-139 e doc. MMXXXI (in questo documento sono indebitamente mescolati i testi delle richieste di cui alle Dedizioni A e B – confronta supra n. 30 – con pregiudizio dell’interpretazione dell’evento), t. 19, p. 10; BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 301-308. I due autori interpretano la dedizione come un momento di crescita e non di crisi, quale veramente è. La stesura del testo B precede quella di A perché condiziona la dedizione al consenso della duchessa Caterina (che non lo diede mai, qui e nel restante Veneto) e prevede il pagamento degli arretrati da parte degli stipendiari viscontei, lì perciò ancora presenti (cfr. Dedizione B cit., 1, 10). Per le richieste vicentine di Bassano, nel 1404 e 1406, vedi MENNITI IPPOLITO, La «fedeltà» vicentina cit., p. 38 e nota 30; Privilegia ac iura cit., p. 6.  

[40] Il privilegio è datato 6 luglio del 1406 (cfr. ASV, Pacta, 7, c. 25r) e non 6 giugno, tradizionalmente indicato sulla base di Privilegia ac iura cit., pp. 7-10.  

[41] La spesa dei 500 ducati in ASV, Senato Secreti, reg. 2, c. 22v. A questa iniziale, se ne aggiungeranno altre del genere valutabili grosso modo, entro il 1414, in 700 ducati e 1500 lire, delle quali 700 destinate al Covolo. Per i confinati cfr. ASV, Senato Secreti, reg. 2, cc. 79v, 86v.  

[42] Per gli adattamenti del presidio, nel 1405-1408, si rinvia a ASV, Senato Secreti, reg. 2, cc. 131v, 161v, 162v, reg. 3, cc. 15v-16r, 102r.  

[43]  Per tutto ciò si veda ASV, Senato Secreti, reg. 2, cc. 42r, 67v, 165r, 191v; ASV, Senato, Deliberazioni, Misti (da qui in poi Senato Misti), reg. 47, cc. 43v, 49v, reg. 48, c. 26v, reg. 54, c. 148v. Per le comunicazioni a Vicenza e Bassano, nell’ottobre 1407 e nell’agosto 1440, cfr. nell’ordine ASV, Pacta, 7, c. 12rv; ACB, 2. Bassano, vol. 112, fasc. 1.  

[44] Sul problema della titolarità dei beni confiscati, nell’ambito bassanese, cfr. PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 557-558 e note 72-73, 563-564 e note 86-87; ASB, Corporazioni religiose soppresse, Santa Caterina, b. 114, fasc. 9, atto 1415 dicembre 9.  

[45] Per Giovanni e Vittore Teuponi: Documenti antichi trascritti da Francesco Pellegrini cit., pp. 111-112; ASB, Notai Bassano, b. 8C/5, c. 24r, b. 8C/4, c. 42r; VARANINI, La tradizione statutaria feltrina cit., pp. XLVIII-XLIX e nota 86. Per Andrea Forcadura, di approccio: PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 567-568 e nota 93; G. PETOELLO, scheda in L’archivio di pietra. Il lapidario del Museo civico, catalogo di L. Alberton Vinco Da Sesso e G. Petoello, Bassano del Grappa, Comune, 2003 («Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s. 19-23, 1998-2003), pp. 223-225; ROMANO, Regesto degli atti notarili di C. Cristiani cit., p. 318; supra, nota 29. Per Guido Banini: ASV, Pacta, 7, c. 25v e Senato Secreti, reg. 3, c. 102v.  

[46] Per la vendita degli immobili incamerati nel Bassanese cfr. ASV, Senato Secreti, reg. 3, c. 66v; sul patrimonio di Franceschino Normanini vedi ASPd, Notarile, 394, cc. 279r-289r.  

[47]  Interessanti indicazioni sulla popolazione bassanese, dal 1431, vengono da SCURO, Aspetti dell’amministrazione cit., pp. 618-619, dove anche si riporta una stima per Conegliano, di frequente paragonata a Bassano, di 1000-1700 unità nel 1409. Si rinvia, per il resto, a Statuti 1389 cit., cc. [11v-12r]; ASV, Senato Misti, reg. 53, c. 78v; ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2 , alle date 1405 aprile 7, ottobre 12, novembre 11, 1406 agosto 8; Dedizione B cit., 11, 13.  

[48]  Sul consiglio comunale nel Quattrocento: SCURO, Aspetti dell’amministrazione cit., pp. 627-629; VENTURA, Nobiltà e popolo cit., pp. 103-104; SENECA, Bassano sotto il dominio veneto cit., pp. 63-64. Per la procedura di elezione cfr., supra, nota 18. I rinnovi del consiglio, 1404-1407, in ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, alle date 1404 agosto 2, 1405 agosto 1, 1406 agosto 8, 1407 agosto 23.  

[49]  ACB, 2. Bassano, vol. 48, fasc. 2, Descrizione di Beni della Magnifica Comunità di Bassano fatta l’anno 1410, cc. 1r-17r. Semplificando e per approssimazione, ai quasi 316 campi (appezzamenti terrieri 50%, appezzamenti con viti e alberi 17%, arativi 9%, arativi con viti e alberi 9%, boschivi 5,5%, ...) vanno aggiunte aree prative assai estese ma non misurate. alla somma di annue 445 lire gli introiti extraurbani concorrevano per 285 lire, di cui 195 dall’affitto di due grandi blocchi di prati, pari al 64%. Le restanti entrate, intraurbane, si ricavavano da case e pubbliche stazioni di vendita.  

[50]  Limitando al minimo, si segnalano per la cura comunale della roggia Rosà, Statuti 1389 cit., c. [26r]; per i panni bassanesi ASPd, Archivi giudiziari civili, Ufficio del Sigillo, 22, cc. non numerate; per l’importazione e l’esportazione ASB, Notai Bassano, b. 8C/4, cc. 8v-9r; ACB, 2. Bassano, vol. 114, fasc. 8, sentenza 1437 aprile 6, vol. 84, fasc. 2, c. 22v; per il deposito a Venezia ASB, Notai Bassano, b. 8C/5, c. 28v. Per il legname vedi, in questo volume, G. PETOELLO, Appunti sul ruolo di Bassano nella fluitazione del legname, dal XIII all’avvio del XV secolo, pp. 272-279.

[51] Cfr. DE REDUSIIS, Chronicon cit., coll. 839-843; ASV, Senato Misti, reg. 49, c. 76r; BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 310-315; PETOELLO, Con i Visconti cit., pp. 567-568, 586. 

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