[1]  Il codice, conservato nel Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 1, è stato oggetto di studi soprattutto codicologici e storici: G. CHIUPPANI, I codici degli Statuti Bassanesi, in «Bollettino del Museo Civico di Bassano», I (1904), pp. 10-12; Statuti del comune di Bassano dell’anno 1259 e dell’anno 1295, a cura di G. Fasoli, Venezia, R. Deputazione di storia patria per le Venezie, 1940; Miniature nei codici e negli incunaboli della Biblioteca di Bassano, schede di R. Del Sal, con una nota di G. Castiglioni, Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 1985, p. 26; F. FLORES D’ARCAIS, Le arti figurative a Bassano nei secoli XIII e XIV, in Bassano nei secoli della sua formazione: città e territorio tra Duecento e Trecento, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, 1991, p. 119; M. E. AVAGNINA, L’età medievale, in Interni bassanesi, a cura di L. Alberton Vinco Da Sesso, Bassano del Grappa, Tassotti, 1996, p. 67; G. MARIANI CANOVA, La miniatura di età ezzeliniana in Veneto, in Ezzelini: signori della Marca nel cuore dell’Impero di Federico II, a cura di C. Bertelli e G. Marcadella, Milano, Skira, 2001, pp. 59-65 (p. 65); G. MARIANI CANOVA, La miniatura, in La pittura nel Veneto. Le origini, a cura di F. Flores d’Arcais, Milano, Electa, 2004, pp. 223-244 (p. 240).  

[2] La collocazione delle immagini è la seguente: f.1r, un soldato; f.2r quattro soldati (in alto) e due soldati con abito a righe (sotto); f.2v, un soldato con un sacco sulla spalla; un personaggio maschile con bilancia; f.3r, gruppo di sette contadini con zappe e abiti a righe; 4r due soldati con lance (sopra), cartella allungata con teste maschili ( sotto); 7r drago; 5v pavone;18r drago, nella veste uno stemma – Novello?- ( in alto), piccolo drago (in basso); 22r bue ( in alto), serpente (in basso); 26r, teste entro l’iniziale S; 31r drago.  

[3]  Per un primo quadro della pittura due-trecentesca a Bassano si vedano D’ARCAIS, Le arti figurative cit., pp. 113-122; AVAGNINA, L’età medievale cit., pp. 61-71; G. ERICANI, Bassano, in La Pittura nel Veneto cit., pp. 134-144.  

[4] G.B. VERCI, Storia degli Eccelini, Bassano, nella stamperia Remondini, 1779, III (= Codice diplomatico ecceliniano), docc. CXXXIV, pp. 250-251; CCLXXXV, p. 509; CCXCVI, pp. 556-557; O. BRENTARI, Storia di Bassano e del suo territorio, Bassano, S. Pozzato, 1884, p. 11; G. PETOELLO, Palazzo Finco, in Interni bassanesi cit., pp. 233-235; G. PETOELLO, Il castello nel XIII secolo, in Ezzelini: signori della Marca cit., pp. 116-117 (Il palazzo degli Ezzelini). Ma si veda in questo volume anche il saggio di Petoello, pp. 252.  

[5]  L’affresco fu presentato a Bassano nel 1994: M. E. AVAGNINA, Un inedito affresco del secolo XIII a Bassano, in Giornata di studi di storia bassanese in memoria di Gina Fasoli. Atti del convegno, (Bassano, Museo Civico, 23 ottobre 1993), a cura di R. Del Sal, Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 1995, «Bollettino del Museo civico di Bassano», n. s., 13-15 (1992-1994), pp. 75-93. La valutazione è di V. PACE, Pittura e miniatura sveva a Corradino: storia e mito, in Federico II e l’Italia. Percorsi, luoghi, segni e strumenti, Roma, De Luca, Editalia 1995, pp. 103-110 (p. 107); M. E. AVAGNINA, Bassano, Ezzelino e Federico: il “misterioso” affresco cortese di casa Finco, Atti del convegno Federico II e la civiltà comunale nell’Italia del Nord, Pavia 13-15 ottobre 1994, Roma, De Luca, 1999, pp. 525-547; M. E. AVAGNINA, Un inedito affresco di soggetto cortese a Bassano del Grappa: Federico II e la corte dei da Romano, in Federico II. Immagine e potere, catalogo della mostra a cura di M. S. Calò Mariani, R. Cassano, Bari 4 febbraio-14 marzo 1995, Venezia, Marsilio, 1995, pp. 105-111; M. E. AVAGNINA, Palazzo Finco, in Interni bassanesi cit., pp. 236-238; ERICANI, Bassano cit., pp. 135-144; A. BARBIERI, La lirica trobadorica nella Marca veronese-trevigiana e l’affresco cortese di Bassano, in La pittura nel Veneto cit., pp. 327-342, in particolare pp. 334-342.  

[6]  F. ZULIANI, Il frescante della Torre di San Zeno, in I maestri della pittura veronese, a cura di P. Brugnoli, Verona, Banca mutua popolare di Verona, 1974, pp. 17-22; F. ZULIANI, Gli affreschi duecenteschi del palazzo abbaziale di San Zeno: un allestimento cerimoniale per Federico II in La Torre e il Palazzo abbaziale di San Zeno. Il recupero degli spazi e degli affreschi, Verona, Banca popolare di Verona, 1992; G. M. VARANINI, G. MAROSO, I palazzi abbaziali del Monastero di san Zeno a Verona nella documentazione d’archivio (XII-XIV sec.) in La Torre cit. ; F. ZULIANI, Gli affreschi del palazzo abbaziale di San Zeno a Verona, in Federico II cit., pp. 112-115; M. E. AVAGNINA, L’incontro con la Marca e con Ezzelino. L’eco dell’imperatore: due cicli pittorici federiciani nel territorio della Marca veronese e trevigiana, in Ezzelini: signori della Marca cit., pp. 147-155.  

[7]  AVAGNINA, L’incontro con la Marca cit., pp. 147-155; M. L. MENEGHETTI, Cultura laica e mecenatismo nell’età degli Ezzelini, in Ezzelini: signori della Marca cit., pp. 179-189, in particolare p. 186; BARBIERI, La lirica trobadorica cit., pp. 327-342, in particolare pp. 334-342.  

[8] MENEGHETTI, Cultura laica cit., p. 186.  

[9]   Per l’analisi del codice e i suoi riferimenti con l’originale federiciano si veda Federico II di Svevia, Il trattato di falconeria, facsimile del Codex Ms Pal.Lat.1071 della Biblioteca Apostolica Vaticana, con postfazione di C. A. Willemsen, Dortmund 1980.  

[10] PACE, Pittura e miniatura cit., pp. 103-110 (p. 107).  

[11] G. PETOELLO, Palazzo Finco, in Interni bassanesi cit., p. 233.  

[12] BRENTARI, Storia di Bassano cit., p. 11; VERCI, Codice diplomatico cit., doc. CCLXXXV, p. 509.

[13]  Si veda la Vergine Annunciata dell’arco trionfale della cappella Scrovegni o la fanciulla sul davanti dell’episodio de Le nozze di Cana. Non dimostrano la stessa rilevanza spaziale le mani infilate entro la manica che Giotto utilizza in diverse situazioni nel testo padovano.  

[14] H. STAMPFER, T. STEPPAN, Die Burgkapelle von Hocheppan, Bozen, Athesia, 1998.  

[15] AVAGNINA, Un inedito affresco cit., p. 82, nota 7.  

[16]  N. RASMO, Affreschi medievali atesini, Milano, Electa, 1972, figg.58-59; la datazione è stata ora puntualizzata tra il 1204 e il 1210 (STAMPFER, STEPPAN, Die Burgkapelle von cit.). Per l’analisi del vestiario cfr. H. STAMPFER, in Ezzelini: signori della Marca nel cuore dell’impero di Federico II, catalogo della mostra, Bassano del Grappa, 2001-2002, a cura di C. Bertelli e G. Marcadella, Bassano del Grappa, Comune, 2001, pp. 230-231.  

[17] Si confronti la scena con Le vergini sagge e le vergini folli della cappella del castello di Appiano, inizio del XIII secolo, le Cariatidi reggi lastra del Museo di Castelvecchio (1220-1230), il Cristo in croce del Metropolitan Museum di New York (fine XII secolo), la scena del Giudizio Universale del codice membranaceo veronese del Novum testamentum, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. A IV.74, f. 114r (secondo quarto del XIII secolo) (per i quali si rimanda alle immagini, in Ezzelini: signori della Marca catalogo cit., pp. 57, 72, 104-105, 230-231).  

[18]  Cfr. L. NAVOLTA, I libri delle monache: le leggende di S. Giorgio e S. Margherita, in Gli Scaligeri: 1277-1387, catalogo della mostra, a cura di G. M. Varanini, Verona, Mondadori, 1988, pp. 467-468.

[19]  Se ne vedano le immagini in RASMO, Affreschi cit., figg. 129-131; N. RASMO, Pittura del Duecento e del Trecento in Trentino e Alto Adige, in La pittura in Italia. Il Duecento ed il Trecento, a cura di E. Castelnuovo, Milano, Electa, I, 1986, pp. 93-112 (in part. figg. 150-151).  

[20] Cfr. G. ERICANI, Feltre, in La pittura nel Veneto cit., pp. 122-129.  

[21]  Se ne vedano alcuni esemplari in Ezzelini: signori della Marca catalogo cit, pp. 225-227; M. L. MENEGHETTI, in La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento, catalogo della mostra di Padova, a cura di G. Baldissin Molli, G. Mariani Canova e F. Toniolo, Modena, Panini, 1999, pp. 67-68; MARIANI CANOVA, La miniatura cit, p. 65, fig. 14 (databile agli anni ’50 del Duecento).  

[22] BARBIERI, La lirica trobadorica cit., pp. 327-342, in particolare pp. 334-342.  

[23]  F. SIGNORI, Storia di Pove e dei povesi, Pove del Grappa, Comitato per la storia di Pove, 1985, pp. 275-276; per l’appartenenza alla diocesi di Belluno di tutta l’area periferica bassanese del Margnan verso il fiume cfr. anche S. BORTOLAMI, La difficile “libertà di decidere” di una città mancata: Bassano nei secoli XII-XIII, in Giornata di studi di storia bassanese cit., 1992-1994, pp. 31-62, in particolare p. 38, nota 29.

[24] D’ARCAIS, Le arti figurative cit., p. 117; Bruno Passamani (B. PASSAMANI, in Il Museo Civico di Bassano del Grappa. Dipinti dal XIV al XX secolo, a cura di L. Magagnato e B. Passamani, Vicenza, N. Pozza, 1978, pp. 95-96) aveva precedentemente messo in relazione il ciclo con la decorazione marciana della fine del sec. XII, cioè di quel momento in cui nel mosaico si incontrano la maniera tardo-comnena macedonica con l’inquieto mondo del romanico salisburghese. Nonostante l’indagine stilistica avesse portato correttamente a una datazione tra la fine del XII e, gli inizi del XIII secolo, interviene, poi, nello studio di Passamani, l’approfondimento iconografico, che individua nella Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, composta tra il 1253 e il 1270, la fonte per il racconto non presente nei Vangeli del piccolo Gesù trasportato nella corrente del fiume dal gigantesco Cristoforo e lega la fonte iconografica con la cultura benedettina della chiesa dei Santi Felice e Fortunato di Vicenza, costringendo la d’Arcais a separare l’analisi del San Cristoforo dagli altri brani. E’ immediatamente percepibile, inoltre, che Jacopo da Varagine trascrive una serie di leggende legate all’interpretazione verbale e popolare dei Vangeli, la cui diffusione poteva essere precedente alla traduzione scritta degli stessi. All’analisi di Passamani fa riferimento D. SAMADELLI, in Ezzelini: signori della Marca catalogo cit., p. 155.  

[25] Cfr. ERICANI, Feltre cit., pp. 122-126.  

[26]  Per considerazioni riguardanti la committenza artistica ezzeliniana, si rimanda a G. ERICANI, Le arti in mostra. I criteri di una scelta, in Ezzelini: signori della Marca cit., pp. 53-57.  

[27] G. MANTESE, Bassano nella storia. La religiosità, Bassano del Grappa, Parrocchia di S. Maria in Colle, 1980, pp. 32-33.  

[28] Atlante storico delle città italiane. Veneto. Bassano del Grappa, a cura di G. Fasoli, Bologna, Grafis, 1988, p. 54.  

[29]  Una prima presentazione, principalmente descrittiva e con approfondimenti iconografici, è in A. CHEMIN, Gli affreschi di San Giorgio alle Acque di Angarano: note iconologiche, in La chiesa di san Giorgio alle Acque, a cura di O. Fabris, Bassano del Grappa, Parrocchia di S. Eusebio, Comitato di San Giorgio alle Acque, 2007, pp. 64-71.  

[30]  A. CONTÒ, Oriente cristiano e santità. Figure e storie di santi tra Bisanzio e l’Occidente, a cura di S. Gentile, [Milano], Centro Tibaldi, 1998, pp. 247-250; A. CONTÒ in Ezzelini: signori della Marca catalogo cit., p. 55.  

[31] MANTESE, Bassano nella storia cit., 1980, pp. 13-16; Bassano, atlante storico cit., p. 55.  

[32] FLORES D’ARCAIS, Le arti figurative cit., p. 119; ERICANI, Bassano cit., p. 142.  

[33] Per gli affreschi di Termeno si rimanda a RASMO, Affreschi medievali cit., pp. 59-60, con bibliografia anteriore.  

[34]  Per il ciclo di Treviso, i suoi rapporti con i mosaici marciani, cfr. S. BETTINI, Appunti di storia della pittura veneta nel Medioevo, in «Arte Veneta», XXI (1967), p. 27.  

[35] E. REATO, La pieve di S. Eusebio d’Angarano in Bassano. Appunti storici, in La nuova chiesa di S. Eusebio di Bassano, Bassano del Grappa, Parrocchia di S. Eusebio, 1975, pp. 31-62; R. SCHIAVO, La chiesa settecentesca di sant’Eusebio, in La nuova chiesa cit., pp. 63-69; R. BORIN, Ricerche storiche sulla comunità di SS. Trinità di Angarano, Bassano del Grappa, Parrocchia SS. Trinità di Angarano, 1981.
[36]  Lo scavo fu effettuato nell’agosto e settembre 1993 dalla Società AUREA Snc di Mestre; se ne veda la relazione di V. ARDIZZON, C. COLAUTTI, Notiziario. Vicenza. Bassano del Grappa. Chiesa di S.Eusebio in Angarano. Documentazione delle evidenze archeologiche. Nota preliminare, in «Quaderni di archeologia del Veneto» XI (1995), pp. 67-71.  

[37]  Sulla datazione della struttura originaria si veda A. PREVITALI, Resti di una chiesa anteriore al Mille, in «La Voce dei Berici», 1994, 13 marzo. Per un esame delle strutture biabsidate nel territorio vicentino si veda l’eccellente lavoro di tesi di Gino Prandina (G. PRANDINA, Chiese biabsidate nel territorio alto vicentino, tesi di laurea, Università degli Studi di Verona, Facoltà di Lettere, Laurea in Scienza dei beni culturali, a.a. 2010-2011, pp. 119-132).  

[38]  VERCI, Codice diplomatico cit., doc. II, pp. 22-23; P. TORELLI, Regesto mantovano: le carte degli archivi Gonzaga e di Stato di Mantova e dei monasteri mantovani soppressi. Archivio di Stato di Milano, a cura dell’Istituto Storico Italiano, Roma, E. Loescher, W. Regenberg, 1914, ; F. SIGNORI, Campese e il monastero di Santa Croce, Bassano del Grappa, Comunità parrocchiale di Campese, 1984, pp. 6-11; A. CHEMIN, Campese, il monastero degli Ezzelini, in Ezzelini: signori della Marca catalogo cit., pp. 156-157; per un profilo aggiornato di Porzio cfr. P. ZERBI, Intorno allo scisma di Ponzio, abate di Cluny (1122-1126), in Studi Storici in onore di Ottorino Bertolini, Pisa, Pacini, 1972, II, pp. 835-891; G. M. CANTARELLA, I monaci di Cluny, Torino, Einaudi, 1993 (II, 1997), pp. 230-255.  

[39] CHEMIN, Campese, il monastero cit., pp. 156-157; la forma della chiesa è richiamata dal Barozzi nella visita del 1488 (ACapP, Visite vescovili, Visita del vescovo Barozzi, 12 ottobre 1488).  

[40] SIGNORI, Campese cit., pp. 14-20.  

[41] TORELLI, Regesto cit., n. 220, p. 156.  

[42] TORELLI, Regesto cit., n. 219, p. 155.  

[43] G. MACCÀ, Storia del territorio vicentino, XIV, Caldogno, G. B. Menegatti, 1815, pp. 131-133.  

[44] SIGNORI, Campese cit., p. 27.  

[45]  VERCI, Codice diplomatico cit., doc. CI, pp. 196-198; SIGNORI, Campese cit., p. 28; a Oliero esiste un Crocefisso databile alla fine del Duecento: G. ERICANI, Scheda 1, in Dall’Adige alle Alpi. Tesori ritrovati della chiesa di Padova, Padova, Museo Diocesano di Padova, 2003, pp. 30-32.  

[46] R. FAVARO, Inseguendo Ponzio di Melgueil tra Cluny e Terrasanta: un’ipotesi di provenienza e committenza dell’antico crocefisso di Santa Maria in Colle in Bassano, in «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n.s., 25 (2004), pp. 153-159; G. FASOLI, Il quadro storico, in Il Crocefisso ligneo di S. Maria in Colle, Bassano del Grappa, G. B. Verci, 1986, pp. 11-16.  

[47]  Per la decorazione cfr. L. ALBERTON VINCO DA SESSO, F. SIGNORI, Gli altari, in Il Duomo di Santa Maria in Colle di Bassano del Grappa, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, Verona, Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, 1991, pp. 60-80 (p. 68). Per lo sviluppo del tema del Tetramorfo cfr. G. FRASSON, Iconografia della croce e della Crocisissione con particolare riguardo al Cristo ligneo di Bassano del Grappa, in «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», aprile 1989, pp. 5-24.  

[48] FRASSON, Iconografia della croce cit., p. 156, nota 11.  

[49]  R. FAVARO, F. MONACO, Sul crocefisso di Santa Maria in Colle in Bassano, in «Annali di Ca’ Foscari», XXXVI-3 (s. o. 28) (1997), pp. 429-442.  

[50] VERCI, Codice diplomatico cit., doc. XXXVI, pp. 53-54.  

[51]  F. SIGNORI, Origini e vicende del monastero benedettino di San Fortunato di Bassano, Bassano del Grappa, s. e., 2000, pp. 4-6.  

[52] Bassano, atlante storico cit., p. 54.  

[53] Bassano, atlante storico cit., p. 54.  

[54]  MANTESE, Bassano nella storia cit., pp. 75-85; PETOELLO, RIGON, Sviluppo urbanistico dal X secolo ai nostri giorni, in Storia di Bassano, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, 1980, p. 390.

[55]  L. ALBERTON VINCO DA SESSO, Note per una storia degli affreschi esterni di Bassano,in Affreschi esterni, immagini da salvare, catalogo della mostra, Bassano del Grappa, s. e., 1982, p. 9, fig. p. 4; E. PAN, in Pittura murale esterna nel Veneto. Vicenza e provincia, a cura di A. Pranovi, Venezia, Giunta Regionale del Veneto; Bassano del Grappa, Ghedina & Tassotti, 1995, pp. 24, 76, 195.  

[56] B. PASSAMANI, in Il Museo Civico cit., pp. 90-92; Bassano, atlante storico cit., p.55  

[57]  G. B. VERCI, Notizie intorno alla vita, e alle opere de’ Pittori, Scultori e Intagliatori della città di Bassano, Bassano, Remondini, 1775, p. 17.  

[58] Per la prima fondazione della chiesa cfr. ora F. VETTORI, Origine e vicende della chiesa di Santa Maria delle Grazie, in La chiesa di Santa Maria delle Grazie. Storia arte e restauro, a cura di G. Ericani, F. Vettori, Bassano del Grappa, Comune, 2012, pp. 12-45.  

[59] A. SARTORI, Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana. II/1. La provincia del santo dei Frati minori conventuali, a cura di p. A. Luisetto, Padova, Biblioteca Antoniana, Basilica del Santo, 1986, pp. 180-181.  

[60] F. SIGNORI, Sulle origini della chiesa di San Francesco, in «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 3-6 (1987-1988), pp. 21-30; F. SIGNORI, Sulle origini della chiesa di san Francesco, in «Notiziario degli Amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa», 26-29 (2003), pp. 9-44; F. SIGNORI, Maria Bovolini e il suo testamento, in «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s. 25 (2004), pp. 69-74.  

[61] AVAGNINA, L’età cit., pp. 62-63.  

[62]  Sulla traccia del Sale, infatti, il Lugo, il Chiuppani e il Verci descrivono l’iscrizione nel Settecento collocata nel coro della chiesa ai piedi degli affreschi illustranti l’epopea ezzeliniana e in particolare l’episodio notoriamente inventato dal Maurisio: cfr. F. CHIUPPANI, Origini delle Chiese di Bassano, o’ sieno Istrumenti, carte pubbliche, e private, dalle quali si vede, e si ricava, il principio di quelle; di più istorie, e Raconti, dalle quali cose tutte si vede il…Ricavate dalla Raccolta del Sig. Zerbino Lugo dal libro intitolato Chiese di Bassano per me P. Francesco Chiuppani, BCB, ms. 33-B-20, c.76; VERCI, Notizie intorno cit., p. 17.  

[63] CHIUPPANI, Origini delle Chiese cit., P. 76..    

[64]  A. GHENO, La chiesa di San Francesco, Roma, Collegio araldico, 1904, pp. 1-15; G.D.B. Recensione a A. GHENO, La chiesa di San Francesco, in «Bollettino del Museo Civico di Bassano», I (1904), 1, pp. 122-125 (p. 124). 

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