[7] CIL, V, 2090, 2101, 2103, 2106, 2107, per le quali si veda più sotto alle pp. 68-69; naturalmente bisogna espungere l’iscrizione CIL, V, 121*, evidente falsificazione cinquecentesca della tavola della Polcevera, confezionata per rivendicare l’antichità dei confini fra Aeneti e Patavi da una parte e Pedemontani inferiores o Asyliani dall’altra; cfr. FRACCARO, Intorno ai confini cit., p. 78.  

[8]  Fondamentale rimane F. SARTORI, Padova nello stato romano, in Padova antica cit., pp. 98-189; si veda anche L. BRACCESI, L’antichità, in Storia di Padova dall’antichità all’età contemporanea, a cura di G. Gullino, Sommacampagna, Cierre, Centro Studi Ettore Luccini, 2009, pp. 29-74. Un’approfondita analisi delle fonti letterarie è in M. CAPOZZA, La voce degli scrittori antichi, in Il Veneto nell’età romana, I, Storiografia, organizzazione del territorio, economia e religione, a cura di E. Buchi, Verona, Banca Popolare di Verona, 1987, pp. 1-58. Importanti sono poi E. BUCHI, Venetorum angulus. Este da comunità paleoveneta a colonia romana, Verona, Grafiche Fiorini, 1993, pp. 7-51; G. BANDELLI, Roma e la Venetia orientale dalla guerra gallica (225-222 a.C.) alla guerra sociale (91-87 a.C.) in Vigilia di romanizzazione. Altino e il Veneto orientale tra II e I sec. a.C., a cura di G. Cresci Marrone, M. Tirelli, Roma, Quasar, 1999, pp. 285-302; E. BUCHI, Roma e la Venetia orientale dalla guerra sociale alla prima età augustea, in Vigilia cit., pp. 303-326; G. BANDELLI, La popolazione della Cisalpina dalle invasioni galliche alla guerra sociale, in Demografia, sistemi agrari, regimi alimentari nel mondo antico, a cura di D. Vera, Bari, Edipuglia, 1999, pp. 189-215.  

[9] POLIBIO, Storie, II, 18,3.  

[10]  POLIBIO, Storie, II, 23,2, 24,7; STRABONE, Geografia, V, 1, 9, 216; G. BANDELLI, Il ruolo degli interventi diplomatici nella romanizzazione della Gallia Cisalpina (III-II secolo a.C.), in Diplomacia y autorrepresentación en la Roma antigua, a cura di E. Torregaray Pagola, J. Santos Yanguas, Vitoria-Gasteiz, Universidad del País Vasco, 2006, pp. 63-76.  

[11] LIVIO, Storia di Roma, XLI, 27,3-4.  

[12]  Dell’ampia bibliografia sono fondamentali: L. BOSIO, Itinerari e strade della Venetia romana, Padova, Cedam, 1970, pp. 27-38; L. BOSIO, Le strade romane della Venetia e dell’Histria, Padova, Esedra, 1991, pp. 42-57; si vedano inoltre gli studi raccolti in Optima via. Postumia: storia e archeologia di una grande strada romana alle radici dell’Europa, Atti del Convegno Internazionale di studi, Cremona, 13-15 giugno 1996, a cura di G. Sena Chiesa, E. A. Arslan, Cremona, Associazione promozione iniziative culturali, 1998.  

[13]  Si veda da ultimo BUCHI, Venetorum angulus cit., pp. 24-25; non è forse casuale che la prima attestazione sicura di monete romane nella zona di Bassano (cinque assi repubblicani) si collochi all’incirca nella metà del II secolo a.C. (A. SACCOCCI, Monete provenienti da scavo del Museo Civico di Bassano del Grappa, «Archeologia Veneta», VII (1984), pp. 147-148.  

[14] CIL, V, 2491 = I2, 633 = ILLRP, 476; CIL, V, 2492 = I2, 634 = ILLRP, 4786 = ILLRP, Imagines, fig. 201a-b; CIL, I2, 2501 = ILLRP, 476 = ILLRP, Imagines, fig. 202. Si veda inoltre A. BUONOPANE, La duplice iscrizione confinaria di Monte Venda (Padova), in Rupes loquentes. Atti del Convegno internazionale di studio sulle iscrizioni rupestri di età romana in Italia, Roma-Bomarzo, 13-15 ottobre 1989, a cura di L. Gasperini, Roma, Istituto Italiano per la Storia Antica, 1992, pp. 207-223.  

[15] CIL, V, 2490 = I2, 636 = ILLRP, 477 = ILLRP, Imagines, figg. 203a-c.  

[16] Si veda più sopra alla nota 13.  

[17]  Il concetto di “autoromanizzazione”, introdotto da Friederich Vittinghoff in un intervento pubblicato in G.A. MANSUELLI, La romanizzazione dell’Italia settentrionale, in Atti del Centro Studi e Documentazione sull’Italia romana, III, Milano-Varese, Istituto Editoriale Cisalpino, 1970-1971, p. 33, è stato poi approfondito da F. CASSOLA, La colonizzazione romana della Transpadana, in Die Stadt in Oberitalien und in den nordwestlichen Provinzen des römischen Reiches, a cura di W. Eck, H. Galsterer, Mainz, Philipp von Zabern, 1991, pp. 17-44.  

[18] BUCHI, Venetorum angulus cit., pp. 33-51.  

[19] TACITO, Storie, III, 7, III, 9,3, III, 10,3, III, 11, 1-3.  

[20] AMMIANO MARCELLINO, XXIX, 6,1; Storia Augusta, Marco Aurelio, 14, 1-2; Lucio Vero, 9, 7-9.  

[21]  C. BRENOT et alii, De la dévalutation de l’antoninianus à la disparition du sesterce: essai de modélisation d’un phénomène monétaire, in Statistics and Numismatics («PACT», 5), Strasbourg, 1981, pp. 381-390 ; SACCOCCI, Monete cit., pp. 150-152; C. MENGOTTI, Il territorio in epoca romana, in Nelle campagne cit., pp. 38-39.  

[22]  BERNARDELLI, Ritrovamenti monetali cit., pp. 48, 50, 51, 53, 55-62, 159-164, nn. 2/7, 2/10, 2/11, 2/14, 2/16(1), 17/6; si veda anche SACCOCCI, Monete cit., pp. 149-152. Cfr. anche M. T. LACHIN, Carta archeologica dell’agro centuriato. Le schede dei rinvenimenti, in Carta archeologica cit., pp.45, n. 002, 48, n. 005, 51, n. 009, 54, n. 016, 60, n. 027, 62, n. 031; MENGOTTI, Il territorio cit., p. 38.  

[23] S. MAZZOCCHIN, I reperti, in Nelle campagne cit., pp. 101-112; si veda inoltre più sotto alla nota 121. 

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