[96] I documenti del comune di Bassano cit., doc. 281, p. 512, dov’è indicato un dominus Blaxius pistor.  

[97]  I documenti del comune di Bassano cit., docc. 250, 251, pp. 459-461, doc. 278, pp. 505-507; ACB, 5. Pergamene, nn. 450, 451, 459, 461, 462, 463, 467, 478, 479, 480, 483, 485, 486, 489, 492. Per i Blasi cfr. già F. SCARMONCIN, Famiglie e ceto dirigente a Bassano tra ’200 e ’300, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 13-15 (1992-1994), pp. 123-128.  

[98] VERCI, Storia della Marca cit., t. 5, doc. CCCCLXXXIX, pp. 92-96, e ACB, 5. Pergamene, nn. 568, 569.  

[99]  Perenzano fu podestà di Belluno nel 1301 e nel 1318, come ricorda sulla scorta del Piloni, PETOELLO, Con i Visconti o con i Carraresi cit., p. 581 e nota 118.  

[100] VERCI, Storia della Marca cit., t. 9, doc. DCCCCXLIII.  

[101]  Cfr. quanto esposto qui sopra, testo corrispondente a nota 77, e VERCI, Storia della Marca cit., t. 9, doc. DCCCCXLIII e DCCCCXLIV, p. 13 e DCCCCLIII-DCCCCLV, pp. 26-29.  

[102] Cfr. la nota precedente.  

[103] I documenti del comune di Bassano cit., doc. 252, pp. 463-64 e doc. 256, pp. 472-73.  

[104] SIGNORI, Sulle origini cit. note 47-53.  

[105] SCARMONCIN, Comune e debito pubblico cit., doc. 242, p. 256.  

[106]  Pace quondam Andolfi è citato inoltre nel 1281 quale fideiussore del prestito dei toscani Forzeto e Lapo ai Bassanesi (I documenti del comune di Bassano cit., p. 339) e Andolfo quondam domini Pacis è menzionato tra i garanti del prestito di Terzo di Zono nel 1294 (p. 520).  

[107] VERCI, Storia della Marca cit., t. 8, doc. DCCCIV, pp. 5-12.  

[108] ACB, 5. Pergamene, n. 618, e VERCI, Storia della Marca cit., t. 9, doc. DCCCCLIV, DCCCCLV, pp. 27-29.  

[109] ACB, 5. Pergamene, nn. 617, 636.  

[110] ACB, 5. Pergamene, n. 617 (1322), e n. 631 (1329).  

[111] ACB, 5. Pergamene, n. 629.  

[112] F. SIGNORI, Campese e il monastero di Santa Croce, Bassano del Grappa, Comunità parrocchiale di Campese, 1984, pp. 42-49.  

[113] CONFORTO DA COSTOZA, Frammenti di storia vicentina [AA. 1371-1387], a cura di C. Steiner, Città di Castello, Lapi, 1915 (= RIS2, t. XIII, parte 1a), pp. 6-7.

[114]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 3, Codex membranaceus statutorum Bassani 1389, c. 1r. Tra i Bassanesi incaricati di rivedere gli statuti oltre a Bartolomeo Andolfi sono menzionati Andrea Trabucchi e Orradino Rossignoli.  

[115] VERCI, Codice diplomatico cit., doc. CCLIII, p. 427.  

[116] Cfr. ad es. I documenti del comune di Bassano cit., doc. 254, pp. 468-471, risalente al 1292.  

[117] VERCI, Storia della Marca cit., t. 19, doc. MMLXXX, p. 21-27.  

[118]  Negli estimi del 1431 Uliviero Compostella è estimato per 2 lire e 5 soldi e suo nipote Bassano per uguale cifra; gli eredi del fu Pasquale Compostella per soli 12 soldi.  

[119] Non siamo informati sulla composizione dell’esercito bassanese nel Trecento, ma è probabile che conservasse le tradizioni militari dell’età ezzeliniana durante la quale si ricava da numerose fonti la presenza di cavalieri nella milizia cittadina; si parla spesso di cavalcate da parte dell’esercito bassanese anche negli obblighi verso Vicenza.  

[120] Cfr. in questa Storia di Bassano del Grappa, il saggio di Giuliana Ericani.  

[121] SIGNORI, Sulle origini della chiesa cit., p. 44.  

[122] VERCI, Storia della Marca cit., t. 4, docc. CCCCXLII, pp. 171-173 e CCCCXLIII, pp. 173-175. 

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