[1] L’espressione “inventata” come è noto, da Giorgio Chittolini continua a godere di ampia fortuna e viene costantemente reiterata all’interno delle ricerche sui numerosi centri semi-urbani solitamente privi di una sede vescovile (G. CHITTOLINI, “Quasi città”. Borghi e terre in area lombarda nel tardo medioevo, in «Società e storia», 47 (1990), pp. 3-26); nello stesso tempo si è fatto il tentativo di individuare la pluridirezionalità delle istanze autonomistiche maturate in tali comunità o in molte di esse cercando più da vicino spazi e luoghi di espressione della “difficile libertà di decidere” di fronte a poteri comunali o signorili: si vedano le osservazioni di carattere generale di S. BORTOLAMI, La difficile “libertà di decidere” di una città mancata: Bassano nei secoli XII-XIII, in Giornata di studi di storia bassanese in memoria di Gina Fasoli. Atti del convegno, (Bassano, Museo Civico, 23 ottobre 1993), a cura di R. Del Sal, Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 1995, «Bollettino del Museo civico di Bassano», n. s., 13-15 (1992-1994).  

[2]  Numerose ricerche su questi centri “minori” ha condotto S. Bortolami: Città e ‘terre’ murate del Veneto medioevale: le ragioni della storia e le ragioni di un libro, in Città murate del Veneto, a cura di S. Bortolami, Cinisello Balsamo, A. Pizzi, 1988, pp. 13-22 (la citazione a p. 16).  

[3] BORTOLAMI, Città e terre cit., pp. 13-22.  

[4]  In controtendenza rispetto a tale impostazione sono da segnalare i saggi di A. Rigon su Monselice (A. Rigon, Le istituzioni ecclesiastiche e la vita religiosa, in Monselice. Storia, cultura e arte di un centro “minore” del Veneto, a cura d A. Rigon, Treviso, Canova, 1994, pp. 211-235); di G. M. Varanini, Le istituzioni ecclesiastiche della Val Lagarina nel Quattrocento veneziano, in «Atti dell’Accademia roveretana degli Agiati», s. VI, 238 (1988), pp. 435-524 e di G. De Sandre Gasparini (relativamente al movimento confraternale): Confraternite e campagna nell’Italia settentrionale del basso medioevo, in Studi confraternali. Orientamenti, problemi, testimonianze, a cura di M. Gazzini, Firenze, Firenze University Press, 2009, pp. 19-51.  

[5]  La produzione di Giovanni Mantese sulla vita religiosa bassanese è davvero copiosa e verrà citata nel corso del presente contributo; qui basti il rinvio al volume G. MANTESE, Bassano nella storia. La religiosità, Bassano del Grappa, Parrocchia di S. Maria in Colle, 1980, e alle Memorie storiche della Chiesa vicentina, in particolare ai volumi II (Dal Mille al Milletrecento), Vicenza, Scuola tipografica Istituto S. Gaetano, 1953, riedito nel 2002; III/1 (Il Trecento), Vicenza 1958, riedito nel 2002; III/2 (Dal 1404 al 1563), Vicenza 1964.  

[6]  Si veda la sintesi della studiosa scritta insieme a G. Mantese (La vita religiosa dalle origini al XX secolo, in Storia di Bassano, Bassano del Grappa, 1980, pp. 435-465) e il suo contributo alla storia della pieve di Santa Maria: G. MANTESE, Santa Maria in Colle nella storia di Bassano: un profilo, in Il duomo di Santa Maria in Colle di Bassano del Grappa, Vicenza, Comitato per la storia di Bassano. Cassa di risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, 1991, pp. 7-11.  

[7]  Anche la bibliografia di Franco Signori verrà citata in modo più specifico nel prosieguo del contributo; qui faccio riferimento solamente alla breve sintesi intitolata La religiosità dalle origini al secolo XV, in Mille anni di storia: Bassano 998-1998, a cura di R. Del Sal, M. Guderzo, Cittadella, Biblos, 1999.  

[8] Sul documento conosciutissimo [Documenti relativi alla storia di Venezia anteriori al Mille, a cura di R. Cessi, Venezia, Deputazione di storia patria per le Venezie, 1991, II: Secoli IX-X, p. 173] si vedano anche le osservazioni di Bortolami, La difficile “libertà di decidere” cit., p. 35.  

[9] BORTOLAMI, La difficile “libertà di decidere”, cit., p. 35. 

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