[10] La lunga vita delle istituzioni pievane altomedievali, è stata di frequente ribadita; si veda, solo a titolo esemplificativo, M. Ronzani, L’organizzazione della cura d’anime e la nascita della pieve di Figline, in Lontano dalle città. Il valdarno di Sopra nei secoli XII-XIII. Atti del convegno, Montevarchi-Figline Valdarno, 9-11 novembre 2001, a cura di G. Pinto e P. Pirillo, Viella, 2005, pp. 216-217.  

[11] Fasoli, Santa Maria in Colle cit., p. 7.  

[12]  G. Fasoli, Dalla preistoria al dominio veneto, in Storia di Bassano cit., pp. 9-10: Bortolami, La difficile “libertà di decidere” cit., pp. 35-38.  

[13] F. Signori, Storia di un edificio, in Il Duomo cit., pp. 13-31.  

[14]  Il testamento è pubblicato in I documenti del Comune di Bassano dal 1259 al 1295, a cura di F. Scarmoncin, Padova, Antenore, 1989, pp. 391-393.  

[15] Signori, Regesti, in Il Duomo cit., p. 146. Il testamento è datato 21 giugno 1300.  

[16]  Cenni sulla famiglia Polla in G.M. Varanini, Un fascicolo di provvisioni del Consiglio del Comune di Bassano del 1349-50, in Giornata di studi di storia bassanese cit., p. 109; Scarmoncin, Varanini, Bassano nel Trecento, in questo stesso volume.  

[17] Signori, Regesti cit., p. 148.  

[18]  ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 17, 1348 giugno 19. Testamento di dominus Tisio quondam ser Iohannis Leonardi de Polla.  

[19] Signori, Storia di un edificio cit., p. 27 e nota 31 corrispondente. Sulla diffusione del culto di san Rocco: San Rocco. Genesi e prima espansione di un culto. Incontro di studio, Padova, 12-13 febbraio 2004, a cura di A. Rigon e A. Vauchez, Bruxelles, Société de Bollandistes, 2006; in particolare il saggio di G. De Sandre Gasparini dedicato alla comparsa dei due santi nelle ultime volontà dei fedeli, Nascita e primi sviluppi del culto di san Rocco nel veronese, pp. 211-224.  

[20] Statuti del comune di Bassano dell’anno 1259 e dell’anno 1295, a cura di G. Fasoli, Venezia, R.Deputazione di storia patria per le Venezie, 1940: alcuni esempi alle pp. 111-112, 130-131.  

[21] Varanini, Un fascicolo di provvisioni cit., pp. 95-114, in part. pp. 105-106.  

[22] Fasoli, Dalla preistoria al dominio veneto cit., pp. 36-38.  

[23] Statuti del comune di Bassano cit., libro II, cap. XXVIII, pp. 284-285.  

[24]  Esempi di tale controllo in Fasoli, Dalla preistoria al dominio veneto cit., p. 36; FASOLI, MANTESE, La vita religiosa cit., pp. 446-447 e in O. Brentari, Storia di Bassano e del suo territorio, Bassano, S. Pozzato, 1884, p. 747.  

[25] Oltre alle liste di sacerdoti compilate dagli eruditi bassanesi come Zerbino Lugo e l’abate Francesco Chiuppani (1707-1742), in seguito da F. COMPOSTELLA, Parti prese sul maggior Consiglio aggiuntosi l’elenco degli arcipreti della pieve di Santa Maria in Colle di Bassano, Bassano, S. Pozzato, 1872, numerose notizie riguardanti gli arcipreti si possono reperire in BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 745-746, in MANTESE, Bassano nella storia cit., pp. 11-54 e più di recente in F. SIGNORI, Gli arcipreti di Bassano, in Il Duomo di Santa Maria cit., pp. 184-185. La lista di Signori non riporta tuttavia l’arciprete Gerardo attestato nel 1269: I documenti del comune di Bassano cit., pp. 154-155.  

[26]  Nel Duecento furono notai gli arcipreti Nicolò (attestato nel 1264), Benedetto (attestato nel 1268) e Gislardo, di cui si ricorda anche l’avvenuto ritrovamento di un sigillo notarile – oggi non più reperibile – che documentava l’esercizio del tabellionatus officium: FASOLI, MANTESE, La vita religiosa cit., p. 437. Notaio fu probabilmente anche l’arciprete Guglielmo che ebbe l’incarico di trascrivere la raccolta statutaria del 1259 (FASOLI, MANTESE, La vita religiosa cit., p. 437). Un numero maggiore di notai-arcipreti è riportato dal BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 745-747.  

[27] RIGON, Le istituzioni ecclesiastiche cit., pp. 216-217. 

[28]  MANTESE, Bassano nella storia cit., p. 29. Per il Trecento Mantese cita l’arciprete Bono (1303), Gianforte di Bassiano (1333), Buvolino del fu Dolceamico (1349) e Castellano Castellani (1362-1391): tutti sembrano essere di origine locale.  

[29] MANTESE, Bassano nella storia cit., pp. 29-31 e nota 46 p. 31.  

[30] FASOLI, MANTESE, La vita religiosa cit., pp. 443-444.  

[31]  L’importanza di indagare i rapporti fra la Chiesa bassanese e l’episcopato vicentino era stata del resto già ben compresa da Gina Fasoli, che nella stesura della sua “storia politica” di Bassano aveva indugiato su una spinosa controversia relativa alla riscossione delle decime che vide contrapposti per decenni il Comune di Bassano e la sua pieve da una parte e l’episcopato di Vicenza dall’altra: FASOLI, Dalla preistoria al dominio veneto cit., pp. 36-38.  

[32 SIGNORI, Gli arcipreti di Bassano cit., p. 184. Gislardo è nominato anche nelle Rationes decimarum del 1297.  

[33]  MANTESE, Memorie storiche cit., III/1, pp. 154-158, 166-167, 172-173, 184; G. CRACCO, Religione, Chiesa, Pietà, in Storia di Vicenza, II, L’età medievale, a cura di G. Cracco, Vicenza, Neri. Pozza, 1988, p. 420.  

[34] MANTESE, Bassano nella storia cit., p. 31, nota 46.  

[35]  F. SCARMONCIN, Squarci di vita bassanese in un registro notarile del primo Quattrocento, in L’eredità culturale di Gina Fasoli: atti del convegno di studi per il centenario della nascita (1905-2005), Bologna-Bassano del Grappa, 24-26 novembre 2005, a cura di F. Bocchi e G. M. Varanini. Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo, 2008, pp. 587-599, 596. Si veda il testamento di Margherita, moglie di un lanaiolo, del 26 giugno 1401, pp. 595-596.  

[36]  MANTESE, Bassano nella storia cit., p. 310; Signori, Storia di un edificio cit., p. 15. La soggezione della chiesa di San Giovanni Battista alla pieve di Santa Maria era stata definita fin dall’atto della sua fondazione, nel 1308: G.B. VERCI, Storia della Marca Trivigiana e Veronese, Venezia, Storti, 1786-1791, T.V, doc.cccclxxxix,pp.92-96(=Sala Bolognese, Forni, 1979-1983).  

[37]  Con intento comparativo si osservi l’elenco dei libri inventariati dopo la morte del vescovo di Verona Tebaldo: C. CENCI, Verona minore ai tempi di Dante, in «Le Venezie francescane», 33 (1966), pp. 3-44. Per quanto riguarda Bassano assai inferiore numericamente risulta l’inventario del 1472 dei beni della chiesa di Santa Caterina (ASB, Corporazioni religiose soppresse, Santa Caterina, busta 114, 1472 maggio 1).  

[38]  R. DEL SAL, Inventario del Tesoro di Santa Maria in Colle – 1395, in Il Duomo di Santa Maria cit., pp. 165-168, in particolare p. 167.  

[39]  VERCI, Storia della Marca cit., t.III, doc. CCXLVIII,pp. 55-56 Sulla figura del cardinale LATINO A. TILATTI, “Legatus de latere domini pape”. Il cardinale Latino e le costituzioni del 1279, in Scritti in onore di Girolamo Arnaldi offerti dalla Scuola nazionale di studi medievali, a cura di A. Degrandi, O. Gori, G. Pesiri, A. Piazza, R. Rinaldi, Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo, 2001, pp. 513-543.  

[40] Per il testamento di Miralda vedi sopra alla nota 14.  

[41]  Con alcune eccezioni: quella del canonico Pietro Aldinelli (FASOLI, Dalla preistoria al dominio veneto cit., p. 36), e quella del presbiter Albertus canonicus Baxani (MANTESE, Bassano nella storia cit., p. 23). Anche nel documento di fondazione della chiesa di San Giovanni Battista (1308) sono nominati alcuni con-chierici dell’arciprete: Simeone figlio del defunto Ugolino di Bassano e Riziollus figlio del defunto Alberto de Crespano (VERCI, Storia della Marca cit., t.5, docc. CDLXXXIX, CDXC, CDXCI).  

[42] ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 115, notaio Giacomino di Primiero (citato anche in SIGNORI, Il Duomo di Santa Maria cit., p. 146), 1300 giugno 21, domina Cecilia Scanafede chiede la sepoltura a Santa Maria. ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 115, Notaio Marsilio detto Rizzato Belguido, 1347 dicembre 1: Francesca figlia del magister Pietro lascia 10 soldi pro aptamento altaris Sancte Marie. ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 17, 1348 giugno 19: Tisio quondam ser Iohannis de Polla effettua un lascito di 25 soldi all’arciprete di Santa Maria di Bassano. ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 115, Notaio Nascimbene del fu ser Rizio, 1348 agosto 27: il notaio Riprando del fu Tisio Polla lascia 10 soldi alla confraternita di San Bartolomeo della chiesa di Santa Maria. ASB, Notai di Bassano, serie Atti dei Notai, not. Tomio Sclaveto, b. 8c, registro 3, Atti 1401 gennaio-giugno 26: a cc. 29v-30v, l’esecuzione testamentaria di Albertino Negri da Valrovina, datata 23 aprile 1401, attesta che il medesimo testatore aveva donato alla pieve di Santa Maria unam peciam terre cum medium campum posita in contrata Taye. ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 15, 1408 febbraio 9: domina Antonia beneficia con una modesta somma di denaro la chiesa di Sancta Maria de Castello. ASB, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, busta 18, 1493 settembre 11: Battista magister ciroicus abitante a Bassano lascia alla pieve di Santa Maria di Bassano 2 lire di olio per la lampada del Santissimo Sacramento.  

[43]  La residenza dei canonici di Santa Maria presso il palazzo comunale si protrasse almeno fino all’inizio del secolo XV, quando l’arciprete Lazzarino Ferrari di Parma, nel 1401, fece richiesta al vicario del podestà visconteo di poter avere in affitto la casa del nobile milanese Milano Malabarbe, che divenne fino alla metà del XVIII secolo la canonica di Santa Maria: SIGNORI, Storia di un edificio cit., p. 15 e nota corrispondente.  

[44] Statuti del comune di Bassano cit., p. 112. 

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