[37] Per i borghetti, alla fine del Duecento (1295-1301), Statuti del comune di Bassano cit., pp. 418-423. Per la «via nova», Statuti del comune di Bassano cit., pp. 440-441. Interessanti annotazioni sul sistema bassanese si ricavano da E. GUIDONI, Considerazioni sull’urbanistica tardo medievale (secoli XII-XV), in Bassano, atlante storico cit., pp. 11-12. Sul “girone’ e i successivi adattamenti, I documenti del comune di Bassano cit., doc. 85; ACapT, scat.4, n. 465; VERCI, Storia della Marca cit., t. 3, doc. CCX, t.7, doc. DCCLXXXI; ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 3, Codex membranaceus statutorum Bassani 1389 (d’ora in poi Statuti 1389), cc. [84r-85v]: la citazione è dall’originale, a partire dal primo foglio del testo, perché la stampa di questi statuti (Statuta bassanensa, Vicentiae, per Henricum de Sancto Urso, 1506) è poco corretta e talvolta errata; SETTIA, Castelli e villaggi cit., pp. 383-384; PETOELLO, RIGON, Sviuppo urbanistico cit. , p. 408.  

[38]  L’anticipazione di quasi 80 anni della costruzione delle mura “viscontee” e invece “padovane”, rispetto a una tradizione storiografica che dai cronisti e dal Verci arrivava al Brentari e ancora oltre, spetta a PETOELLO, RIGON, Sviluppo urbanistico cit., pp. 409-411. Il Castello Inferiore e la nuova cerchia sono analizzati con maggiore precisione da PETOELLO, I paramenti araldici cit., pp. 57-63. La bibliografia lì riferita alle note 3-6 delle pagine 58-59, alla quale si rinvia, va integrata con VERCI, Storia della Marca cit., t. 7, doc. DCCXIII, t. 9, doc. MI; ACB, 5, Pergamene 1, n. 613.  

[39]  Manca uno studio sufficientemente preciso sulla datazione materiale della torre. Il primo dubbio sull’assegnazione del manufatto agli Ezzelini (BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 113, 290) nasce da PETOELLO, RIGON, Sviluppo urbanistico cit., p. 408. Questa ipotesi di posticipazione della struttura è stata accolta, con interessanti varianti, da MORSOLETTO, Il pedemonte vicentino cit., pp. 128-130; FASOLI, La storia cit., p. 27; GUIDONI, Considerazioni cit., p. 11. Ritorna sul tema G. PETOELLO, La Torre di Piazza di Bassano: macchina da guerra o luogo di vedetta civile?, in Venezia, le Marche e la civiltà adriatica : per festeggiare i 90 anni di Pietro Zampetti, a cura di I. Chiappini di Sorio, L. De Rossi, Monfalcone, Edizioni della Laguna, 2003, pp. 78-81. Per la documentazione trecentesca cfr. ACB, 4. Atti del Consiglio 1349-1350, vol. 2, cc. 31r-32r; Statuti 1389 cit., cc. [17r], [20r], [57v], [68rv].  

[40] Per le fonti, riducendo, cfr. VERCI, Storia della Marca cit., t. 7, doc. DCCLXXXI, 1315 dicembre 13: è questo l’attestato più incisivo sull’ampliamento della città nel Trecento; SALE, Compendi historici cit., c. 317rv; B. SCARDEONI, De antiquitate urbis Patavii et de claris civibus Patavinis, Basileae, apud Nicolaum Episcopium iuniorem, 1560 (rist. anast. Bologna, Forni, 1974), p. 336; ACB, Inventario 1410 cit., c. 17v; ASB, Notai di Bassano, b. 8C/3, c. 28r; b. 8C/4, c. 55v. Rinvio anche a PETOELLO, Il sistema fortificato cit., pp. 98-100. CORTELLETTI, Bassano, il castello degli Ezzelini cit., pp. 119-121, anticipa archeologicamente al XIII secolo una parte della nuova cinta: tale proposta non è qui discutibile. Il problema della militarizzazione del castello, genericamente segnalato da FASOLI, La storia cit., p. 27, è prospettato da PETOELLO, Il sistema fortificato cit., pp. 98-100 e note 43-44. 

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