[1] I principali eventi che segnarono il passaggio di Bassano allo stato veneto sono descritti in F. SENECA, Bassano sotto il dominio veneto, in Storia di Bassano, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, 1980, pp. 52-115 e nel datato ma ancora preciso monumentale studio sulla storia bassanese di BRENTARI, Storia di Bassano e del suo territorio, Bassano, S. Pozzato, 1884 (rist. anast. Bologna, Forni, 1980), pp. 303-304. Recentemente l’epoca viscontea, le alleanze con i veneziani ed i carraresi ed i rapporti politico-militari che segnarono i decenni a cavallo fra Trecento e Quattrocento sono stati analizzati da G. PETOELLO, Con i Visconti o con i Carraresi. La genesi dell’autonomia istituzionale di Bassano (1390): tra fedeltà e ribellione, in L’eredità culturale di Gina Fasoli: atti del convegno di studi per il centenario della nascita (1905-2005), Bologna-Bassano del Grappa, 24-26 novembre 2005, a cura di F. Bocchi e G. M. Varanini. Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo, 2008, pp. 533-584. Per il tema rimando anche allo studio dell’autore contenuto all’interno di questo volume.  

[2] A. MENNITI IPPOLITO, La “fedeltà” vicentina e Venezia. La dedizione del 1404, in Storia di Vicenza, 3.1, a cura di F. Barbieri e P. Preto, Vicenza, N. Pozza, 1989, pp. 29-43.  

[3] La definizione di «quasi città» si attribuisce a quei centri minori che pur presentando caratteristiche assimilabili, dal punto di vista istituzionale e socio-economico, alle città non erano riconosciuti tali per varie motivazioni, la principale delle quali in Italia consisteva nella mancata assegnazione di un seggio vescovile; ciò vale anche nel caso bassanese, area soggetta al vescovo berico; si veda G. CHITTOLINI, “Quasi-città”. Borghi e terre in area lombarda nel tardo medioevo, «Società e Storia», 13 (1990), pp. 3-26. A questa data del resto Bassano stessa non si definisce mai come città, bensì anche nella documentazione di produzione locale viene impiegato il termine terra, ovvero «un insediamento urbano dotato di spiccata fisionomia urbana, ma privo della dignità vescovile» (M. FOLIN, Sui criteri di classificazione degli insediamenti urbani nell’Italia centro-settentrionale. Secoli XIV-XVIII, «Storia Urbana», 92 (2000), pp. 5-23)..  

[4] S. BORTOLAMI, La difficile “libertà di decidere” di una città mancata: Bassano nei secoli XII-XIII, in Giornata di studi di storia bassanese in memoria di Gina Fasoli. Atti del convegno, (Bassano, Museo Civico, 23 ottobre 1993), a cura di R. Del Sal, Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 1995, «Bollettino del Museo civico di Bassano», n. s., 13-15 (1992-1994), pp. 31-62, a p. 59. L’espressione è contenuta in una ducale conservata in ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 6, c. 6v (7 febbraio 1440).  

[5]  L’analisi qui presentata trova origine nel lavoro di ricerca dottorale della scrivente, R. SCURO, Bassano. Società ed economica in una terra autonoma della Terraferma Veneta del XV secolo, Tesi di dottorato di ricerca, Scuola di dottorato “R. Francovich. Storia e Archeologia del Medioevo, Istituzioni e Archivi”, Università degli Studi di Siena, XXI ciclo, tutores M. A. Ginatempo e G. M. Varanini. 

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