[6] BRENTARI, Storia di Bassano cit., p. 54. Una riforma del Consiglio si ebbe solo nel secolo successivo, come spiegato in F. VIANELLO, Il Maggior Consiglio di Bassano prima della riforma di Lorenzo Cappello (1579-1588), «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 25 (2004), pp. 105-111 e SENECA, Bassano sotto il dominio cit., pp. 67-72.  

[7] Per una schematica descrizione dei loro compiti si veda BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 439-448.  

[8]    A. VENTURA, Nobiltà e popolo nella società veneta del ‘400 e ‘500, Roma-Bari, Laterza, 1964, pp. 94 e 139-143.  

[9]  Si vedano B. COMPOSTELLA, Elenco delle famiglie nobili di Bassano, comprese nel catalogo del 1726 o aggregate posteriormente al Consiglio, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 2 (1905), pp. 115-124 e per il Trecento G. M. VARANINI, Un fascicolo di provvisioni del Consiglio del Comune di Bassano del 1349-50, in Giornata di studi di storia bassanese cit., pp. 95-114 alle pp. 109-110.  

[10] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, s.d. (12 ottobre 1405 e 8 agosto 1406).  

[11] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, s.d. (24 marzo 1406).  

[12] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, s.d. (3 settembre 1425, 6 agosto 1428, 12 agosto 1431, 6 agosto 1433).  

[13] La conferma del ritorno alla coppia di sindaci è del 1440; ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, s.d. (29 settembre 1440).  

[14]  A. VIGGIANO, Governanti e governati. Legittimità del potere ed esercizio dell’autorità sovrana nello Stato veneto della prima età moderna, Treviso, Canova, 1993, pp. 51-54 e 67-123.  

[15] ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 6, c. 6v (agosto/1440).  

[16] VIGGIANO, Governanti e governati cit., pp. 147-153.  

[17] ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 7, cc. 72v-76r (2 agosto 1506).  

[18]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 6, c. 8r (24 maggio 1437), c. 15r (sine data), c. 21r-v (19 marzo 1450) cc. 64v-65r (6 novembre 1502), c. 69v (18 settembre 1502) e 12. Statuti e privilegi, vol. 7, cc. 26v-27r (21 novembre 1492 e 16 maggio 1494), c. 51r (18 luglio 1500).  

[19]  I formulari impiegati per le commissioni podestarili bassanesi durante il Quattrocento sono contenuti in ASV, Collegio Commissioni Formulari, V6, cc. 41r-44r.  

[20] BRENTARI, Storia di Bassano cit., p. 461.  

[21]  G. COZZI, La politica del diritto nella Repubblica veneziana, in Stato, società e giustizia nella Repubblica veneta, I, a cura di G. Cozzi, Roma, Jouvence, 1980, pp. 15-152, a p. 27.  

[22]  COZZI, La politica del diritto cit., pp. 99-104 e J. GRUBB, Firstborn of Venice. Vicenza in the early Renaissance State, Johns Hopkins University Press, Baltimore and London 1988, pp. 56-63.  

[23] Sul tema BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 456-459.  

[24]  ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 3, s.d. (26 novembre 1447 e 16 gennaio 1448). Gli ammessi in Consiglio in seconda istanza furono Marco Ussino, Andrea de Doxiis, Pietro dall’Amico ed Antoniobono Novello, che presero il posto di Giacomo Carli, Todeschino da Semonzo, Martino Betussio e Bartolomeo Maggio.  

[25] La presenza di patrizi veneti e le loro ingerenze al momento della rielezione del Consiglio bassanese si fecero più frequenti dalla fine degli anni ‘70, un malcostume a quell’epoca generalizzato se il Consiglio dei X fu costretto a legiferare per ribadirne il divieto nel 1491 (ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 6, c. 48r-v [8 giugno 1491]). 

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