[85] PH. BRAUNSTEIN, De la montagne à Venise: les réseaux au XVe siècle, «Mélanges de l’École Française de Rome. Moyen Age Temps Modernes», C/2 (1998), pp. 761-799, a p. 767.  

[86]  K. OCCHI, Boschi e mercanti. Traffici di legname tra la contea di Tirolo e la Repubblica Veneta (secoli XVI-XVII), Bologna, Il mulino, 2006, p. 64.  

[87] La stima è del podestà e capitano di Bassano per l’anno 1419, nello specifico il Rettore veneto si stava riferendo alla quantità di prodotto che in quel momento il capitano di Castel Ivano stava trattenendo oltreconfine, nel tentativo di sbloccare la situazione con un intervento diretto delle magistrature centrali: ASV, Senato misti, reg. 52, c. 417v (21 agosto 1419).  

[88] ASB, Notai di Bassano, b. 8c, reg. 2-1, c. 2v (24 gennaio 1418).  

[89]  ASV, Senato misti, reg. 54 (bobina 216), c. 31v (26 maggio 1422). Il documento fornisce anche un elenco dei prodotti che transitavano per il porto di Brenta, dal quale possiamo estrarre un quadro tipologico dettagliato della qualità del legname in movimento verso la laguna, di preferenza in peccio e larice. Esso comprende oltre a taglie e trulli (tronchi tondi o già squadrati di lunghezza variabile fra i 12 ed i 15 piedi – cioè fra i 4 ed 5 metri circa –) anche travi, doghe – soprattutto da botte –, quadrelli, alberi in genere ed anche i preziosi alberi da nave indirizzati alla produzione dell’Arsenale a Venezia.  

[90] ASV, Senato misti, reg. 55 (bobina 225), c. 184v (17 gennaio 1425 more veneto).  

[91]  Nel 1447, ad esempio, Bartolomeo Sguario si trovava a dover dirimere con giudizio arbitrale una lite intercorsa col mercante di legname veneziano Giovanni di Lorenzo, intorno a 1800 taglie di peccio e 6 di larice (ASB, Notai di Bassano, b. 588, reg. 1447, cc. 33v-34v [5 agosto 1447]), mentre nel 1449 i mercanti solagnesi Matteo e Lio, dopo aver trattato un affare col veneziano Giorgio Marino si impegnarono a seguire tutte le procedure commerciali sino alla consegna a Venezia, alla riva di San Basilio (ASB, Notai di Bassano, b. 588, reg. 1449b, s.d. [13 novembre 1449]).  

[92] ASB, Notai di Bassano, b. 588, reg. 1479, s.d. (26 novembre 1479).  

[93] ASB, Notai di Bassano, b. 6, reg. 1, c. 28r (11 giugno 1426).  

[94] ASB, Notai di Bassano, b. 6, reg. 1, c. 28r (11 giugno 1426).  

[95] ASB, Notai di Bassano, b. 9a, reg. 8, c. 3v (26 gennaio 1463) e cc. 21v-26r (12 marzo 1463).  

[96]  La “Barbaria delle tole”, la parte della città di Venezia che si stende lungo la laguna compresa fra san Zanipolo e santa Giustina, è una delle due aree cittadine, insieme a san Basilio, dove si concentrava lo stoccaggio e la rivendita del legname (BRAUNSTEIN, De la montagne cit., pp. 771-772). Qui i dall’Amico tenevano in affitto dei locali, in base a quanto dichiarato da loro stessi e dal locatore all’interno di un processo che li vide parti contrapposte; ASV, Giudici di Petizion, Sentenze a Giustizia, reg. 46, cc. 120v-122r (28 agosto 1429).  

[97] ASB, Notai di Bassano, b. 9c, reg. 23, cc. 11v-14v (2 agosto 1475).  

[98]  ACB, 2. Bassano, vol. 84, fasc. 2, c. 18v (10 aprile 1424), c. 19bis r e cc. 19v-20r (10 aprile 1424), c. 20r (10 aprile 1424), c. 31r (9 giugno 1424) e c. 32r (9 giugno 1424).  

[99]  ASB, Notai di Bassano, b. 588, reg. 1479, cc. 13v-14r (9 agosto 1479).  

[100]  Ai patrizi e mercanti veneti nel 1411 il Senato accordò l’esenzione dai dazi del vicentino, compreso quello del legname che veniva fluitato sul Brenta presso l’area del ponte bassanese (ASV, Senato misti, reg. 49, cc. 127v-128r [24/07/1411]); legare i tronchi da quel lato del fiume, che comprende Valstagna e la destra fiume, poteva essere più conveniente in attesa di analoghi provvedimenti per la sinistra Brenta, ma in ogni caso a beneficiarne era tutta l’area del comparto che su Bassano trovava il punto di confluenza.  

[101] BRAUNSTEIN, De la montagne cit., pp. 784-787 ed un esempio contrattuale in ASB, Notai di Bassano, b. 11a, reg. 4, cc. 100r-101r (20 ottobre 1459).  

[102]  Si vedano fra gli altri ASB, Notai di Bassano, b. 7a, reg. 1, c. 5v (7 novembre 1427), ASB, Notai di Bassano, b. 8a, reg. 8, c. 47r-v (11 dicembre 1456), ASB, Notai di Bassano, b. 9a, reg. 16, cc. 31v-32r (19 agosto 1471) ed ASB, Notai di Bassano, b. 10, reg. 11, cc. 43v-45r (12 ottobre 1493).  

[103] Lo spazio non ci consente un rimando puntuale per ogni caso, si veda a titolo esemplificativo quanto contenuto in ASB, Notai di Bassano, b. 25, reg. 1, c. 5r-v (17 gennaio 1471) dove viene esplicitamente dichiarata la modalità di pagamento appena descritta.  

[104] E. ROSSINI, M. FENNELL MAZZAOUI, La lana come materia prima nel Veneto sud-occidentale (secc. XIII-XV) in La lana come materia prima. I fenomeni della sua produzione e circolazione nei secoli XIII-XVII, a cura di M. Spallanzani, Firenze, Olschki, 1974, pp. 185-201.  

[105] F. CAZZOLA, Ovini, transumanza e lana in Italia dal medioevo all’età contemporanea, in Percorsi di pecore e di uomini: la pastorizia in Emilia Romagna dal Medioevo all’età contemporanea, a cura di F. Cazzola, Bologna, Clueb, 1993, pp. 11-39.  

[106] I. CACCIAVILLANI, I privilegi della reggenza dei Sette Comuni 1339-1806, Limena, Signum, 1984, pp. 154-155 e 185-186 e W. PANCIERA, I pastori dell’Altopiano: transumanza e pensionatico, in Storia dell’Altopiano dei Sette Comuni, 1, Territorio e istituzioni, Vicenza, N. Pozza, 1994, pp. 419-445, alle pp. 424-425.

[107] ROSSINI, FENNEL MAZZAOUI, La lana cit., p. 96.  

[108]  ROSSINI, FENNEL MAZZAOUI, La lana cit., p. 196; solo nel 1473 vennero applicate misure più restrittive ai loro movimenti, in risposta alle necessità conseguenti alla diffusione di un’agricoltura maggiormente organizzata e specializzata.  

[109] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 4, s.d. (4 maggio 1465).  

[110] ASV, Senato misti, reg. 50 (bobina 264), c. 133r (22 novembre 1435).  

[111] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, s.d. (9 ottobre 1436).  

[112] ACB, 6. Confraternite, vol. 6, cc. 7r-8r (25 luglio 1469).  

[113] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 5, s.d. (29 ottobre 1483).  

[114] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 5, s.d. (7 novembre 1483).  

[115]  Anche in questo caso ritornano l’influenza e lo stretto legame con l’area trentina del Tesino. Alcuni esempi in ASB, Notai di Bassano, b. 9a, reg. 8, cc. 32v-33r (18 aprile 1463), b. 9c, reg. 15, c. 25r-v (4 ottobre 1469) e b. 9a, reg. 18, c. 45v (8 dicembre 1474).  

[116]  Per degli esempi si vedano ASB, Notai di Bassano, b. 13a, reg. 6, c. 35r (30 aprile 1468), b. 11b, reg. 7, c. 359r-v (14 novembre 1476) e b. 25, reg. 5, cc. 3r-4r (1 maggio 1478).  

[117] I de Cante sembrarono specializzarsi sulle lane trentine di più bassa qualità (quelle ricavate dalla tosatura estiva), tuttavia la scelta non deve trarre in inganno, infatti se questo genere di prodotto non soddisfava le esigenze dei grandi lanifici dove venivano lavorati i panni più raffinati, esso puntava sulla quantità e la richiesta da parte del lanificio diffuso per la produzione di panni grezzi o di minor prezzo richiesti dalla maggioranza della popolazione. Contratti di questo tipo sono stipulati dalla famiglia in ASB, Notai di Bassano, b. 11b, reg. 6, c. 46r-v (17 marzo 1475), c. 120r-v (19 ottobre 1475), cc. 202r-204v (9 gennaio 1476) e ASB, Notai di Bassano, b. 11b, reg. 7, cc. 365v-366r (18 novembre 1476).  

[118] Una soluzione che venne praticata dai Rossignoli (ASB, Notai di Bassano, b. 588, reg. 1451, c. 26v [14 agosto 1451]) o dai Caffeti (ASB, Notai di Bassano, b. 11b, reg. 2, c. 132r-v [30 ottobre 1471]). Ove non fosse esplicitamente vietato dai contratti di colonia poteva capitare che i proprietari stipulassero contratti di soccida anche con coloni altrui, come facevano ad esempio i Maggio (ASB, Notai di Bassano, b. 7a, reg. 1, c. 18r [10 febbraio 1477]).  

[119] E. DEMO, L’“anima” della città. L’industria tessile a Verona e Vicenza (1400-1550), Milano, Unicopli, 2001, p. 35. 

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