[9] Su Lazzaro Bonamico l’ottima scheda biografica di R. AVESANI, Bonamico, Lazzaro, in DBI, 11, 1969, pp. 533-540, che criticamente inquadra la bibliografia precedente, va integrata con la nuova documentazione presente in F. PIOVAN, Per la biografia di Lazzaro Bonamico. Ricerche sul periodo dell’insegnamento padovano (1530-1552), Trieste, LINT, 1988.

[10]  Concetti della lingua latina di un valente huomo letteratissimo per imparare insieme la grammatica et la lingua di Cicerone, nuovamente a utilità comune posti in luce, Venetia, appresso Bolognino Zaltieri, 1562. Il nome del Bonamico compare a pagina 15 all’inizio della trattazione. Nonostante l’indicazione del titolo non risultano edizioni anteriori a questa; altre invece ne seguirono nel decennio successivo, alcune attribuite anche ad autore diverso.

[11]  LAZARI BONAMICI BASSANENSIS Carminum liber, Venetiis, apud Ioann.Baptist. Somaschum, 1572. I carmi del Bonamico insieme con 19 lettere in prosa e la Praefatio in Thucididem et Livium furono poi stampati nel 1770 e nel 1786 dal Verci, che vi premise la Vita da lui scritta in latino.

[12] Cfr. PIOVAN, Per la biografia cit., p. 7, nota 14.

[13]  BONAMICI Carminum liber cit., c. 55v. La stessa immagine è poi ripresa nei medesimi concetti, se non nei medesimi termini, nel più breve carme successivo, sempre del Ferrazzi, senza destinatario, l’ultimo della raccolta, questa volta in distici elegiaci: Nos ille ut vidit, ridens se immiscuit umbris:/ ipse alta surdum voce seguens revoco («Egli, quando mi vide, sorridendo si cacciò tra le ombre: io seguendolo ad alta voce lo richiamo, ma lui sta sordo»: c. 58r). 

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