[1] B. PASSAMANI, in Il Museo Civico di Bassano del Grappa. Dipinti dal XIV al XX secolo, a cura di L. Magagnato e B. Passamani, Vicenza, N. Pozza, 1978, pp. 82-83, con bibliografia anteriore.

[2] L. MAGAGNATO, in Il Museo civico cit, p.33, con bibliografia anteriore; G. ERICANI, La Crocifissione di Piove di Sacco. Una primizia di Andrea Celesti “tenebroso” e una singolare iconografia, «Arte Documento», 14 (2001), pp.128-131.  

[3] MAGAGNATO, in Il Museo civico cit, pp. 33-34, con bibliografia anteriore.  

[4]  L. ALBERTON VINCO DA SESSO, La pittura nel Seicento, in Storia di Bassano, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, 1980, pp. 505-518.  

[5] Per i figli di Jacopo cfr. W. ARSLAN, Gerolamo Ponte, «Dedalo», X (1930), pp. 151-152; W. ARSLAN, I Bassano, Milano, Ceschina, 1960, pp.183-292; A. BALLARIN, Chirurgia bassanesca (1), «Arte Veneta», 20 (1966), pp. 112-136; A. BALLARIN, La vecchiaia di Jacopo Bassano: le fonti e la critica, «Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti», CXXV (1966-1967), pp. 151-193; W. R. REARICK, Jacopo Bassano’s last painting: the Baptism of Christ, «Arte Veneta», 21 (1967), pp. 102-107; s. mason rinaldi, Francesco Bassano ed il soffitto del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale, «Arte Veneta», 34 (1980), pp. 214-219; R. PALLUCCHINI, La pittura veneziana del Seicento, Milano, Electa, 1993, pp. 27-29; L. ALBERTON VINCO DA SESSO, Dal Ponte Gerolamo detto Bassano, in DBI, 32, 1984, pp. 177-179, 188-192; S. MASON, L’inventario di Gerolamo Bassano e l’eredità della bottega, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa », numero speciale dicembre (2009), pp. 7-94.  

[6]  Per i dipinti di Giambattista dal Ponte cfr. ARSLAN, I Bassano cit.,I, pp. 227-231 e MAGAGNATO in Il Museo civico cit, p. 17, con bibliografia anteriore.  

[7] G. B. VERCI, Notizie intorno alla vita e alle opere de’ pittori scultori e intagliatori della città di Bassano, Venezia, G. Gatti, 1775, p. 222.  

[8] Su Jacopo Apollonio si vedano M. PIVATO DE PAOLI, Un epigono dei Bassano: Jacopo Apollonio, «Arte Veneta», XVII (1963), pp. 174-177; M. PIVATO DE PAOLI, Jacopo Apollonio. Vita ed opere, in Jacopo Apollonio e altri seguaci dei Bassano, «L’illustre bassanese», 13 (1991), p. 9; L. ALBERTON VINCO DA SESSO, La vita e le opere di Jacopo Apollonio pittore bassanese del Seicento, in Il martirio di San Sebastiano. Pala di Jacopo Apollonio, Cartigliano, Bozzetto, 2010, pp. 32-37, con bibliografia anteriore.  

[9] La costruzione, richiesta da Girolamo Bressanini, guardiano del convento di San Girolamo ad Asolo è accettata dal Consiglio della città il 15 ottobre 1602: R. DEL SAL, L’area dell’ex ospedale di Bassano nell’iconografia dei secoli XVI-XX, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 28-29 (2007-2008), pp. 85-90. Per la chiesa esegue anche una Madonna con il Bambino, San Diego, San Carlo e San Bernardino e una Santa Elisabetta che fa l’elemosina: VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 232.  

[10] PASSAMANI in Il Museo Civico cit., pp. 82-83, con bibliografia anteriore.  

[11]  La data, mai letta dalla critica, è stata segnalata da G. ERICANI, Il Duomo di Cittadella.Itinerario storico artistico, Biblos, Cittadella, 1998, pp.22-23.  

[12] VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 233.  

[13]  A. CHEMIN, Martirio di San Sebastiano con i Santi Monica, Gregorio Magno, Rocco, Pancrazio, Apollonia, e Agostino, pala dell’altar maggiore della chiesa del convento di San Sebastiano a Bassano del Grappa, in Il martirio cit., pp. 14-27.  

[14] PIVATO DE PAOLI, Jacopo Apollonio cit., p. 9.  

[15]  D. SAMADELLI, La Santissima Trinità e i Santi Nazario, Celso, Daniele(?), Nicola, Innocenzo e Rocco della chiesa parrocchiale di San Nazario opera di Jacopo Apollonio, in I santi Nazario e Celso. Pala di Jacopo Apollonio, Edizioni Bozzetto, Cartigliano, 2009.  

[16]  Per Antonio Scajaro cfr. VERCI, Notizie intorno alla vita cit., pp. 222-229; PALLUCCHINI, La pittura veneziana cit., p. 30; M. LUCCO, in La pittura in Italia. Il Seicento, Electa, Milano, 1989, p. 882, con bibliografia completa; M. PIVATO DE PAOLI, Antonio Scajaro.Vita ed opere, «L’illustre bassanese», 13 (1991), pp. 12-13.  

[17] VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 222.  

[18] C. RIDOLFI, Le maraviglie dell’arte, a cura di D. von Hadeln, Berlin, G. Grote, 1914-1924, II.  

[19]  Per Luca Martinelli si vedano VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 220; PALLUCCHINI, La pittura veneziana cit., pp. 29-30 ; LUCCO, in La pittura in Italia cit., pp. 805-806, con bibliografia completa; M. PIVATO DE PAOLI, Altri epigoni dei Bassano, «in Arte Veneta», XXII, 1968, pp.186-188.  

[20] La nuova chiesa di Sant’Eusebio, progettata da Giovanni Miazzi fu consacrata nel 1761: R. SCHIAVO, La chiesa settecentesca di Sant’Eusebio, in La nuova chiesa di Sant’Eusebio di Bassano, Bassano del Grappa, Parrocchia di Sant’Eusebio, 1975, pp. 63-69.  

[21] VERCI, Notizie intorno alla vita cit., pp. 220-222.  

[22]  VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 239: i due teleri non pervenuti sono attestati già nel 1775 «gettati in luogo indecente».  

[23]  Per Giambattista Volpato cfr. VERCI, Notizie intorno alla vita cit., pp. 243-263; C. DONZELLI, G. M. PILO, I pittori del Seicento veneto, Firenze, Sandron, 1967, pp. 426-429 (con bibliografia precedente); E. BORDIGNON FAVERO, “La natura pittrice” di Giovanni Battista Volpato: nota su un trattato di ottica per pittori della seconda metà del Seicento, «Atti e memorie dell’Accademia patavina di scienze, lettere ed arti», 1977-1978, pp.89-101; E. BORDIGNON FAVERO, Il processo per furto e falso contro G. B. Volpato pittore del ‘600, «Atti e memorie dell’Accademia patavina di scienze, lettere ed arti», 1978-1979, pp. 129-193; E. BORDIGNON FAVERO, La “Pentecoste” di G. B. Volpato ed il “Lume serrato” di Jacopo Bassano, «Atti e memorie dell’Accademia patavina di scienze, lettere ed arti», 1980-1981, pp.78-107; S. CLAUT, G. B. Volpato, in Arte del ‘600 nel Bellunese, catalogo della mostra di Belluno, Padova, s. e., 1981, pp. 72-73, 191; PALLUCCHINI, La pittura veneziana cit., p. 336; S. CLAUT, L’attività feltrina di Giambattista Volpato, «Arte Veneta», XXXVII (1983), pp. 187-193; M. LUCCO, in La pittura in Italia cit., pp. 805-806; E. BORDIGNON FAVERO, Giovanni Battista Volpato, pittore “scientifico”, «L’illustre bassanese», 27 (1994); E. BORDIGNON FAVERO, Giovanni Battista Volpato, critico e pittore, Treviso, De Longhi, 1994. Sulla chiesetta dell’Angelo L. ALBERTON VINCO DA SESSO, Storia e arte nella Chiesetta dell’Angelo Custode, in La Chiesetta dell’Angelo. Note storico artistiche in occasione del restauro, catalogo della mostra, a cura di L. Alberton Vinco Da Sesso, Minchio, Bassano del Grappa, Museo biblioteca archivio, 1988, pp. 5-7; E. BORDIGNON FAVERO, Note sull’arredo pittorico della Chiesetta dell’Angelo Custode, in La Chiesetta dell’Angelo cit., pp. 8-11.  

[24] N. MELCHIORI, Notizie di pittori (1720), Venezia-Roma, Istituto per la collaborazione culturale, 1968, pp. 106-108.  

[25]  Inv. 83 (Dono di Giovanni Battista Roberti del 1841). L’epigrafe è in alto a destra: «D.lo Bapta/ Volpati Pict./ Bas. Anno Dni/ MDCL»: MAGAGNATO, in Il Museo civico cit., p. 118. Un suo autoritratto è citato da Verci (VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 259).  

[26]  G. B. VINCO DA SESSO, B. BERTACCO, S. SBORDONE BRAVO, La chiesa della Trinità e San Donato, Bassano del Grappa, Parrocchia della SS. Trinità, 2001.  

[27]
 G. B. VOLPATO, La verità pittoresca, BCB, ms. 31.D.20.1.  

[28] G. B. VOLPATO, La natura pittrice, BCB, ms. 31.D.20.2.  

[29] G. MANTESE, E. REATO, S. Vito di Bassano. Memorie storiche, Bassano del Grappa, Tassotti, 1973, pp. 37-48.  

[30]  Per le vicende architettoniche della villa si veda l’aggiornata sintesi, con bibliografia anteriore, di A. MINCHIO, Ca’ Rezzonico, in Interni bassanesi, a cura di L. Alberton Vinco da Sesso, Bassano del Grappa, Tassotti, 1996, pp. 163-168 e P. MARINI, Ca’ Rezzonico, in Interni bassanesi cit., pp. 168-172. Non esistono in verità documenti, né evidenze tecniche che giustifichino l’ipotesi di Bordignon Favero (1994) che la tela sia stata eseguita per il palazzo veneziano dei Rezzonico e qui trasportata. L’attività bassanese di quegli anni giustifica appieno la destinazione originaria della tela.  

[31] Per Francesco Trivellini cfr. VERCI, Notizie intorno alla vita cit., pp. 243-263; DONZELLI, PILO, I pittori cit., pp. 426-429; PALLUCCHINI, La pittura veneziana cit., p. 336; M. LUCCO, in La pittura in Italia cit., pp. 805-806. Per i due dipinti cfr. MAGAGNATO, in Il Museo civico cit., pp. 112-113 e M. MAGRINI, Appendice, in Il Museo civico cit., p. 135.  

[32] VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 238.

[33]  L’ipotesi è portata avanti da Giovanna Galasso (G. GALASSO, Orazio Marinali e la sua bottega: opere sacre, in Scultura a Vicenza, a cura di C. Rigoni, Verona, Cariverona, 1999, pp. 225-263, in particolare pp. 227-228), al cui saggio si rimanda anche per la ricostruzione cronologica e l’analisi stilistica delle opere dell’artista.  

[34]
  «divo bassano/ protectori/ c/ c.p./ a.d. mdclxxxii; sancti bassiani effigies/ per / horatium marinali/ sculpta/ an mdclxxi/ reliquiis caelestis/ patroni/ a laude pompeia/ impetratis/ civitate solemniter/ favente/ instaurata/ an. mdccclvi» (facciata est del pilastro); «anno urbis/ ab euganeis conditae/ mmm.ccclxxxi» (facciata sud del pilastro).  

[35] Allo studio del Signori (F. SIGNORI, San Bassiano patrono di Bassano ieri e oggi, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, 1999, pp. 17-19) si rimanda per l’iconografia del Santo e, alle pp. 46-49 per il testo completo dei documenti dell’Archivio Comunale conservati nei fondi del Consiglio Comunale, Delibere presso il Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, relativi all’erezione della scultura. Sulla scultura si vedano anche G. REMONDINI, Annali, ms. (sec. XVIII), BCB, 32.C.15; VERCI, Notizie intorno alla vita cit., p. 287; O. BRENTARI, Storia di Bassano e del suo territorio, Bassano, S. Pozzato, 1884, pp. 9, 533, 539-540, 721; G ERICANI, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa» nn. 36-39, pp. 24-29. Per la produzione bassanese e per l’intero catalogo dei fratelli Marinali, di seguito delineata si rimanda agli studi fondamentali, con bibliografia di riferimento: C. TUA, Orazio Marinali e i suoi fratelli, «Rivista d’Arte», s. II, VII (1935), 3, pp. 281-322; C. SEMENZATO, La scultura veneta del Seicento e del Settecento, Venezia, Alfieri, 1966, p. 101; C. SEMENZATO, Orazio Marinali e la sua bottega, «L’illustre bassanese», 53 (1998); GALASSO, Orazio Marinali cit., p. 234. Per il Leone cfr. L. ALBERTON VINCO DA SESSO, in L’archivio di pietra. Il lapidario del Museo civico, catalogo di L. Alberton Vinco Da Sesso e G. Petoello, Bassano del Grappa, Comune, 2003 («Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s. 19-23, 1998-2003) p. 92.  

[36]
 E. RAMA, in Conoscere per conservare. Il patrimonio storico-artistico delle chiese di Colognola ai Colli, a cura di E. Rama e C. Rigoni, Colognola ai Colli, Comune, 1985, pp. 63, 166.  

[37] Per i caratteri stilistici specificamente riferiti all’opera documentata di Angelo si rimanda a A. SEMENZATO PARIS, Per un catalogo degli scultori Marinali, «Critica d’Arte», 1956, 18, pp. 589-591 ed a S. GUERRIERO, Per Angelo Marinali, «Atti dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Classe di Scienze morali, lettere ed arti», 155 (1996-1997), 2, pp. 359-385.  

[38]  Per l’intervento nella Basilica di Santa Giustina si vedano, oltre ai saggi generali di cui alla nota 23, i documenti in A. SARTORI, Documenti per la storia dell’arte a Padova, a cura di C. Fillarini, Vicenza, N. Pozza, 1976, pp. 145-146; per le opere realizzate, N. IVANOFF, Sculture e pitture dal Quattrocento al Settecento, in La Basilica di Santa Giustina, Castelfranco Veneto, Edizioni del Grifone, 1970, pp. 291-297.  

[39] L’incarico per «un’arma con l’impresa della casa Giustiniana…con epitaffio al piede» fu deliberata il 21 aprile 1683 (Bassano del Grappa, ACB, 4. Atti del Consiglio, vol.26, ad datam, pubblicato in TUA, Orazio Marinali cit., p. 317, doc. 5).  

[40]  L’incarico per «l’arme del medesimo gentiluomo Zambelli» è del 21 maggio 1685 (Bassano del Grappa, ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 26, ad datam, pubblicato in TUA, Orazio Marinali cit., p. 317, doc. 6).  

[41] M. SACCARDO, Notizie d’arte e di artisti vicentini, Vicenza, LIEF, 1981, pp. 176-177, 187, 219, 227.  

[42]  Per l’analisi della complessità dell’autografia e della datazione delle sculture della facciata si rimanda a quanto scrive GALASSO, Orazio Marinali cit., pp. 233-234.  

[43] F. RIGON, Orazio Marinali e Andrea Palladio: il Giudizio di Paride in Palazzo Tiene di Vicenza , in Studi in onore di Renato Cevese, a cura di G. Beltramini, Vicenza, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio, 2000, pp. 401-420; M. DE VINCENTI, Il Giudizio di Paride di Orazio Marinali a palazzo Tiene di Vicenza, in Orazio Marinali e la scultura veneta fra Sei e Settecento, a cura di M. De Vincenti, S. Guerriero, F. Rigon, Cittadella, Biblos, 2002, pp. 34-37.  

[44] SACCARDO, Notizie d’arte cit., pp. 176-177, 187, 219, 227.  

[45]  Per l’attenzione di Orazio e della sua bottega nei confronti della cultura degli Albanese cfr. GALASSO, Orazio Marinali cit., pp. 233-234.  

[46] L. PUPPI, Nuovi documenti sui Marinali, «Atti dell’Istituto veneto di scienze lettere ed arti», CXXV (1966-1967), pp. 195-215.  

[47] Per il tardo rapporto con il De’ Pieri si rimanda al mio intervento, che riprende sollecitazioni di Magagnato e Galasso (L. MAGAGNATO, Antonio de’Pieri pittore vicentino del Settecento, «Arte Veneta», VII (1953), pp. 100-106; L. MAGAGNATO, Antonio de’Pieri, in La pittura a Verona tra Sei e Settecento, catalogo della mostra, a cura di L. Magagnato, Vicenza, N. Pozza, 1978, pp. 221-223; F. BARBIERI, Le scene della scultura, in I Tiepolo e il Settecento vicentino, catalogo della mostra, a cura di F. Rigon, M. E. Avagnina, F. Barbieri, L. Puppi, R. Schiavo, Milano, Electa, 1990, pp. 226-246; G. ERICANI, L’ Album dei Marinali del Museo di Bassano, in Orazio Marinali cit., pp. 24-33).  

[48] Per il palazzo si veda A. BROTTO PASTEGA, in Interni bassanesi cit., p. 173.  

[49] L’autografia comune è attestata dall’iscrizione: «FRATRES MARINAL(ES) FEC (ERUNT)» (sul piedistallo).  

[50] VERCI, Notizie intorno alla vita cit., 1775, pp. 295-296; BRENTARI, Storia di Bassano cit., p. 67.  

[51] TUA, Orazio Marinali cit.,p. 313.  

[52] TUA, Orazio Marinali cit.,p. 313.  

[53]  L’ Album Marinali del Museo Civico di Bassano è costituito da 186 fogli rilegati, donati nel 1862 da Pietro Marasca, al quale era pervenuto dopo un passaggio ereditario attraverso il figlio di Orazio Francesco Antonio ed al genero Giacomo Cassetti. Per l’album, fondamentale per lo studio della cultura pittorica e scultorea bassanese e vicentina del secondo Seicento e primo Settecento, si vedano: MAGAGNATO, Antonio de’Pieri cit., pp. 100-106; MAGAGNATO, Antonio de’Pieri, in La pittura cit., pp. 221-223; BARBIERI, Le scene della scultura cit., pp. 226-246; GALASSO, Orazio Marinali cit., pp. 247-260; ERICANI, L’ Album dei Marinali cit., pp. 24-33.  

[54] F. ZAVA BOCCAZZI, ”Istantanee familiari” di Nicolò Cassana, «Arte Documento», 13 (1999), pp. 228-235.  

[55] RIGON, Orazio Marinali cit., pp. 401-420; DE VINCENTI, Il Giudizio di Paride cit., pp. 34-37.  

[56]
  Analizza in maniera esaustiva il rapporto di progetto tra i due altari Giovanna Galasso (GALASSO, Orazio Marinali cit., pp. 250-252). Per l’altare si veda L. ALBERTON VINCO DA SESSO, Altare della Madonna del Rosario, in Il duomo di Santa Maria in Colle di Bassano del Grappa, Bassano del Grappa, Comitato per la Storia di Bassano; Verona, Cassa di risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, 1991, pp. 74-78, con bibliografia precedente.  

[57] A. MARIUZ, G. PAVANELLO, La chiesetta di Bernardo Nave a Cittadella, «Arte Veneta», 50 (1998), pp. 69-85; G. ERICANI, Il teatro sacro. La chiesa di ca’ Nave a Cittadella, «FMR», 106 (2003), pp. 81-104.  

[58]  La quadratura, finora non indagata, con modanature moltiplicate in prospettiva, cartigli festoni e ghirlande, parte integrante della decorazione pittorica e scultorea, presenta modi non lontani dalle realizzazioni bolognesi di Giuseppe Antonio Rolli di palazzo Marescotti Brazzetti, San Paolo Maggiore e palazzo Ranuzzi, per le quali cfr. R. ROLI, Pittura bolognese, 1650-1800, Dai Cignani ai Gandolfi, Bologna, Alfa, 1977, pp. 44, 51-52. 

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