[5] Sull’evoluzione patrimoniale F. Signori, I Remondini e l’amministrazione dei loro beni, in Remondini cit., pp. 52-57.

[6]  Il libro è conservato presso la Biblioteca nazionale Braidense di Milano ed è registrato nel catalogo collettivo del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN).  

[7] M. Roggero, Le carte piene di sogni. Testi e lettori in età moderna, Bologna, Il Mulino, 2006.  

[8]  Le matrici fanno ora parte della collezione di Alberto Milano, che ringrazio per le informazioni che mi ha fornito. Il frontespizio inciso del capolavoro di Torquato Tasso è relativo a La Gerusalemme liberata… con la vita di lui, con gli argomenti a ciascun canto di Bartolomeo Barbato con le annotationi di Scipio Gentile, e di Giulio Guastauino, et con le Notitie historiche di Lorenzo Pignoria, Padova, Pietro Paolo Tozzi, 1628. Sui fratelli Cadorin v. M. Callegari, Dal torchio del tipografo al banco del libraio. Stampatori, editori e librai a Padova dal XV al XVIII secolo, Padova, Il Prato, 2002, p. 55.  

[9]  Un elenco dei titoli pubblicati da Sebastian Sardi è in ASV, Riformatori dello Studio di Padova, f. 170, lettera dei rettori di Padova 16 aprile 1641. L’elenco è diviso in due parti. Nella prima sono riportati i libri «a spese di altri», nella seconda quelli «ad uso della mia bottega in Padova», cioè effettuati su iniziativa stessa del Sardi. È significativo che dei 38 titoli di tale lista, nessuno risulti registrato nei consueti opac on-line dedicati al libro antico.

[10]  Sulla crisi della tipografia veneziana negli anni successivi alla peste e sullo spostamento degli stampatori verso i centri minori si veda M. Infelise, La crise de la librairie vénitienne. 1620-1650, in Le livre et l’historien. Études offertes en l’honneur du Professeur Henry-Jean Martin, Genève, Droz, 1997, pp. 343-352.  

[11] ASB, Notarile di Bassano, b. 205, cc. 85r-v (devo a Gigi Corazzol la segnalazione di questo documento).  

[12] Su tali incisioni si vedano le schede di D. Primerano in Remondini cit., pp. 193-194.  

[13] ASPd, Estimo 1668, reg. 219, polizza n. 5003, 4 ottobre 1687.  

[14] Carnelos, I libri da risma cit.  

[15]  Su tali materiali in generale si veda Libri per tutti. Generi editoriali di larga circolazione tra antico regime ed età contemporanea, a cura di L. Braida e M. Infelise, Torino, Utet, 2010.

[16]  Sulle caratteristiche del libro devozionale italiano dell’età moderna si veda M. Rosa, L’”Arsenal divoto”: libri e letture religiose nell’età moderna, in Libri per tutti cit., pp. 79-105.  

[17]  Indice de libri stampati in Bassano nella stamperia Remondini sino l’anno 1729, Bassano, Gioseppe Remondini, 1729. Tale catalogo è stato di recente rinvenuto nella Biblioteca Concordiana di Rovigo da Laura Carnelos, unitamente a un catalogo editoriale Remondini del 1749, precedentemente ignoto. Per un elenco dei cataloghi dei libri Remondini si veda Carnelos, I libri da risma cit., pp. 47-53, che completa quello pubblicato in Remondini cit., pp. 77-79. Per le stampe Remondini cit., pp. 80-81.

[18] Sulle stampe religiose D. Primerano, Le stampe popolari a soggetto religioso, in Remondini cit., pp. 144-179 e i saggi di G. Ericani, A. Milano e E. Gulli Grigioni in I Santi dei Remondini, a cura di G. Ericani, Bassano del Grappa, Comune, 2007.  

[19] ACB, Archivio Remondini, Catastico 1, c. 7r, 11 gennaio 1675 m.v..  

[20]  La capacità produttiva dei prodotti Remondini determinò conflitti continui con i librai veneziani. A riguardo M. Infelise, L’editoria veneziana nel ‘700, Milano, F. Angeli, 1989.

[21]  Rimangono le note di Bartolomeo Gamba circa le caratteristiche di alcuni mercati locali effettuate nel corso dei suoi viaggi di lavoro in Lombardia, Piemonte e Sicilia (1801-1802) e tra Udine e Fiume (1800). B. Gamba, Lettere scritte nel mio viaggio d’Italia e Sicilia, a cura di L. Cerruti, Caltanissetta, Lussografica, 2003; C. Pagnini, Viaggio a Udine, Trieste e Fiume in luglio 1800, «Archeografo triestino», s. IV, XVIII-XIX (1952-1953), pp. 21-37.  

[22] Su tali aspetti G. Signorotto, La devozioni settecentesca. Tradizione e mutamento, in L’editoria del ‘700 cit., pp. 183-195; P. Stella, Il libro religioso in Italia. Studi e ricerche, a cura di M. Lupi, Roma, Viella, 2008, pp. 115-124.  

[23] Il suggerimento è contenuto nel del testamento di Giambattista Remondini dell’8 luglio 1773. Una copia in ACB, Archivio Remondini, Catastico 3, cc. 241r-243r.  

[24] B. Gamba, Elogio funebre di Giuseppe Remondini di Bassano¸ in B. Gamba, Alcune operette, Milano, Silvestri, 1827, pp. 125-152 (138).  

[25] V. Gosen, Incidere per i Remondini. Lavoro, denaro e vita nelle lettere degli incisori a un grande editore del ‘700, Bassano, Tassotti, 1999.  

[26] Gosen, Incidere cit., p. 50.  

[27]  M. Infelise, Giambattista Verci e i Remondini, in Erudizione e storiografia nel Veneto di Giambattista Verci, a cura di P. Del Negro, Treviso, Ateneo, 1988, pp. 75-84.  

[28] M. Infelise, Le molte carriere di Bartolomeo Gamba, in Bartolomeo Gamba. Una vita tra i libri, a cura di G. Berti, G. Ericani, M. Infelise, Milano, F. Angeli, 2008, pp. 36-51. 

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