[1] ACB, 12. Statuti e privilegi: questa serie documentale, significativa perché superstite della produzione legislativa medievale riferita ai centri minori, comprende i codici convenzionalmente datati 1259, 1295 e, in duplice copia, 1389. Se ne sono diversamente occupati G.B. Verci (1779, 1786), O. Brentari (1884), G. Chiuppani (1904), R. Cessi (1906), G. Fasoli (1940), F. Scarmoncin (1986, 1989, 1998), G. Petoello (2008), A. Giorgi - S. Moscadelli (2009).

[2] Tale aggiunta prescrive che copia dell’inventario del tesoro della chiesa di Santa Maria in Colle deve essere depositata presso i «massari communis qui retinent cartas dicti communis». ACB, 12.1, Statuti, 1259, libro IV, rubr. XLIIII, in Statuti del comune di Bassano dell'anno 1259 e dell'anno 1295, a cura di G.Fasoli, Venezia, R. Deputazione di storia patria per le Venezie, 1940, p.111. Deve aver poi un suo significato il fatto che a «delineare» il codice statutario sia Guglielmo arciprete, come attesta la sottoscrizione a c.7, in Statuti del comune di Bassano cit., p.39.

[3]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 1, Statuta Bassani, libro II, rubr. LXIIII Si quis habuerit aliquam rationem communis, in Statuti del comune di Bassano cit., p.63.

[4] ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 2, Codex membranaceus Statutorum Bassani 1295, libro I, rubr. II, Sacramentum potestatis et eius iudicis, vedi Statuti del comune di Bassano cit., p. 163; l’esistenza di un Liber comunis, ora perduto, è attestata dalle note dorsali di numerose pergamene, come ricordato ne I documenti del Comune di Bassano dal 1259 al 1295, a cura di F. Scarmoncin, Padova, Antenore, 1989, p. XXIII e nota 21.  

[5]
  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol.2, Codex 1295 cit. Libro I, rubr. XI De eodem super officio cançelaire, vedi Statuti del comune di Bassano, cit., pp.192-194.  

[6] Per le diverse tipologie di documentazione amministrativa attestate negli Statuti del 1259 e del 1289: A. GIORGI, S. MOSCADELLI, «Ut ipsa acta illesa serventur». Produzione documentaria e archivi di comunità nell’alta e media Italia tra Medioevo ed età moderna, in Archivi e comunità tra Medioevo ed età moderna, a cura di A. Bartoli Langeli, A. Giorgi e S. Moscadelli, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2009, pp. 55-58.  

[7] A questo proposito: G. BONFIGLIO DOSIO, La politica archivistica del Comune di Padova dal XIII al XIX secolo, Roma, Viella, 2002, pp. 12-17.  

[8]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 3, Codex membranaceus statutorum Bassani 1389, libro I rubrica II, Sacramentum potestatis Baxani et de eius officio, vedi anche ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 9, Statuta bassanensa, Vicentiae, per Henricum de Sancto Urso, 1506, c. II v., nonostante la trascrizione di discutibile esattezza.  

[9]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 3, Codex membranaceus statutorum Bassani 1389, libro I rubrica XXII De eodem super officio cancellariae, vedi anche Statuta bassanensa cit., c. XII v.  

[10]  ACB, 4. Atti del Consiglio e 12. Pergamene. La serie vera e propria degli Atti consiliari inizia con il volume 1349-1446, mentre il secondo 1428-1527 è solo il risultato della fascicolazione di indici e sommari 1428-1527 e concessioni di livelli 1440-1480. Degli Atti precedenti sono superstiti solo un foglio membranaceo relativo alla seduta del Consiglio tenutasi nel marzo 1290 e un fascicolo del biennio 1349-50. Il foglio, fortunosamente recuperato, è pervenuto in dono nel 1907 e pubblicato: P.M. TUA, Una pagina degli Atti del Maggior Consiglio, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 2 (1907), pp. 68-70; il fascicolo del 1349-50 è segnalato da G. FASOLI, Dalla preistoria al dominio veneto, in Storia di Bassano, Bassano del Grappa, Comitato per la Storia di Bassano, 1980, p. 51 e studiato da G. M. Varanini, Un fascicolo di provvisioni del Consiglio del Comune di Bassano del 1349-50, in Giornata di studi di storia bassanese in memoria di Gina Fasoli. Atti del convegno (Bassano, Museo Civico, 23 ottobre 1993), a cura di R. Del Sal, Bassano del Grappa, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n.s., 13-15 (1992-1994), pp. 95-114.  

[11]  Gli Statuti non sembrano rappresentare un imprescindibile precedente giuridico solo sotto la dominazione veneziana: già abrogati con decreto napoleonico nel 1806, ancora nel 1839, alla richiesta da parte della Delegazione provinciale di Vicenza di fornire «un esemplare superfluo de’ vecchi Statuti» per l’Archivio generale politico di Santa Maria Assunta dei Frari, si risponde che dieci anni prima una copia era stata chiesta, ed ottenuta, dal Senato del Supremo Tribunale di Giustizia: ACB, 1839, Amministrazione, f. 9 Statuto bassanese, 27 febbraio 1839 n. 344.  

[12] ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 1, Statuta Bassani, libro I, rubr II, Sacramentum potestatis, vedi Statuti del comune di Bassano cit., p. 24 e, libro I, rubr II, Sacramentum potestatis et eius iudicis vedi Statuti del comune di Bassano cit., p. 163.  

[13] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 2, 1444 marzo 3. Negli Statuti del 1295 per l’incarico dei notai al servizio di podestà, canipari e sindici è prevista una durata trimestrale: ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 2, Codex membranaceus Statutorum Bassani 1295, libro I, rubr X De notariis et eorum officio, vedi Statuti del comune di Bassano cit., p. 186 La durata dell'incarico di cancelliere avrebbe subito altre modifiche per ulteriori decisioni del Consiglio: per un solo quinquennio nel 1603, per un solo reggimento nel 1648. Sulle competenze del cancelliere: O. BRENTARI, Storia di Bassano, Bassano, S. Pozzato, 1884, p. 443.  

[14]  Per la medesima inadempienza, infatti, la rubrica statutaria applicata nel precedente ordinamento ha stabilito l’ammenda nella misura di cento soldi piccoli; se in questa parte la multa di «lire 50 de pizoli» è riferita in valuta veneziana, al denaro della lira di piccoli, al calcolo delle equivalenze l’importo corrisponde alla rispettabile cifra di 12.000 piccoli; per il valore, peso e titolo del piccolo: F. ROSSI, «Melior ut est florenus». Note di storia monetaria veneziana, Roma, Viella, 2012, p. 42.  

[15] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 6, 1486 febbraio 16.  

[16]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 1, Statuta Bassani, libro I, rubr X De notariis et eorum officiis, vedi Statuti del comune di Bassano cit., p. 186.  

[17] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 7, 1495 febbraio 8, in BRENTARI, Storia di Bassano, cit. p. 527. Pochi anni più tardi il Consiglio si sarebbe occupato anche degli atti notarili disponendo che gli archivi di notai defunti fossero affidati alla custodia di due notai designati dal collegio bassanese a conservare registri e scritture in apposito e sicuro luogo, produrre copie di strumenti e scritture, fornire trascrizioni ad uso pubblico: ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 6, 1492 luglio 6.  

[18]  Della distruzione di documenti, da collocare presumibilmente nell'agosto 1513, si ha notizia indiretta: scrivendo nel 1734, a proposito della causa fra il Comune e il vescovo di Vicenza aperta pochi anni dopo per la nomina dell’arciprete, l’abate Chiuppani ricorda che «li danni apportati dai Tedeschi nelle pubbliche carte sono causa che non si vede in che conformità fosse espedita questa lite» senza meglio circostanziare l’accaduto. F. CHIUPPANI, Historia Bassanese, I, VIII, BCB, ms. 33.C.17, c. 167 v.  

[19] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 26, 1648 febbraio 5. Dopo la copiatura, per la spesa di dieci ducati «oltre la carta bergamina», il documento doveva essere restituito agli eredi di Matteo Gardellini: probabilmente il codice miniato era già stato scartato da tempo e avrebbe poi affrontato ancora qualche peripezia prima di essere acquistato nel 1766 «con molti altri libri legali» da Valerio Tattara sul banco di un rigattiere, come attesta un appunto applicato sulla controguardia anteriore del codice stesso. La copia seicentesca va con qualche probabilità identificata nel manoscritto finito anch’esso nel mercato antiquario riapparendo nella biblioteca di Frederick North V conte di Guilford, poi confluita in quella Thomas Phillipps nel 1830, a sua volta dispersa nel 1886, e dal 1911 custodito nella Biblioteca del Senato della Repubblica dove arriva per acquisto dall’asta pubblica della Biblioteca Valentini di Sanseverino; vedi Catalogo della raccolta di statuti, consuetudini, leggi, decreti, ordini e privilegi dei comuni, delle associazioni e degli enti locali italiani dal Medioevo alla fine del secolo XVIII, a cura di C. Chelazzi, Roma, Tipografia del Senato; Firenze, Olschki, 1943, vol. I, pp. 89-90.  

[20] Privilegia ac iura Bassani in unum compilata ab Excellentissimis Viris Alexandro Campesano, Jacobo Ronzono, Georgio Miatio, et Matheo Gardelino..., Venetiis, Pinelliana, 1650; fra i curatori della compilazione Matteo Gardellini all’epoca della pubblicazione è già scomparso lasciando ai propri eredi «un statuto vecchio», come in nota 19.  

[21]  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 6, Privilegia sive Libro rubeo, così denominato dalla legatura in cuoio rosso. L’operazione di copiatura di atti di varia natura (ducali, parti, lettere podestarili, sentenze) risulta protrarsi nel tempo fra 1421 e 1554, con numerose diverse mani di scrittura, fra le quali si individua quella del notaio Giulio Gosetti, eminente figura di notabile nella Bassano di secondo Cinquecento e, fra l’altro, suocero di Leandro dal Ponte.  

[22] ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 29, 1673 giugno 25.  

[23]  ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 53, Repertorio delle scritture ca. ta. fatto da Mario Sale dr. quondam Gio.Maria, deputato a ciò dal Consiglio de LX con parte MDCLXXIII XXV giugno perfetionato MDCLXXVIII XXV marzo; per ironia della sorte questo inventario affrontò qualche vicissitudine: è riprodotto come Indice del vecchio archivio di Bassano in una sommaria copia nel 1848 dal «bibliotecario» G.B. Baseggio, in compendio ad uso della Biblioteca civica con annotazioni di volumi nel frattempo scomparsi, come ad esempio il primo ed il secondo volume della serie «Fontego», un volume della serie «Comessarie» e due volumi degli «Affitti di Comun». L’originale risulta poi acquistato dal Comune nel 1897 per essere ricollocato in Archivio.  

[24]
  ACB, 12. Statuti e privilegi, vol. 5, Provissiones vignallis comunis Bassani: copia pergamenacea dello Statuto rurale compilato nel 1356, poi trascritto in modo lacunoso ed impreciso in Provisiones supra custodiam vignalium opuscolo pubblicato da G. Merlo nel 1874 in occasione delle nozze Pasolini-Zanelli Baroni-Semitecolo; vedi anche G. CHIUPPANI, L’antica legislazione agraria dei bassanesi e il codice del 1444, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 4 (1904), pp. 93-114 e 1 (1905), pp. 7-30.  

[25] Nel rapporto inviato alla Delegazione provinciale di Vicenza nel 1839 il segretario comunale precisa che «questo ufficio non ha che un solo esemplare dell’antico Statuto di questa città stampato l’anno 1506 e non può farne senza». ACB, 1839, Amministrazione, f. 9 Statuto bassanese, 27 febbraio 1839 n. 344. Sulle vicissitudini affrontate dai codici degli Statuti bassanesi G. CHIUPPANI, I codici degli Statuti bassanesi, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 1 (1904), pp. 7-23. Si può escludere che l’«altro Statuto in carta bergamina, scritto a penna sotto il principato di Gio.Galeazzo Visconti» messo a disposizione in sala consiliare sia – come suggerito nella revisione inventariale ottocentesca – la versione a stampa edita a Vicenza nel 1506 per i tipi di Enrico di Ca’ Zeno, ricordando che nel 1698 Zerbino Lugo precisa di aver ricavato «le cose più honorevoli et antiche di Bassano» nell’«autentico Statuto vecchio esistente nella salla del Consiglio», Memorie cavate dal Statuto vecchio et novo, BCB, ms. 33 B 19.1 fasc. A.  

[26] A Mario Sale - la cui succinta nota biografica si legge in BRENTARI, Storia di Bassano cit., p. 698 - è comunque attribuibile la creazione del fondo diplomatico che nel suo Repertorio può essere identificato nelle voci «Instromenti in Bergamina di varie materie riguardevoli» e «Istromenti in Bergamina di varie materie non riguardevoli».  

[27]  Per gli atti precedenti il 1260 risultano ad esempio scomparsi dall’Archivio comunale i documenti citati nel Codice diplomatico verciano ai numeri LXXIV, CXXX, CXXXI, CXXXII, CXL, CXLVIII, CCXXIII; cfr. F. SCARMONCIN, Comune e debito pubblico a Bassano nell’età ezzeliniana, Bassano del Grappa, Comune, 1986, p. 6 nota 9.  

[28]  ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 48, f. 1783 cc. 44v. e 45r.: il 15 gennaio il Consiglio ratifica la «parte presa in Banca» di affidare tale incarico ai consiglieri Paolo Scolari e Giuseppe Crestani.  

[29]  ACB, 4. Atti del Consiglio, vol. 49, f. 1788 cc. 39v. e 40r.: il 12 luglio il Consiglio incarica il cancelliere di «portarsi alle case dove queste [carte] si trovano e raccolte portarle nella Cancelleria di città per l’oggetto contemplato di riportarle nelle rispettive materie e riponerle con ordine onde facilmente possano ritrovarsi al caso di qualche bisogno».  

[30] G. M. SALE, Memorie giornaliere delle cose più notabili e certe accadute in Bassano e nei suoi contorni nei passaggi di tutte le truppe dai 18 di maggio 1796 sin ai 12 di gennaro 1798, BCB, ms. 29.B.11, c. 75. Attualmente in Archivio due volumi sono riferiti all'attività podestarile di epoca scaligera e della prima fase veneziana: ACB, 2. Bassano, vol. 83, Podestà, Cancellieri e Officiali 1506-1744 e vol. 84, Atti di podestà antichi 1323-1532.  

[31] Nell’attuale configurazione dell’Archivio Comunale la documentazione di epoca napoleonica rappresenta un fondo riaggregato solo recentemente agli altri fondi di antico regime; la sua frammentaria composizione è riepilogata in R. DEL SAL, L’archivio napoleonico bassanese, ne Il Vicentino tra rivoluzione giacobina ed età napoleonica 1797-1813, catalogo della mostra di Vicenza, a cura di R. Zironda, Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, 1989, pp. 67-68.  

[32] ACB, Libro lettere della Municipalità principia li 16 mietitore / 4 luglio 1797 al 10 gennaio 1798, registro rimasto inutilizzato e poi riciclato al rovescio come registro contabile dall’agosto 1800.  

[33] ACB, 1802, Lettere e notificazioni del governo generale di Venezia ai sindaci di Bassano.

[34]  ACB, Protocollo generale, registro che in realtà riporta le sessioni della civica rappresentanza per il 1804 e solo con l’anno successivo avvia una registrazione di documenti numerati e datati interrompendosi però a settembre 1805.  

[35] ACB, 1806, Amministrazione, f. 4 Organizzazione degli uffici, circolare 22 febbraio 1806 n. 249: il Magistrato civile del Trivigiano, autorità provvisoria della ripartizione amministrativa cui Bassano appartiene, dirama disposizioni in materia di «uffiziose corrispondenze»; circolare 22 ottobre 1806 n. 7473: il prefetto del dipartimento del Tagliamento avvisa che saranno «indistintamente restituite tutte quelle carte» che non riportino sul retro il contenuto per estratto.  

[36]  ACB, Protocollo degli esibiti della Municipalità di Bassano dell’anno 1806, dove a partire dal mese di giugno sono registrati 808 numeri.  

[37]  ACB, Copialettere 1807, registro mutilo - il primo documento è registrato al n. 1295 alla data del 29 giugno 1807 - compilato con un metodo ibrido, che di ogni documento al tempo stesso assegna la prescritta numerazione ma continua a ricopiarne il testo integralmente.  

[38] ACB, 1808, Amministrazione, f.8, nota 27 gennaio 1806 prot. 356: il prefetto del distretto di Bassano autorizza il muratore Giacomo Bauto a presentare al protocollo municipale le carte comprovanti crediti nei confronti della municipalità per somministrazioni anteriori alla data del 1° maggio 1806, termine in cui entrava in vigore l’estensione agli stati veneti della legislazione vigente nel Regno d’Italia.  

[39] ACB, 1812, Amministrazione, f. 38, Erezione dell’Archivio: 10 giugno 1812 n. 2064, ordine di servizio del podestà all’ingegnere municipale.  

[40]  ACB, 1897, Amministrazione, f. 16: la notizia riferita ai «primi anni del secolo» è ricavata dal rapporto 2 gennaio 1867 n. 4074 indirizzato alla Prefettura di Vicenza prontamente precisando «confusioni ora in buona parte riparate per zelante cura del segretario comunale abbastanza esperto in paleografia»; la medesima redazione è riportata nel rapporto 13 dicembre 1882 n. 4897 avente per oggetto “Conservazione degli antichi archivi del Comune” inviato al Commissario distrettuale di Bassano.  

[41] ACB, Processi verbali delle sedute del Consiglio Comunale, 1831-1840, c. 47r.: seduta del 15 maggio 1832. Al punto 5 il Consiglio è chiamato a discutere «Sulla riordinazione del civico archivio».  

[42] ACB, Processi verbali delle sedute del Consiglio Comunale, 1841 14 aprile: il Consiglio approva la spesa di 521 lire austriache per ridurre ad uso d’archivio una stanza nell’ultimo piano del palazzo municipale, in uno spazio dove Brentari troverà gli uffici del segretario e dell’archivista, spazio che con successivi ampliamenti ha conservato tale destinazione fino agli ultimi decenni del secolo scorso; Storia di Bassano cit., p. 527 nota 2.  

[43] Paradigmatico in tal senso il caso del codice statutario del 1259 (dono Tattara 1843) ma significativamente l'ingresso in Biblioteca del Libro Ponte sul Cismon 1583-1625, sorta di dossier, predisposto per la vertenza sui diritti di dazio e passo sul ponte, che ricostruisce i passaggi di proprietà ed elenca pagamenti e tributi già versati.  

[44] Legge 20 marzo 1865 n. 2248 per l’unificazione amministrativa del Regno d’Italia che conferisce nuove attribuzioni ai Comuni riconoscendo ai sindaci il ruolo di ufficiale di Stato civile, del conciliatore e del cancelliere con conseguenti ricadute sul piano della tenuta della conservazione dei documenti; la prescrizione riferita agli archivi è all’art. 10, mentre l'art. 116 inserisce le spese per la tenuta dell'archivio fra le uscite obbligatorie che garantiscono l'erogazione dei servizi indispensabili. Il conseguente regolamento attuativo è adottato con R.D. 8 giugno 1865 n. 2321.  

[45] C. BELTRAMI, L’ordinamento degli uffizi e degli archivi comunali, Saluzzo, Lobetti Bodoni, 1868, p.35.  

[46]  ACB, Deliberazioni consigliari, con l’assunzione di spesa per la legatura in volumi degli atti consiliari 1390-1806 approvata nelle sedute alle date del 27 maggio e 28 ottobre 1868 e del 26 maggio 1870.  

[47] ACB, 1897, I Amministrazione, f. 16, Archivi antichi comunali, rapporto 22 maggio 1876 n. 1882.  

[48]  Lo scarto, per mano del segretario comunale Girolamo Fabris, è stato eseguito «con ogni diligenza» sulla documentazione datata 1807-1866: il riscontro dei repertori di protocollo con i rispettivi fascicoli rivela un intervento di selezione che, sebbene non sia riferibile con certezza a tale data, in taluni casi risulta oggi essere stato fin troppo drastico.  

[49] Estratti degli atti più interessanti del Consiglio comunale dal 1349 al 1806, BCB, ms. 259.D.7, p. 320: il registro si chiude alla data del 18 febbraio 1877 con la sottoscrizione del segretario comunale Fabris, che conclude il lavoro interrotto alla regestazione degli atti consiliari del 1693 dalla scomparsa (1876) del predecessore Giovanni Merlo, impegnato in questa impresa anche da «quiescente».  

[50] ACB, 1887, I Amministrazione, f.2, Consiglio comunale, Relazione del regio delegato straordinario signor Orsini cav. Orsino sull’Amministrazione del Comune di Bassano letta al Consiglio comunale in adunanza del 21 ottobre 1887, c.16 r.-v.; auspicando un opportuno riordinamento archivistico il relatore suggerisce l’applicazione del proprio metodo illustrato nel manuale da poco pubblicato: O. ORSINI, La tenuta del protocollo e dell’archivio nei Comuni e la classificazione ed inventario degli atti, Città di Castello, Lapi, 1885, opera segnalata come «lavoro accurato e pregevolissimo» nella «Gazzetta Ufficiale» 9 settembre 1885 n. 214. Dal 1870, con la commissione Cibrario, il Parlamento si stava già occupando di archivi in considerazione delle implicazioni politiche e giuridiche. Per i Comuni punto fermo in materia sarà rappresentato dalla circolare del Ministero dell'Interno 1 marzo 1897 n. 17100 meglio nota come circolare Astengo: "Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio" rimasta in vigore per oltre un secolo.  

[51]  La presunta scoperta, avvenuta «non so in qual modo», è segnalata in: F. POZZA, Il comune rurale di Bassano, «Nuovo Archivio Veneto», s. IV, VII/II, (1894) p. 277.  

[52] ACB, Catalogo cronologico e descrittivo delle pergamene dell’antico archivio del comune di Bassano e di altre risguardanti famiglie Bassanesi 1211-1800, 7 marzo 1891: un repertorio di 1.133 documenti, membranacei e cartacei, originali e copie, redatti fra 1211 e 1807 e parzialmente editi; la raccolta è poi pubblicata in Regesto degli archivi bassanesi dal 1211 alla dominazione veneta da P. M. TUA nei numeri del «Bollettino del Museo Civico di Bassano» usciti dal 1908 al 1914; le pergamene 1211-1259 sono state edite da F. SCARMONCIN fra 1986 e 1989 con i lavori qui già citati.  

[53]
 G. MOCELLIN, G. MARTINATO, Relazione sugli ammanchi verificati nel Museo di Bassano, Bassano, Pozzato, 1902. Don Giustino Mocellin è componente della commissione addetta alla sorveglianza degli atti del Museo e al momento direttore interinale. AMB, Perizia giudiziale relativa al Museo civico di Bassano, depositata da Andrea Moschetti, direttore del Museo Civico di Padova, e Luigi Rizzoli, conservatore del Museo Bottacin di Padova.  

[54]  ACB, Antico Archivio – 1° abbozzo d’inventario, con la registrazione delle serie 1. Estimi con 66 voci, 2. Liti con 150 voci, 3. Affitti e livelli con 53 voci. L’attribuzione di questa bozza, non datata, a Paolo Maria Tua è consentita sulla base di confronti grafologici.  

[55]  «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 1 (1905), p. 38: «Ottenuta licenza dal Municipio» trovano qui nuovo spazio «i volumi, i mazzi e le carte sciolte del vecchio archivio comunale fino alla caduta della repubblica, in tutto 176 volumi contenenti atti dal secolo XIII. Nello stanzone medesimo pergamene, deliberazioni del consiglio, archivi delle confraternite e altri volumi già da tempo ceduti al nostro istituto. In un attiguo gabinetto furono esposti i pezzi più rari ed interessanti dell’archivio medesimo».  

[56] La notizia è sinteticamente riportata in Cronaca bassanese dal «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 3 (1908), p. 80 ma l’«incendio, fulmineo, terribile» è descritto con toni da presa diretta nell’articolo Il fuoco in Palazzo Comunale, «Prealpe», 26 gennaio 1908.  

[57]  «Bollettino del Museo Civico di Bassano», 1-2 (1913) p. 60: nell’anno precedente l’incremento del patrimonio comprende 51 pergamene, 12 documenti, 47 piante.  

[58] AMB, 1916. La circolare, contenente le linee guida articolate in dieci punti, giunge con nota di trasmissione 17 gennaio 1916 n. 22417 in risposta all’adesione espressa con nota 15 ottobre 1915 n.256.  

[59]  AMB, 1917, b. Depositi e spese. Dall’archivio escono complessivamente 232 pezzi, chiusi in due casse. Il materiale, stivato in due vagoni ferroviari, impiegherà dieci giorni per arrivare a destinazione il 16 novembre.  

[60] AMB, 1919, b. Acquisti, nota per ricevuta, Firenze 22 agosto 1919.  

[61] AMB, 1944, b. XI Salvaguardia.  

[62] AMB, 1944, b. III Relazioni: Relazione sull’andamento del Museo durante l’anno 1943 XXII.  

[63]  AMB, 1945, b. V Restauri e riparazioni: relazione Sui danni sofferti dal civico Museo di Bassano del Grappa in seguito al bombardamento aereo del 24 aprile 1945 e sulle provvidenze necessarie a rimediarvi. Le vicissitudini del periodo bellico sono riepilogate in V. MOSCHINI, Vicende di guerra delle opere d’arte venete, in «Arte Veneta» 1 (1947), pp. 60-64.  

[64] AMB, 1946, b. XI Salvaguardia.  

[65]  Fra gli apporti più recenti e significativi va segnalata l’acquisizione dall’archivio della soppressa Società editoriale “G.B. Verci” di 83 bobine magnetiche recanti testimonianze dalla viva voce di partigiani e testimoni della Resistenza intervistati nel 1984 da Giampiero Bonamigo; le 29 registrazioni sono state trascritte nel 1986 da Silvia Ballielo. Nel 1986, in concomitanza con il raduno nazionale delle associazioni partigiane, è poi consegnata una raccolta di lettere e documenti provenienti da deportati italiani nei campi di concentramento e internamento per complessive 112 buste. ACB, Resistenza, 35.4.  

[66]  L’attuale fondo “Mappe” risulta essere una creazione artificiale, andata componendosi progressivamente per aggregazione con un primo nucleo di carte già allegate a documentazione comunale e svincolate nel lavoro di selezione e scarto praticato nell’Ottocento, un secondo nucleo proveniente dall’archivio del soppresso Comune di Angarano, un gruppo sporadico pervenuto in dono da privati, un fondo proveniente dal lascito Agostinelli. R. DEL SAL, Le mappe del Museo Biblioteca Archivio di Bassano, «Bollettino del Museo Civico di Bassano», n. s., 3-6 (1987), pp. 41-77.  

[67]
 Sulla odierna fisionomia dell’Archivio Comunale bassanese: R. DEL SAL, Biblioteca e Archivio, ne Il Museo Civico di Bassano del Grappa, a cura di M. Guderzo, Milano, Electa, 1998, pp. 118-119.  

[68] A mero titolo di rispettivi esempi, limitati ai tempi più recenti: la stesura del Piano Regolatore Generale, l’allestimento delle mostre dedicate agli Ezzelini ed a Jacopo Bassano, la pubblicazione dell’Atlante storico.  

[69]  C. PAVONE, Ma è poi tanto pacifico che l’archivio rispecchi l’istituto?, «Rassegna degli Archivi di Stato», XXX/1 (1970), pp. 145-149 (ora in Intorno agli archivi e alle istituzioni, a cura di I. Zanni Rosiello, Roma 2004, pp.71-75).  

[70] AMB, 1937, b. V Relazioni e studi, Relazione sull’andamento del Museo durante l’anno 1936.XIV-XV, p.8.  

[71]  AMB, 1937, b. V Relazioni e studi: «42 buste contenenti documenti dell’Archivio della Congregazione di Carità» in Relazione sull’andamento del Museo durante l’anno 1936. XIV-XV, p. 10; altro materiale relativo all’Ospedale è descritto da un Indice dell’Archivio comprendente 12 buste e un volume alla data del 24 maggio 1882, ACB B2; vedi anche G. FARRONATO, L’archivio storico dell’Unità locale sociosanitaria n°5 di Bassano del Grappa, in Giornata di studi di storia bassanese cit., pp. 287-289.  

[72] L’inventario del tesoro di S. Maria in Colle - ACB, 2. Bassano, vol. 13, Arcipretado e chiese 1393-1621 - registra nel 1395 la presenza di carte antiche di spettanza della chiesa stessa contenute in una cassa ed ora scomparse: R. DEL SAL, Inventario del Tesoro di Santa Maria in Colle - 1395, ne Il Duomo di Santa Maria in Colle di Bassano del Grappa, Bassano del Grappa, Comitato per la Storia di Bassano; Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, 1991, p.167.  

[73] La fraintesa correlazione fra tipologia e cronologia dei documenti ha distrutto l’ordine originario e sciolto ogni vincolo fra le pergamene, ora all’Archivio di Stato di Milano, e le altre carte, ora all’Archivio di Stato di Mantova; cfr. F. SIGNORI, Campese e il Monastero di Santa Croce, Bassano del Grappa, Comunità parrocchiale di Campese, 1984, p. 329.  

[74] Dell’archivio del Teatro Sociale una parte – con la consistenza di 35 buste per complessive 1.400 schede - è giunta in dono all’Archivio Comunale nel 1981, mentre la parte rimasta depositata nel Teatro Olimpia è andata con esso annientata da un incendio nel 1985; R. DEL SAL, L’archivio del Teatro Sociale di Bassano, «Notiziario degli Amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa», 30-35 (2005), pp. 138-139.  

[75] B. COMPOSTELLA DI SANGUINETTO, Il libro dei miei. Memorie e costumi della gente mia, Bergamo, Istituto italiano d’arti grafiche, 1942.  

[76]  L’archivio Stecchini è stato consegnato in deposito nel 2000 ma era già stato sondato da G. PETOELLO, F. SBORDONE, L. ALBERTON, Catastici e carte d’archivio del XVII e XVIII secolo degli Stecchini, nobile famiglia bassanese, in Giornata di studi di storia bassanese cit., pp. 159-229.  

[77] L’archivio e la biblioteca dei Cappello giungono per disposizione di Giustiniano Vanzo Mercante nel 1850, quando villa Morosini Cappello di Cartigliano entra nell’asse ereditario dei Vanzo Mercante; vedi A. BROTTO PASTEGA, Giustiniano Vanzo Mercante, «L’illustre bassanese», 49 (1997), p. 4.  

[78] Archivio Zanchetta, nota della Soprintendenza archivistica, Venezia 13.12.1972, prot. 1702.  

[79]
  Valga considerare, in tal senso, la Legge 69/2009 che all'art. 32 prevede gli obblighi per le amministrazioni pubbliche per la Eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea, vale a dire dalla puntina sull'albo pretorio al pin sul board, con tutto quel che ne potrà conseguire in tema di autenticità e durabilità dei documenti. 

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