[17] M. MERIGGI, Il regno Lombardo-Veneto, Torino, UTET Libreria, 1987, p. 160 e passim; v. anche E. TONETTI, Governo austriaco e notabili sudditi. Congregazioni e municipi nel Veneto della restaurazione (1816-1848), Venezia, Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, 1997, ad essi si rimanda per la bibliografia relativa alla storia dell’Amministrazione statale e locale in epoca lombardo-veneta.  

[18]  Lo si può dedurre ad esempio dal fatto che Luigi Caffo, nell’agosto del 1840, per la conferma al posto di deputato centrale, si presenti anche nei distretti di Marostica e di Cittadella.

[19]  Parolini Alberto Pietro (Bassano, 1788-1867), figlio del bassanese Francesco e della veneziana Elisabetta Savioni, nobile, possidente e “negoziante”; membro della Congregazione municipale (1824-1832); deputato provinciale (1830-1844) e quindi centrale (1856-1864).  

[20]  Le località del distretto bassanese sono le seguenti: San Nazario, Cismon, Tezze, Rossano, Casoni (Mussolente), Cassola, Rosà, Città, Angarano, San Zeno, Romano, Colmelli, Solagna, v. ASV, Governo II dominazione austriaca, 1825-1826, b. 2840, fasc. VI 5/10, Certificato censuario della ditta Parolin Alberto Pietro e Antonietta Giacoma, fratello e sorella, 1826 luglio 12; il documento non dà conto, ad esempio, del Comune di Oliero, dove Parolini possedeva una cartiera, perché quella località era compresa in quel momento nel distretto di Asiago.

[21] F. SIGNORI, Storia di Pove e dei povesi, Pove del Grappa, Comitato per la storia di Pove, 1985, p. 181, n. 3, dove l’autore, nel rilevare come molti bassanesi avessero residenza a Pove del Grappa, cita tra gli altri Giuseppe Bombardini, Alberto Parolini e Nicolò Compostella, tutti a vario titolo amministratori.  

[22] ASV, Governo II dominazione austriaca, 1820, b. 1689, fasc. XLI 5/7, Supplica di Pietro cav. Stecchini al Vice Re Ranieri, 23 dicembre 1819, nominato podestà di Bassano, il richiedente dichiara di essere in quel momento anche deputato dei comuni di Romano e di Cassola, oltre che della congregazione provinciale di Vicenza e del consiglio provinciale di leva.  

[23] TONETTI, Governo cit., p. 36, sulla figura del podestà e sulla sua centralità all’interno del sistema amministrativo comunale.  

[24] TONETTI, Governo cit., pp. 76 e segg., sulle caratteristiche sociale dei deputati alle congregazioni.  

[25]  ASV, Commissione araldica, b. 160, fasc. 3183, per l’incompetenza dell’I. R. Commissione Araldica ad assegnare titoli nobiliari ex novo le carte conservate risultano mutile in quanto il voluminoso incartamento era stato passato al Governo e da questo agli uffici aulici di Vienna.  

[26] BCB, Epistolario Trivellini (d’ora in poi ET), VI.30.1864, Caffo a Bombardini, 1817 dicembre 15, il podestà dichiara: «Dal Tattara mi venne comunicato il saggio di lei divisamento di dirigere all’I. R. Commissione Araldica l’informazione documentata della nobiltà di questo consiglio. Siccome aveva io divisato di fare, così mi trovo in grado sul momento di farle tenere tutte le occorrenti carte e di pregarla di voler presentarle alla sullodata commissione facendomi anche tenere il numero del protocollo». Dall’esame del repertorio che serve le carte di questo ufficio, conservato presso l’Archivio di Stato di Venezia, emerge che furono 76 i nobili bassanesi a richiedere la conferma del proprio titolo. Fra di essi naturalmente anche il podestà Luigi Caffo, coi fratelli Giovanni e Niccolò, e il citato Tattara Vittore fu Valerio, con lo zio e il fratello.  

[27]  Questa lista è tratta in parte da G. PETOELLO, Catastici e carte d’archivio del XVII e XVIII secolo degli Stecchini, nobile famiglia bassanese, in Giornata di studi di storia bassanese in memoria di Gina Fasoli. Atti del convegno, (Bassano, Museo civico, 23 ottobre 1993), a cura di R. Del Sal, Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, 1995, «Bollettino del Museo civico di Bassano», n. s., 13-15 (1992-1994), p. 160.  

[28] TONETTI, Governo cit., p. 114.  

[29]  Mercante Pietro (Bassano, ?-1841), figlio di Antonio, borghese, possidente; membro della Congregazione municipale (1823-1836); sulla sua figura, e in particolare sulle lunghe e intricate vicende legate al suo testamento, v. ASB, Pretura di Bassano, Testamenti 1816-1846, fasc. 1656.  

[30] Cantele Giovanni Battista (Lusiana, 1876-Bassano, ?), figlio di Rocco, borghese, possidente, commerciante; per lungo tempo vicepresidente della Camera di commercio; membro della Congregazione municipale dal 1820 circa al 1846; più volte podestà facente funzioni.  

[31] Martini Domenico (Gallio, 1792 ca-?), borghese, possidente, medico; membro della Congregazione municipale (1833-1845 ca).  

[32]  Roberti Giovanni Battista Francesco (Bassano, 1788-1867), figlio di Tiberio e Laura nob. Negri-Miazzi, nobile, possidente, avvocato; assessore al Tribunale; membro della Congregazione di carità e della Congregazione municipale (1822-1824 ca), direttore degli orfanatrofi; membro degli atenei di Venezia e Treviso, oltre che delle accademie di Udine e Treviso.  

[33] ACB, Atti, 1842, fasc. I/23, Terna della Congregazione municipale di Bassano per la carica di deputato provinciale.  

[34]  ASV, Presidio di Governo, b. 286, 1820/23 XIII 2/1, Rapporto del direttore generale di polizia Carl Kupech al governatore Carl Inzaghi, 1820 agosto 23, in cui si dichiara a proposito di Bombardini: «ama molto la poesia ed anche per questo motivo è spesso distratto nelle sue incombenze di attuale deputato centrale, tanto più quanto che lo si rimarca troppo spesso lontano dalla sua residenza».  

[35]  Baseggio Giovanni Battista (Bassano, 1798-1861), figlio di Basilio e Anna Benedetti, nobile, possidente; fondatore dell’Ateneo bassanese (1847); membro della Congregazione municipale (1842-1858).  

[36]  Stecchini Giacomo Pietro (Glatz, 1784-Crespano, 1848), figlio del veneziano Pietro Giuseppe Baldissera detto Pietro e della prussiana Enrichetta Ruhm, nobile, possidente, militare di carriera; deputato provinciale (1820-?); podestà (1820); membro della Congregazione municipale (1837-1838); responsabile della Guardia civica (1848).  

[37]  BCB, ET, IV.25.1201, Bombardini alla Congregazione municipale di Bassano, 1848 settembre 9, cosi la definisce lui stesso quando tenta di rifiutare l’ufficio di podestà conferitogli dopo le turbolenze dei mesi precedenti; un rifiuto che ripete ancora nel 1861, quando l’Amministrazione lo vorrebbe ancora al suo comando ormai ottantenne, cfr. BCB, ET, V.1.1347, Bombardini alla Congregazione municipale di Bassano, 1861 novembre 16.  

[38] ASV, Presidio di Governo, 1857-1861, b. 406, fasc. VII 5/9, Il delegato provinciale di Vicenza Giovanni Battista Ceschi al luogotenente Cajetan Alexander Bissingen Nippemburg, 1860 ottobre 29.  

[39]
 ASV, Presidenza di Luogotenenza, 1857-1861, b. 406, fasc. VII 5/5, dal maggio 1860 il comune di Vicenza risulta commissariato per impossibilità a trovare persone disposte ad assumere l’incarico, erano rimasti solo il podestà Valmarana con due assessori.  

[40]  ASV, Presidenza di Luogotenenza, 1862-1866, b. 586, fasc. 9 4/30, Giuseppe Bombardini al luogotenente Georg von Toggemburg, 1862 agosto 2, l’ex podestà ringrazia l’autorità per la decorazione assegnatagli in segno di riconoscenza per il servizio prestato.   [41]  A. GOTTSMANN, Amministrazione austriaca e autogestione comunale nel Veneto (1859 – 1866), in Dopo la Serenissima. Società, amministrazione e cultura nell’800 veneto, Venezia, Istituto veneto di scienze lettere e arti, 2001, pp. 336-337, in cui si rileva la differenza tra la situazione bassanese e quella degli altri capoluoghi veneti, dove si ha in generale difficoltà ad arruolare nuovi quadri amministrativi.  

[42]  Manuale per il Regno Lombardo-Veneto, Milano, Regia Stamperia, 1859, ad vocem; nel 1860 i rappresentanti bassanesi in provinciale furono addirittura tre: Francesco Compostella, Ambrogio Lugo e Giovanni Battista Chemin detto Palma, primi due per la provincia, il terzo per Bassano.  

[43] ASV, Presidenza di Luogotenenza, 1857-1861, b. 406, fasc. VII 4/5, Rapporto del delegato provinciale di Vicenza Giovanni Battista Ceschi al luogotenente Cajetan Alexander Bissingen Nippemburg, 1859 ottobre 13. 

Questo sito usa cookies per il proprio funzionamento (leggi qui...)