[1] È possibile la consultazione degli Atti delle visite pastorali, nell’archivio diocesano di Vicenza, dal primo ’800 fino alla seconda visita del vescovo Ferdinando Rodolfi, che si svolse nel 1926 (le visite dell’800 e del primo ’900 sono state anche regestate, se ne darà conto in seguito). Risulta mancante dall’archivio il questionario della parrocchia di Santa Maria in Colle della prima visita pastorale di mons. Ferdinando Rodolfi, indetta nel 1911 e completata nel 1919. La terza visita Rodolfi, condotta negli anni Trenta, non lasciò documenti scritti, in quanto il vescovo visitò personalmente ogni parrocchia e ascoltò ogni parroco, senza pretendere che fosse compilato il questionario di visita. Le visite del vescovo Carlo Zinato, che resse la diocesi dal 1943 al 1972, non sono consultabili.

[2] Sulle chiese e i monasteri di Bassano v. G. MANTESE, Bassano nella storia. La religiosità, Bassano del grappa, Parrocchia di Santa Maria in Colle, 1980; per un quadro generale della chiese e della vita religiosa bassanese v. G. FASOLI, G. MANTESE, La vita religiosa dalle origini al XX secolo, in Storia di Bassano, Bassano del Grappa, Comitato per la storia di Bassano, 1980, pp. 435-465. Giova forse dare un elenco delle chiese presenti nel 1819 per comprendere appieno questa fitta presenza del sacro nel territorio: chiesa arcipretale collegiata di Santa Maria in Colle; oratorio di San Giuseppe (adibito alla dottrina cristiana); chiesa di San Giovanni Battista; oratorio di Casa Cappello; chiesa curaziale di Santa Croce; oratorio dell’Immacolata Concezione di Casa Molin; oratorio di San Giacomo di Casa Brocchi; oratorio di San Clemente M. al Lazzaretto della comunità; chiesa di San Francesco della comunità (ex conventuale dei minori). chiesa di San Bernardino dei minori osservanti; oratorio di Santa Caterina; oratorio privato del Patrocinio di M.V. di casa Rizzo; oratorio dell’Assunta di Casa Rizzo; chiesa curaziale dei Santi Vito e Modesto; oratorio della B.V. della Mercede di Casa Fasolo; oratorio delle Grazie (ex convento dei Servi di Maria) di casa Danieli; oratorio della SS. Trinità di Casa Forcatura; oratorio di San Giovanni Battista di Ca’ Rezzonico; chiesa (ex monastero) dei Santi Ermacora e Fortunato dei benedettini; oratorio dell’Addolorata e di San Rocco; oratorio privato di Casa Vittorelli; oratorio della B. V. di Casa Roberti; oratorio dell’Angelo Custode dell’omonima confraternita; oratorio della B. V. del Caravaggio di Casa Brocchi; oratorio del Redentore della confraternita dei filatori; chiesa di S. M. della Misericordia della confraternita dei calzolai; chiesa della B. V. Annunziata delle zittelle (orfanotrofio Pirani); oratorio di San Mauro Abate nella casa del Podestà; oratorio di San Sebastiano; chiesa di San Bonaventura degli osservanti riformati; chiesa di Ognissanti degli ex cappuccini (orfanotrofio Cremona); oratorio di San Rocco nel Prato della Fiera; oratorio della B. V. del Rosario (cfr. La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi nella diocesi di Vicenza (1819-1825), a cura di G. Mantese ed E. Reato, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1972, pp. 38-39).

[3] Sull’importanza dei “capitelli” come manifestazione spontanea della pietà popolare v. G. DE ROSA, I capitelli nel paesaggio veneto: metodologia di una ricerca storico-religiosa, in I «capitelli» e la società religiosa veneta, Atti del convegno tenutosi a Vicenza dal 17 al 19 marzo 1978, a cura di A. Lazzaretto Zanolo ed E. Reato, Vicenza, Istituto per le ricerche di storia sociale e di storia religiosa, 1979, pp. 9-18.

[4] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., pp. 39-40.

[5] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p. 40.

[6] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p. 42.

[7] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p.39.

[8]  «Sono tenuti i libri dei battezzati, de’ cresimati, de’ matrimoni, de’ morti. Quello poi dello stato delle anime, essendo divisa in quattro quartieri la parrocchia per la propria ampiezza e grande numero, ad onta di ogni diligenza e vigilanza dei curati, non si può mai né precisare, né compilare pei quasi cambiamenti mensili di stazione dei parrocchiani, consistendo moltissimi di questi individui meccanici che cambiano, paese, contrà e patria; tuttavia a voce si potrebbe, più che per iscritto, rendere conto e specialmente dal rev. sig. Don Francesco Nalle, ben fornito di lumi, conoscenza, memoria ed ha anche molti iscritti, ma non in regola, né di tutta nitidezza, avendo egli oltre i doni della natura, anche l’esperienza ben pratica esercitata con tanta benemerenza nel corso finora di anni 23» (La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p.39).

[9] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p. 41.

[10] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., pp. 44-61.

[11] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., pp. 42-43.

[12]  Basta confrontare i dati delle parrocchie di San Zeno di Cassola, dei Santi Simone e Giuda di Cartigliano, dei Santi Pietro e Rocco in Tezze sul Brenta, di Sant' Antonio Abate di Rosà, di Santa Croce Bigolina, che appartenevano allo stesso vicariato di Bassano (La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., pp. 44-54).

[13]  Affermava l’arciprete: «so, generalmente parlando, che chi porta la uniforme ed è al servizio pubblico, bestemmia abitualmente. Non mi consta caso alcuno di maleficio o di altra simile enormità. Tra i nostri parrocchiani e nei magazzini e taverne si sente qualche bestemmia di lingua, ma non di sentimento e di cuore» (La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p. 42).

[14] La visita pastorale di Giuseppe Maria Peruzzi cit., p. 41.

[15] Vecchie care memorie, «Il nuovo Prealpe», 11 aprile 1959.

[16]  Vi erano “pie unioni” e “confraternite” per il fatto che in età napoleonica tutte le “confraternite” erano state tramutate in “pie unioni”, ma successivamente erano rinate anche altre antiche confraternite, per cui si ha la presenza di entrambe le diciture (cfr. MANTESE, Bassano nella storia cit., pp. 153 e 282). 

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