[3] L. ALBERTON VINCO DA SESSO, Ca’ Rezzonico di Bassano in età neoclassica, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 22–23 (2000), pp. 41-50.  

[4] G. PAVANELLO, L’opera completa di Canova, Milano, Rizzoli, 1976, n. 12.  

[5]  Le vicende dei gessi successive alla spoliazione di Ca’ Rezzonico sono state indagate da G. PAVANELLO, Antonio Canova, i bassorilievi Rezzonico, «Bollettino del Museo civico di Padova», LXXIII (1984), pp. 145-162. I gessi a rilievo, strappati da Bassano, furono trasferiti a Ca’ Rezzonico a Venezia, quindi venduti all’avvocato Antonio Piazza di Padova che li tenne nel suo palazzo Sambonifacio al Santo; recentemente rimossi sono ora esposti a Milano nella sede di rappresentanza della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde che li ha acquistati.

[6]  G. PAVANELLO, Dal tardobarocco all’eclettismo in Interni bassanesi, a cura di L. Alberton Vinco da Sesso, Bassano del Grappa, Tassotti, 1996, pp. 89-90 e note 21-22.  

[7] G. PAVANELLO, Un inventario degli arredi di Villa Rezzonico a Bassano, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 22-23 (2000), pp. 51-69; G. PAVANELLO, in Interni bassanesi cit., pp. 92-95.  

[8] PAVANELLO in Interni bassanesi cit., pp. 94-95.  

[9]  A. FOSCARI WIDMAN REZZONICO, Beni mobili e quadri delle Raccolte Rezzonico pervenuti per successione delle raccolte Widman, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 22-23 (2000), pp. 70-84, inv.A. 81, p. 82.  

[10]  Riconosciuto in collezione privata e reso noto da G. PAVANELLO, I Rezzonico: committenza e collezionismo fra Venezia e Roma, «Arte Veneta», 52 (1998), pp. 91-92.  

[11] G. ERICANI, Dalla Sala di Musica al Teatro. Appunti a margine del dibattito settecentesco e di un recente ritrovamento, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 30-35 (2005), pp. 28-33.  

[12] Disegni di Giacomo Quarenghi e dei Gaidon, catalogo della mostra, a cura di G. M. Pilo, Bassano del Grappa, Vicenzi, 1964; R. SCHIAVO, Il teatro a Bassano in Storia di Bassano cit., pp. 617-635; R. DEL SAL, Il Teatro Sociale, in Napoleone a Bassano. Iconografia e testimonianze dal 1796 al 1813, catalogo della mostra, a cura di R. Del Sal e M. Guderzo, Bassano del Grappa, Editrice artistica Bassano, 1997, pp. 76-77; F. SBORDONE, “Poter avere un teatro senza difetti per quanto portano le cognizioni di reputato architetto.” 1802-1812: Cronaca della Fabbrica del Nuovo Teatro di Bassano, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 30-35 (2005), pp. 35-66; R. DEL SAL, L’Archivio del Teatro Sociale di Bassano, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 30-35 (2005), pp. 138-139.  

[13]  Il teatro, nella forma originale, resse fino al 1849 quando ebbe un primo restauro. Nel 1853 fu necessario il risanamento del soffitto della sala con ritocchi alla decorazione; nel 1872-75 si procedette ad un radicale restauro in cui la decorazione fu completamente rinnovata. Il dipinto del soffitto della sala fu affidato al fiorentino Olimpio Bandinelli che vi affrescò Il carro delle Muse guidato dalle Grazie e dagli Amorini; il bassanese Eugenio Michielin collaborò con fregi ed arabeschi mentre l’artista concittadino Giuseppe Lorenzoni lavorò ai palchi di proscenio con pregevoli opere di ebanisteria. Un successivo ritocco al soffitto fu eseguito nel 1911 dal pittore veneziano Giuseppe Dolcetta con il Trionfo d’Amore (L. FASOLI, Il teatro sociale 1811-1911, «Bollettino del Museo civico di Bassano», 3 (1911), pp. 65-68). Il periodo felice del teatro, tra le due guerre, vide recite con interpreti di grido, sia nella lirica (Mafalda Favero, Lina Pagliughi, Tito Gobbi) che nella prosa (Gustavo Modena, Adelaide Ristori, i dialettali goldoniani e i comici) con grande afflusso e gradimento sia della borghesia proprietaria dei palchi che della piccola borghesia e del popolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu usato come prigione dopo il rastrellamento del Grappa e, conclusa la guerra, l’Accademia dei Soci travolta dai debiti, ne decretò la cessione. Dopo il 1949 fu trasformato nel Cinema Teatro Astra ad opera dell’architetto Francesco Bonfanti (Noto 1898–Bassano 1959) con decorazioni ceramiche dello scultore Danilo Andreose (Agna, (PD) 1922–Bassano 1987).

[14]  M. DALLE FRATTE, Il Teatro Sociale di Bassano. Centotrentotto anni di produzioni liriche, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 30-35 (2005), pp. 91-137 e p. 93.  

[15]  Catalogo degli artisti bassanesi viventi. In cui si descrivono alcune delle loro migliori opere esposte in Patria il dì 16 agosto 1807 per festeggiare il nome dell’Augusto Nostro Sovrano Napoleone il Grande. Bassano, Tipografia Remondiniana, 1807.  

[16] I Trionfi di Volpato. Il centrotavola del Museo di Bassano del Grappa e il biscuit neoclassico, a cura di H. Honour, coordinamento scientifico di F. Magani, O. Ganzina, Cinisello Balsamo, Silvana, 2003; L. MELEGATI, Un centrotavola della manifattura di porcellane di Giovanni Volpato, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 24-25 (2001), pp. 171-181; P. DEL NEGRO, I Donà Riva de Biasio e il centrotavola di Giovanni Volpato del Museo di Bassano. Una nota con due documenti, in «Bollettino del Museo civico di Bassano», n. s., 28-29 (2007-2008), pp. 101-109. Il volume costituisce l’eccezionale documentazione del centrotavola in biscuit felicemente rinvenuto e acquisito dal Museo di Bassano.  

[17]
 Francesco Vancolani, amico dei conti Roberti e protetto da Canova si forma a Roma e a Napoli; viaggia in centro e nord Europa e rientrato in Italia nel 1815 si ristabilisce a Bassano dal 1819 (A. BROTTO-PASTEGA in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, II, Dizionario biografico, a cura di G. Pavanello, Milano, Electa, Venezia, Giunta Regionale del Veneto, 2003, p. 837).  

[18] Roberto Roberti, della famiglia dei conti Roberti, educato privatamente dal Paroli passa presto a Roma affidato a Canova; inizia copiando vedute da Canaletto delle collezioni Canova e Torlonia, in seguito si esercita nella veduta dal vero; A. BROTTO PASTEGA in La Pittura nel Veneto.  

[19] L. ALBERTON VINCO DA SESSO, L’Esposizione bassanese del 1807, in Napoleone a Bassano cit., pp. 126-133. F. CASTELLANI, Temi della pittura e del disegno alle Esposizioni bassanesi, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 24-25 (2001), pp. 80-92.  

[20]  F. MAGANI, Dalla bottega all’Accademia: la scultura tra XVIII e XIX secolo in Scultura a Vicenza, a cura di C. Rigoni, Cinisello Balsamo, Silvana, 1999, pp. 280-283.  

[21] BRENTARI, Storia di Bassano cit., pp. 682-683.  

[22]  A. BROTTO PASTEGA Maestri e allievi della gloriosa Scuola comunale di disegno di Bassano (1809-1928), «Bollettino del Museo civico di Bassano», n. s., 25 (2004), pp. 111-128.  

[23] N. STRINGA, Giuseppe De Fabris. Uno scultore dell’Ottocento, Milano, Electa, 1994, p. 156.  

[24]  L’invio delle opere fu corredato da un importante volume in folio, con prototipo in pergamena e altre copie numerate in carta di pregio, recante la dedicazione e la riproduzione delle opere incise da Giovanni Balestra, Giovanni Cifelli, Felice Zuliani, Giuseppe Bernatti, Giuseppe Dala, Pietro Fontana, Luigi Martens. L. CICOGNARA, Omaggio delle Province Venete alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria, a cura di B. Gamba, Venezia, Alvisopoli, 1818.  

[25]  F. MAGANI, Vicende della scultura a Bassano attraverso le esposizioni del 1807 e del 1825, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 24-25 (2001), pp. 67-79.  

[26]  Esposizione di opere di artisti bassanesi fatta nella sala del palazzo municipale nella faustissima occasione che S.M. Francesco I imperatore e re in unione di S.A.I. il serenissimo arciduca Francesco Carlo onorarono di loro presenza la regia città di Bassano nei giorni 22-23 aprile 1825, Bassano, Baseggio, 1825.  

[27] A. BROTTO PASTEGA, Vanzo Mercante Giustiniano, in La pittura nel Veneto cit., II, pp. 837-839.  

[28]  L. ALBERTON VINCO DA SESSO, Il primato dell’incisione nelle esposizioni bassanesi del 1807 e del 1825, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 24-25 (2001), pp. 53-66. F. MAZZOCCA, Le due Rassegne bassanesi del 1807 e del 1825 nell’ambito della scena espositiva in Italia tra Età Napoleonica e Restaurazione, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 24-25 (2001), pp. 47-52.

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