[87] G. BERTI, Ancora il mito del Grappa: il rastrellamento e l’eccidio dei partigiani, in BERTI, Storia cit., 1993, pp. 174-181; G. BERTI, I documenti della memoria, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 36-39 (2006-2007), pp. 17-19.  

[88] G. B. VINCO DA SESSO, Lapide monumento ai Caduti del rastrellamento del Grappa nel settembre 1944, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 36-39 (2006-2007), pp. 106-107.  

[89]  A. BORDIGNON, Monumento ai Caduti di San Michele; Monumento ai Caduti di Marchesane, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 36-39 (2006-2007), pp. 108, 113.  

[90]  Bortolo Sacchi, di famiglia veneziana con rapporti di parentela con i bassanesi Jonoch, dopo un primo apprendistato a Venezia col pittore Francesco Sartorelli, ha la fortuna di poter frequentare, dal 1909 al 1913 l’Accademia di Monaco col maestro Hugo von Habermann che gli offre una visione secessionista ed internazionale dell’operare artistico. Nel 1915 si arruola volontario, nel 1919 partecipa all’ Esposizione di Ca’ Pesaro e inizia l’ininterrotta presenza alle Biennali dal 1920 al 1936.  

[91] Bortolo Sacchi 1892-1978 dipinti, disegni, ceramiche, catalogo della mostra di Bassano del Grappa, a cura di G. Dal Canton e N. Stringa, Venezia, Marsilio, 2000; N. STRINGA, Bortolo Sacchi, in La pittura nel Veneto. Il Novecento, III, cit., pp. 399-400.  

[92] Miranda Visonà. Catalogo generale dei dipinti, catalogo della mostra di Bassano del Grappa, a cura di M. Guderzo e N. Stringa, Cittadella, Bertoncello, 2000; S. PORTINARI, Miranda Visonà, in La pittura nel Veneto. Il Novecento, III, cit., pp. 484-485.  

[93] G. B. VINCO DA SESSO, Mario Venzo. L’uomo, il pittore, «L’illustre bassanese» , 76 (2002); P. BELLINI, Fratelvenzo. Primo censimento dell’opera pittorica, catalogo della mostra di Bassano del Grappa, Cartigliano, Rossano Veneto, a cura di P. Bellini, s. l., s. e., 2005; S. PORTINARI, Mario Venzo, in La pittura nel Veneto. Il Novecento, III, cit., p. 475.  

[94]  F. CASAGRANDA, Quarant’anni nell’arte, 1951-1991, in Il Circolo Artistico Bassanese, «L’illustre bassanese», n. speciale, 1991, pp. 7-11.  

[95] I. TOSIN, Monumento ai Marinai d’Italia, 1957; La Fiamma, 1983; Monumento agli Aviatori, 1987, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 2007, pp. 104-105, 114-115.  

[96] B. PASSAMANI, Andreose scultore, Cittadella, Gilberto Padovan, 1993; B. PASSAMANI, Danilo Andreose scultore completo, «L’illustre bassanese», 33 (1995).  

[97] E. PETRINI, Gino Pistorello. L’uomo e il poeta, «L’illustre bassanese», 63 (2000).  

[98]  F. CASAGRANDA, Gli artisti aderenti al C.A.B...., in Il circolo Artistico Bassanese, «L’illustre bassanese», n. speciale (1991), pp. 11-20.  

[99]  L. CARAMEL, Natalino Andolfatto, Vicenza, Terraferma, 2001.  

[100]  Vito Pavan. Segno, Colore, Forma, catalogo della mostra, con testi di B. Passamani, E. Pouchard, M. Guderzo, Bassano del Grappa, Comune, 2008.  

[101] Francesco Bonfanti (Noto (SR) 1898-Bassano 1959) ingegnere e architetto, si trasferisce a Bassano da Roma nel 1920; dal 1928 al ’42 lavora a Valdagno per Gaetano Marzotto e dal 1936 al ’42 collabora con Gio Ponti. Nel secondo dopoguerra lavora a Milano, Venezia, Padova, Castelfranco e Bassano. Elabora e realizza una serie di progetti per la nostra città dal 1922 al ’52: in particolare nel 1922 i villini di viale Venezia; nel 1923-24 le case economiche di via Ca’ Rezzonico; nel 1926 un secondo gruppo di villini per viale Venezia; nel 1935-39 la struttura per la Società Elettrica Valbrenta; tra il ’40 e il ’46 le case operaie di via Trozzetti e, negli anni ’50 le ultime ville per la buona borghesia cittadina nelle vie laterali e limitrofe di viale Venezia con la nuova concezione del “nido”, il luogo più intimo e confortevole della casa. Per l’arredamento progetta ferri battuti, intarsi ebanistici, fonti di luce. C. ABATE, Francesco Bonfanti. Opere bassanesi, Bassano del Grappa, Minchio, 1986.  

[102]
  Renata Bonfanti le mani e il design, catalogo della mostra di Valdagno e Cittadella, a cura di G. Menato, Valdagno, Galleria civica, 2004.  

[103]  Particolare interesse meritano inoltre artisti bassanesi e del territorio della generazione anni ’40-’50 che individualmente e validamente si sono affermati in campo nazionale e internazionale a partire dall’ultimo decennio dello scorso secolo; molti di essi hanno esordito a Bassano nelle mostre organizzate nell’ultimo ventennio alla Chiesetta dell’Angelo: i bassanesi Toni Zarpellon (1942) che dalla fine degli anni sessanta indaga il ruolo dell’artista nella società nei modi di un espressionismo vitalistico concentrato nei tratti della figura umana e negli antropomorfismi di un bestiario immaginario realizzato nelle cave abbandonate delle colline di Rubbio; Giampaolo Lucato (1942) inizialmene gestuale, erotico e ironico in seguito attratto dalla funzione della fotografia analitica dei processi percettivi tradotta in “Trans-paesaggi”; Silvano Tessarolo (1956) compie installazioni sul tema della nuova scultura figurativa usando matrici iconografiche del fumetto tese all’immaginario grottesco, elaborazioni digitali e grandi tele coll’uso di materiali industriali; al territorio appartengono il marosticense Antonio Riello (1958) che usa l’extrapittura con effetti di spiazzamento e di denucia verso il sistema dell’arte e i luoghi comuni della società contemporanea: icastico e ironico si occupa di aspetti teoretici ed estetici dell’arte digitale, video-oggettuale e performances; il novese Bruno Lucca (1961) inizialmente gestuale e segnico (Klasse Vedova a Salisburgo) in seguito impegnato nel tema dell’identità umana e nell’uso di particolari tecniche pittoriche; infine Enrico Minato (Fonte (TV) 1960) che, seppure limitrofo, si è formato in ambiente novese e bassanese sull’insegnamento accademico di Carmelo Zotti perseguendo poi modi dell’arte concettuale e della land-art: ha espresso speciale attenzione all’uso delle parole e dell’oggetto-libro in performances e videoarte. G. DI GENOVA, Generazione Anni Quaranta, in Storia dell’arte italiana del Novecento, I, 2004, p. 426; II, 2005, p. 815, Bologna, Bora; S. PORTINARI, in La Pittura nel Veneto. Il Novecento, III, cit., pp. 248, 255, 256, 292, 383, 447, 501-502.

[104] Pietro Roversi, Opere 1930-1989, catalogo della mostra, a cura di F. Casagranda con introduzione di F. Rigon, Bassano del Grappa, Comune, 1989; Pietro Roversi. I valori della fede, dell’arte, della solidarietà, a cura di F. Roversi, «L’illustre bassanese», 108-109 (2007). 

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