[1] N. MANGINI, La politica scolastica dell’Austria nel Veneto dal 1814 al 1848, «Rassegna di Storia del Risorgimento», IV (1957), pp. 769-783. Per Mangini il piano di riforma scolastica introdotto dall’Austria nel Veneto non era dettato tanto da interessi sociali ed educativi quanto piuttosto politici, ed individua in ciò il limite implicito in tale riforma.  

[2]  Nel Bassanese erano già presenti, dal 21 luglio 1808, in seguito al voto favorevole del Consiglio comunale, quattro«Scuole Normali di leggere, scrivere e principi di aritmetica», istituite con il desiderio che ne potessero fiorire altre al fine «che bastino a farsi sperare non lontano il fregio del nome di Ginnasio», che fu appunto istituito in quello stesso anno. Cfr. B. GAMBA, Discorso pell’aprimento delle pubbliche scuole elementari in Bassano, Venezia, Picotti, 1809.  

[3]  Una scuola minore a San Eusebio sarà nuovamente istituita per volontà del Comune nel 1858 utilizzando la casa donata per tal uso dalla contessa Caterina Pisani Michiel.  

[4] Le bambine di famiglia benestante usufruivano, infatti, di scuole private, da ricordare l’istituto retto dalle Suore Canossiane aperto nel 1841 o il collegio della signorina Lucia Malgarini, aperto nel 1858 che rimarrà fino alla sua chiusura, avvenuta nel 1904, l’unico istituto laico per le figlie della borghesia cittadina.  

[5] Un Ginnasio era stato eretto a Bassano già nel 1812 ma, specie dopo la caduta del Regno Italico, ebbe vita assai difficile.  

[6]  La Scuola di Disegno per l’educazione dei giovani «nella Figura, nell’Ornato, nelle Arti Liberali e nella Meccanica», istituita con ordinanza prefettizia il 9 novembre 1809, confermata poi dalla Regia Delegazione di Vicenza l’11 giugno 1828, «munita di quanto è mestieri per educare l’iniziato, e presentargli i multiformi perfetti modelli» aveva già dato i suoi frutti, infatti, appariva chiaro come «il lauro» amasse «le fronti Bassanesi» tanto che «Venezia stessa ha dovuto nell’anno trascorso, e nel corrente anno concederlo a più d’un figlio di questo suolo, che ora si addestra nelle Belle Arti fra i presidii, e le gare della insigne sua Accademia», Cfr. G. BOMBARDINI, Discorso agli alunni delle scuole comunali di Bassano per l’anno 1812, Bassano, Baseggio, 1812, pp. 1-2. Per una dettagliata ricostruzione della scuola di disegno bassanese si veda A. BROTTO PASTEGA, Maestri e allievi della gloriosa scuola comunale di disegno di Bassano (1809-1928), «Bollettino del Museo civico di Bassano», n.s., 25 (2004), pp. 111-132.

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