[1] Si veda la foto conservata all’Archivio del Museo Civico ed ora anche pubblicata nell’esauriente trattazione del sistema fortificatorio italiano d’ante guerra nell’alto vicentino realizzata da L. GIROTTO, 1866-1918. Soldati e fortezze tra Asiago ed il Grappa. Storia ed immagini dello “Sbarramento Brenta-Cismon” dal Risorgimento alla Prima Guerra Mondiale, Valdagno, G. Rossato, 2002, p. 156.

[2] Il Corpo Volontari Ciclisti nel marzo del 1914 risultava composto di 172 comitati, era forte di 9.000 volontari ed era posto alle dirette dipendenze del Ministero della Guerra, che ne aveva affidato il comando al Gen. Pietro Frugoni, ex-governatore della Libia e prossimo comandante in guerra della 2ª Armata. Il reparto bassanese era sorto nei primi mesi del 1909, alle dirette dipendenze del Comitato Provinciale di Vicenza ed era riservato a chi, superiore ai 16 anni e caratterizzato da una buona condotta morale («debitamente accertata»), fosse anche possessore di una «bicicletta, motocicletta o automobile». L’amministrazione comunale era intervenuta finanziariamente, almeno in un paio di riprese, tra il 1910 ed il 1914, per sostenere le attività della trentina circa di iscritti. Cfr. ACB, 1909-1914, XII. Militare.

[3] Per la storia complessiva della città in questo periodo restano fondamentali i contributi di G. BERTI, Storia di Bassano, Padova, Il poligrafo, 1993; G. MIGLIORINI, Bassano 1915-1918. Una comunità in guerra, Tesi di laurea, Facoltà di Lettere dell’Università di Venezia a.a. 1996-1997; M. MONDINI, G. FAVERO, Bassano 1915-1918. Istituzioni, società e consumi, Bassano del Grappa, Editrice artistica Bassano, 1999. Ad essi si rimanda anche per l’esauriente bibliografia specifica.  

[4]  Cfr. ACB, 1914, XII. Militare, dove è conservata la ricevuta del vaglia con cui la Banca d’Italia liquidava con £. 59.62 l’amministrazione per gli alloggi garantiti agli ufficiali.

[5] Cfr. ACB, 1914, XII. Militare. Lettera firmata e datata 28 novembre 1914.  

[6]  ACB, 1914, XII. Militare. Lettera firmata e datata 20 dicembre 1914. Fa comunque riflettere il fatto che, poco più di 5 mesi dopo, le due autorità si sarebbero considerate «acerrimi ed irriconciliabili nemici».  

[7] Cfr. «Prealpe. Giornale di Bassano e del circondario», domenica 13 settembre 194. Articolo firmato F.C.P.  

[8] Cfr. MONDINI, FAVERO, Bassano 1915-1918 cit.  

[9] Cfr. ACB, 1914, XII. Militare.  

[10]  Cfr. ACB, 1914, XII. Militare. Stando all’Almanacco italiano 1918 della Bemporad (cfr. p. 258), a fronte di 233.144 emigrati trans-oceanici, il 1914 aveva visto il rientro di 219.178 italiani all’estero, che diverranno 167.925 l’anno successivo, per scendere a 39.039 nel 1916.  

[11]  Quanto tali opere, programmate e progettate ben prima del conflitto, diventassero essenziali proprio per affrontare il problema della disoccupazione e del rientro degli emigrati è testimoniato da una lettera del 24 novembre 1914, conservata all’Archivio Comunale. In risposta alla ditta Shelcker di Roma, che chiedeva informazioni sulla realizzazione del nuovo ponte, l’amministrazione, dopo aver osservato che per l’opera si era già preso contatto con la ditta Pollino di Torino, concludeva che era stato formulato un capitolato: «…dovendo dar lavoro ai molti disoccupati ritornati dall’estero.» Cfr. ACB, 1914, XIV. Opere pubbliche. Le perplessità sul suo impatto sono d’altro canto oggetto di un lungo articolo di «La Provincia di Vicenza» del 31 gennaio 1915 dove non si manca di notare come anche il Duomo, futuro Tempio Ossario, fosse nato sulla base di una cronica indisponibilità di fondi (cfr. MRRV, Fondo Cavalli, Giornali 1906-1918).  

[12]
  Erano almeno altri 6 i veterani delle campagne risorgimentali cui, nel 1914, veniva concesso il sussidio per la partecipazione al processo di unificazione nazionale, tra essi Paolo Reato, il padre del citato Marino ed il nonno di Efrem, la futura medaglia d’oro dello Uork Amba. Cfr. ACB, 1914, XII. Militare.  

[13] Cfr. MRRV, Fondo Cavalli, 1905-1909. La sezione bassanese della “Trento e Trieste”, auspice lo stesso Cavalli, era nata il 4 dicembre 1904, a distanza di un anno dal 1° Congresso dell’associazione. Avrà come presidente prima Luigi Vinanti, poi dal 1908 il dott. Guglielmo Gobbi. Ne facevano parte con ruoli direttivi: Ugo Cimberle, Giovanni Ferraro, Antonio Sterni, il Maestro Andrea Zanchetta e Lelio Spagnolo.  

[14]  Cfr. E. BATTISTI, Con Cesare Battisti attraverso l’Italia. Agosto 1914-Maggio 1915, Milano, Fratelli Treves, 1938, pp. 181-182.  

[15] Cfr. ACB, 1915, XII. Militare. 

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