[54] Figlio unico, proveniente da Toledo, nell’Ohio, aveva dei cugini a Firenze che cureranno nel dopoguerra l’esumazione ed il trasporto negli USA della sua salma: cfr. ACB, 1919, XVII. Sanità.

[55] Cfr. G. LA SCALA, Diario di guerra di un cappellano metodista durante la prima guerra mondiale, a cura di G. Visentini con prefazione di G. Rochat, Torino, Claudiana, 1996, pp. 113, 116.

[56] Sonda era caduto il 28 gennaio 1918; gli sbarramenti in questione erano quelli, da nord a sud, della Grottella, di Valstagna, di Oliero-Merlo e di Mignano: cfr. AUSSME, Repertorio E1 b.25: Sistemazione difensiva della 1ª Armata 1918.  

[57] Il campo di Nove era stato realizzato su terreni di proprietà dello stesso sindaco Antonibon, che il 3 ottobre 1918 veniva regolarmente liquidato dalla Direzione del genio militare di Verona: cfr. ACB, 1918, XII. Militare.

[58] Fu in seguito a queste due notti di passione che la città venne fatta rientrare nel decreto luogotenenziale n° 1014 del 24 giugno 1915 relativo ai danni di guerra, in quanto inserita in «zona di reali operazioni belliche»: cfr. ACB, 1918, XII. Militare.  

[59] Cfr. AUSSME, Raccoglitore E5 b.184. Costituzione della testa di ponte di Bassano.  

[60] Cfr. AUSSME, Raccoglitore E5 b.144. Incendio a Rossano del 24 maggio 1918.

[61]  I 20 componenti della famiglia di Luca Baggio, di Santa Croce, presso cui si manifestò il morbo, dovettero osservare una quarantena di 36 giorni, per cui chiederanno al Comune un risarcimento di £. 504: cfr. ACB, 1918, XVII. Sanità.  

[62] Sull’intricata e complessa vicenda del profugato si veda lo studio assolutamente pionieristico di D. CESCHIN, Gli esuli di Caporetto. I profughi in Italia durante la Grande Guerra, Bari, Laterza, 2006. Alla sua squisita collaborazione devo la possibilità di utilizzare le citate relazioni conservate in ACS, Ministero dell’Interno, Divisione polizia giudiziaria, amministrativa e sociale, Profughi ed internati, busta 6.  

[63] Cfr. le due relazioni del mese di febbraio: ACS, busta 6 cit.  

[64]  Maria Menegazzo scriveva da Pescara ancora il 28 settembre: «…qui si dorme peggio delle bestie, di certo che i profughi che è venuto in Bassano non abbiamo trattato così noi gli abbiamo accolti come nostri fratelli e qui odiano i profughi, e coi soldi alla mano non si mangia. in ACB, 1918, XII. Militare.  

[65] Nella relazione di luglio, Velo osservava: «Tale limitatezza di vedute si è anche sovente aggravata da manchevole conoscenza degli usi, delle abitudini, del carattere delle popolazioni venete, per cui con facilità l’innata spigliatezza delle donne viene giudicata immoralità o quanto meno rilassatezza di costumi – e la consuetudine degli uomini di frequentare i pubblici ritrovi, quale tendenza alla dissipazione e all’ozio». Cfr. ACS, busta 6 cit., p. 2.  

[66]  Emblematica a riguardo la lettera del Prefetto di Torino a proposito di Giovanni Menegon, mutilato alla gamba sinistra, accusato di aver rifiutato ben tre occupazioni a £. 5 al giorno per dedicarsi viceversa all’accattonaggio: cfr. ACB, 1918, XII. Militare.  

[67]  Cfr. Relazione Velo del giugno 1918, p. 2, in ACS, busta 6, cit. Si tenga presente, a scopo di comparazione, che il sussidio veniva tolto integralmente per paghe superiori alle £. 6 giornaliere.

[68]  Sia lecito il rimando a P. POZZATO, P. VOLPATO, Solstizio di sangue, Bassano del Grappa, Itinera Progetti, 2008 e P. POZZATO, Polemiche fra vincitori: le ragioni nascoste di un successo, in La battaglia del Solstizio, a cura di L. Cadeddu, P. Pozzato, Udine, Gaspari, 2009, pp. 196-206.  

[69] Anche in questo caso si rimanda ad 1918. I giorni perduti. Le ultime quattro settimane di guerra dell’esercito austro-ungarico, a cura di P. Pozzato, M. Rech, R. Dal Molin, Bassano del Grappa, Itinera Progetti, 2004.  

[70]  Il regesto pubblicato dall’Istituto del Nastro Azzurro di Vicenza, I vicentini decorati al valor militare nella guerra 1915-1918, Marostica s.d., qui in ristampa anastatica, pp. 32-36, 118-133 ne riporta 15, di cui 11 d’argento e 4 di bronzo, assegnate a caduti, 71, di cui una croce di cavaliere dell’OMS, 24 d’argento e 46 di bronzo.  

[71]  Si veda la lettera ad Antonibon dello stesso Roberti in data 27 ottobre 1918 in ACB, 1918, XII. Militare e le risposte della Prefettuta in ACB, 1918, XVII. Sanità, che si limita in sostanza ad investire del problema la sanità militare o inviare a Bassano 500 pastiglie di bisolfato di chinino.  

[72] Molte a riguardo le lettere conservate in ACB, 1918-1919, XVII. Sanità, soprattutto di famiglie di ufficiali.  

[73] Dati della relazione presentata a Mussolini in occasione della sua visita alla città nel 1938: cfr. ACB, 1938, XXII. Varie.  

[74]
  Illuminante a riguardo la lettera di Gaetano Rossi, di Crespano, datata 29 novembre 1918, in cui si invitava il sindaco a non consentire che fosse Asolo a candidarsi a tale ruolo, ma di insistere appunto su Bassano ed i paesi della pedemontana «a vantaggio morale ed economico di fatto e di pieno diritto». Si veda peraltro anche la lettera dell’on. Roberti del 26 ottobre in cui si chiedeva ad Antonibon di farsi promotore di un convegno fra sindaci per la realizzazione della tramvia Bassano-Asolo, a spese dei militari. Cfr. ACB, 1918, XII. Militare. Sulla cerimonia si veda A. MARZAROTTO, La colonna romana sul Grappa, Bassano, R. Silvestrini, 1927.  

[75] Oltre alle lettere di diversi generali e colonnelli, Giardino, Montuori, Boccacci per non citare che i più noti (Cfr ACB, 1919-1920, XII. Militare), dei sindaci di Trieste e Venezia, la cerimonia verrà ricordata dallo stesso Mussolini come una delle poche occasioni, assieme all’Adunata nazionale degli alpini sull’Ortigara, in cui era stato tentato un degno ricordo dei caduti in guerra. Tale ricordo se non propriamente osteggiato, certo non era stato sostenuto dalle autorità statali, troppo preoccupate degli eventuali disordini che ogni cerimonia simile rischiava di innescare nell’infuocato clima dei primi anni ’20.  

[76] Cfr. ACB, 1920, XII. Militare. 

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