[30] C. CANAL, La retorica della morte. I monumenti ai caduti della Grande Guerra, «Rivista di storia contemporanea», (4) 1982, pp. 659-670 e M. MONDINI, La costruzione monumentale della memoria di guerra in Veneto. Attori, linguaggio, legittimazione, conflitti, in Der erste Weltkrieg im Alpenraum. Erfahurng, Deutung, Erinnerung / La Grande Guerra nell’arco alpino. Esperienze e memoria, a cura di H. Kuprian, O Überegger, Innsbruck, Universitätsverlag, 2006, pp. 413-425.
[31] G. DE MORI, Vicenza nella guerra 1915-1918, Vicenza, Rumor, 1931, pp. 521-522; M. BECCHERLE, P. POZZATO, Quell’ultimo monte, Bassano del Grappa, Itinera progetti, Comitato per la Storia di Bassano, 2002, p. 225.
[32] ACB, 1919, XII, b. 9, f. 20-10, s.f. Pellegrinaggio al Grappa. Primo pellegrinaggio nazionale alle tombe dei caduti, «La Provincia di Vicenza», 16 luglio 1921.
[33] ACB, 1920, XII, f. 20, s.f. 7.
[34] Cfr. anche per una sintesi dell’intera vicenda L. VANZETTO, Monte Grappa, in I luoghi della memoria. Simboli e miti dell’Italia unita, a cura di M. Isnenghi, Roma-Bari, Laterza, 1996, pp. 363-374.
[35] L. E. LONGO, Profili di capi militari italiani tratteggiati da uno di loro, «Studi Storico Militari», 1993, pp. 533-572.
[36] Da Gaetano Giardino all’avvocato Pellizzari, 20 agosto 1927, in A. FANTINATO, Il mausoleo del Grappa. Lettere del generale Giardino, in Romano d’Ezzelino e il Grappa nelle due guerre, Romano d’Ezzelino, Comune, 1988, p. 129.
[37] L. VANZETTO, Guida storica ai monumenti di Cima Grappa, Treviso, Istresco, 2001, p. 55.
[38] Cit. in VANZETTO, Guida storica cit., p. 56.
[39] M. ISNENGHI, Le guerre degli italiani, Milano, Mondadori, 1989, p. 348.
[40] B. TOBIA, Dal Milite Ignoto al nazionalismo monumentale fascista (1921-1940), in Annali della Storia d’Italia, 18, Guerra e pace, a cura di W. Barberis, Torino, Einaudi, 2002, pp. 593-642.
[41] VANZETTO, Monte Grappa cit., p. 372; VANZETTO, Guida storica cit., pp. 63-67.
[42] BECCHERLE, POZZATO, Quell’ultimo monte cit., pp. 233 e segg.
[43] VANZETTO, Guida storica cit., p. 79.
[44] Sulla vicenda della “Smalteria e Metallurgica Veneta”, primo nucleo industriale bassanese, fondata nel 1924 destinato a giocare fino al 1975 un ruolo determinante nell’economia cittadina, cfr. S. BERTIN, G. FAVERO, R. MILANI, D. VIDALE, Lo smalto e la ruggine: domande, documenti e testimonianze sulle Smalterie di Bassano, Castelfranco Veneto, Archeometra, 2002.
[45] Cfr. le osservazioni di M. ISNENGHI, I tempi della memoria, in 1916. La Strafexpedition: gli altipiani vicentini nella tragedia della grande guerra, Udine, Gaspari, 2003, pp. 175-183. Una delle guide per escursionisti più utilizzate alla fine degli anni Trenta riservava ampio spazio al «turismo dei campi di battaglia», incoraggiato come atto patriottico: cfr. G. MAZZOTTI, Treviso, Piave, Grappa, Montello, Novara, De Agostini, 1938, ma cfr. anche E. DA ROLD, Turismo e sport nella provincia di Belluno durante il fascismo: economia, ideologia, società e consenso, Belluno, Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali, 1994. Per un inquadramento più generale cfr. P. BATTILANI, Vacanze di pochi vacanze di tutti. L’evoluzione del turismo europeo, Bologna, Il mulino, 2007.