[1]  Sullo sviluppo manifatturiero e commerciale di Bassano in età moderna, vedi F. Vianello, Seta fine e panni grossi: manifatture e commerci nel Vicentino, 1570-1700, Milano, F. Angeli, 2004, passim; cfr. F. VIANELLO, Rural Manufactures and Patterns of Economic Specialization: Cases from the Venetian Mainland, in At the Centre of the Old World: Trade and Manufacturing in Venice and the Venetian Mainland, a cura di P. Lanaro, Toronto, Centre for Renaissance and Reformation Studies, 2006, pp. 343-365.  

[2]  G. Chittolini, “Quasi-città”: borghi e territori in area lombarda nel tardo medioevo, «Società e storia», 13 (1990), 47, pp. 3-26; per una recente ricerca comparativa vedi L’ambizione di essere città: piccoli, grandi centri nell’Italia rinascimentale, a cura di E. Svalduz, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2004.  

[3]  Per una analisi dello sviluppo economico regionale, vedi G. Roverato, La terza regione industriale, in Storia d’Italia. Le regioni dall’unità a oggi. Il Veneto, a cura di S. Lanaro, Torino, Einaudi, 1984, pp. 163-230; G. ROVERATO, L’industria nel Veneto: storia economica di un “caso” regionale, Padova, Esedra, 1996.  

[4]  Lo studio dedicato a Bassano è Società e politica nelle aree di piccola impresa: il caso di Bassano, a cura di A. Bagnasco, C. Trigilia, Venezia, Arsenale, 1984. Le caratteristiche peculiari dello sviluppo delle aree periferiche erano state segnalate già in A. Bagnasco, Tre Italie: la problematica territoriale dello sviluppo italiano, Bologna, Il mulino, 1977. Il riferimento teorico alle “economie di scala collettive” di Alfred Marshall fu proposto da G. Becattini, Marshall: antologia degli scritti economici, Bologna, Il mulino, 1981: per una sintesi dell’evoluzione teorica di questo approccio e degli studi a esso ispirati (dapprima in Toscana, poi nel Veneto, nelle Marche e in tutta quella che fu appunto definita la “Terza Italia”) vedi Mercato e forze locali: il distretto industriale, a cura di A. Bagnasco, Bologna, Il mulino, 1987.

[5]  Sulla presenza in area veneta di tradizioni manifatturiere di lungo periodo e per una ripresa del dibattito sulla questione, vedi tutto il volume sopra citato, At the Centre of the Old World. Per una analisi comparativa che collega esplicitamente la presenza della grande impresa alla diffusione di competenze professionali indispensabili alla crescita “distrettuale” vedi Il piccolo che nasce dal grande: le molteplici facce dei distretti industriali veneti, a cura di G. Tattara, Milano, F. Angeli, 2001. Sul ruolo dei conflitti sociali anche aspri che caratterizzarono l’“autunno caldo” anche nelle aree di piccola impresa si veda Rivoluzioni di paese: gli anni settanta in piccola scala, a cura di A. Boschiero, G. Favero, G. Zazzara, «Venetica», 24 (2010), n.1. Per alcune considerazioni preliminari in materia, riferite al caso bassanese, vedi G. FAVERO, Una “fabbrica breve”: la Smalteria Metallurgica Veneta di Bassano del Grappa (1925-1975), «Annali di storia dell’impresa», 14 (2003), pp. 295-316. 

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