[1] A. Bagnasco, Tre Italie. La problematica territoriale dello sviluppo italiano, Bologna, Il mulino, 1984.  

[2]  G. Becattini, G. Bianchi Chi ha paura della regionalità, in “Il ponte”, XL (1984), 1, p.100; ora in Sviluppo multiregionale: teorie, metodi, problemi, a cura di G. Becattini e I. Magnani, Milano, F. Angeli, 1985.  

[3] Cfr. Eurostat, Produit intérieur brut régionel dans l’Union européenne 1999. Statistiques en Bref. Theme 1-1/2002. Luxembourg.  

[4] Sul “modello veneto” la bibliografia è assai vasta, a partire dai fondamentali lavori sull’origine dello sviluppo economico veneto: E. Franzina, La transizione dolce. Storie del Veneto tra ‘800 e ‘900, Verona, Cierre, 1990; G. ROVERATO, La terza regione industriale, in Storia d’Italia. Le Regioni. Il Veneto, a cura di S. Lanaro, Torino, Einaudi, 1984; G. ROVERATO, ‘Modello Veneto’ e dintorni in alcuni studi recenti, «Venetica», 3 (1986), 5; fino a B. Anastasia, G. Corò, Evoluzione di un’economia regionale, Portogruaro, Ediciclo, 2002; si rinvia inoltre ai numerosi studi sul tema apparsi sulla rivista «Venetica» nei suoi trent’anni di pubblicazione.

[5] Sviluppo e crisi del cosiddetto modello veneto: intervista a un ‘negazionista’, «I nuovi Samizdat», 37/2005, p. 4. La posizione “negazionista” dello storico è chiara fino dalle prime affermazioni dell’esistenza di un modello Veneto, cfr. in proposito i suoi studi sulla Marzotto; cfr. inoltre G. ROVERATO, Imprenditorialità e sviluppo industriale dal primo Novecento al Secondo dopoguerra, in Trasformazioni economiche e sociali nel Veneto fra XIX e XX secolo, a cura di A. Lazzarini, Vicenza, Istituto per le ricerche di storia sociale e di storia religiosa, 1984; G. ROVERATO, La terza regione industriale cit.; e soprattutto G. ROVERATO, “Modello veneto” e dintorni cit; G. ROVERATO, Alle origini del “Modello Veneto”: un documento di Gavino Sabadin (1955), «Materiali di storia del movimento operaio e contadino veneto», 2 (1988).  

[6] ROVERATO, Alle origini del “Modello Veneto” cit., p. 5.  

[7]  Si rinvia a G. ROVERATO, G. L. FONTANA, Processi di settorializzazione e di distrettualizzazione nei sistemi economici locali. Il caso del Veneto, in F. Amatori, A. Colli, Comunità di imprese. Sistemi locali in Italia tra Otto e Novecento, Bologna, Il mulino, 2001; G. CorÒ, I sistemi produttivi locali dagli anni settanta al duemila. Fra crescita estensiva e percorsi di innovazione, in G. L. fontana, L’industria vicentina dal Medioevo a oggi, Padova, CLEUP, pp. 543-621; B. Anastasia, G. Corò, Evoluzione di un’economia regionale cit., e alla bibliografia ivi citata.  

[8] Numerosi sono gli studi sulla nascita dell’industria nel Veneto che riconducono in qualche modo a modelli di sviluppo “chiusi” legati a singoli imprenditori e aree geografiche - si pensi alla Marzotto di Valdagno o alla Lanerossi di Schio - non necessariamente sorti e cresciuti negli anni del boom economico, ma la cui origine si può collocare già tra Otto e Novecento, un esempio su tutti Paolo Camerini e Piazzola sul Brenta, cfr. C.FUMIAN, La città del lavoro. Un’utopia agroindustriale nel Veneto contemporaneo, Venezia, Marsilio, 2010 (1990I)  

[9]  Sviluppo e crisi del cosiddetto modello veneto cit., p. 6. 

Questo sito usa cookies per il proprio funzionamento (leggi qui...)