[12] Si veda P. MILANI, Relazione tecnica sul progetto esecutivo dell’acquedotto per la città di Bassano, Bassano, S. Pozzato, 1895.  

[13] Questi e i dati, qui di seguito elencati, sono in A. C. STRAPPAZZON, La popolazione di Bassano del Grappa nel periodo 1871-1971, tesi di laurea, Università degli studi di Padova, Facoltà di lettere e filosofia, a.a. 1979-1980, rel. A. Ventura, pp. 208-211.

[14] Nell’arco di un quarantennio, la popolazione di Portogruaro passa da 9.200 a 9.600, Asolo da 5.450 a 6.560, Cittadella da 8.600 a 11.330, Chioggia da 28.050 a 31.220, per citare soltanto alcuni centri del Veneto. Si veda, a questo proposito, la raccolta di dati curata da G. Dalla Zuanna, M. Loghi, Popolazione e popolazioni: studi territoriali preliminari alla storia della popolazione veneta, 1856-1911, Padova, CLEUP, 1997.  

[15] Si veda STRAPPAZZON, La popolazione di Bassano cit., p. 208.  

[16]  La vicenda è solo parzialmente descritta nelle pagine successive. Si veda, in proposito ABATE, Bassano Veneto cit., pp. 44-49.  

[17]  Sulla vicenda del “nuovo Duomo”, poi divenuto “Tempio/Ossario”, si vedano anche A. MARZAROTTO, Il Tempio Ossario di Bassano del Grappa. Cenni storici, Bassano del Grappa, s. e., 2002; F. SBORDONE, Il Tempio/Ossario per i Caduti, «Notiziario degli Amici dei musei e dei monumenti di Bassano del Grappa», 36-39 (2007).  

[18]  Sulla figura di monsignor Gobbi e sulla vicenda che - con l’appoggio determinante del vescovo di Vicenza - portano a conclusione la scelta del sito e del progetto, si veda G. BERTI, Storia di Bassano, Padova: Il Poligrafo, 1993, pp. 112 sgg. In queste pagine la ragioni del confronto sono approfonditamente illustrate.  

[19] Cambia nel frattempo il progettista-responsabile ma non il progetto nelle sue linee fondamentali: l’architetto Vincenzo Rinaldo, a sua volta subentrato all’autore del primo disegno (Cesare Nava), subentra l’architetto Pietro Del Fabro legato all’entourage del generale Faracovi e del “Comitato straordinario per le onoranze ai caduti in guerra” da lui presieduti. Da quel comitato proverrà una parte dei finanziamenti che consentono di ultimare il grande edificio voluto da monsignor Gobbi.  

[20] Si veda in proposito L. TOMMASI, S. TOSIN, Edilizia popolare e condizione abitativa, in Bassano 1877-1954 cit., in particolare pp. 78 sgg, ove il caso del quartiere Bonaguro viene dettagliatamente descritto.  

[21] Domina, a queste latitudini, la figura di Luigi Luzzatti al cui nome è associata la prima legge italiana sulle case popolari (1903). Si veda, in proposito, La politica della casa all’inizio del 20. secolo. Atti della prima Giornata di studio Luigi Luzzatti per la storia dell’Italia contemporanea, Venezia, 3 dicembre 1993, a cura di D. Calabi, Venezia, Istituto veneto di scienze lettere ed arti, 1995. La legge ha consentito ai comuni di costruire case popolari: le città di Venezia, Padova e Treviso hanno sperimentato per prime un tipo di intervento pubblico con anticipazioni e finanziamenti originati dal cosiddetto “risparmio popolare”.  

[22] G. STRAPPAZZON (con G. FINCO), Il Liberty. Un caso esemplare: viale Venezia, in Bassano 1877-1954 cit., pp. 57-71.  

[23] Si veda, in proposito ABATE, Bassano Veneto cit., pp. 34-44.  

[24]  Si veda il recente contributo di M. SCIMEMI, Metodo e sperimentazione nel disegno degli edifici scolastici, in Daniele Donghi. I molti aspetti di un ingegnere totale, a cura di G. Mazzi, G. Zucconi, Venezia, Marsilio, 2006, pp. 141-152.  

[25] Si veda MARZAROTTO, Il Tempio Ossario cit., p. 82.  

[26] Documento dattiloscritto presso ACB.  

[27]  Riportato in L. Vaccari, Dall’organicismo alla città regione: Bassano del Grappa, 1945-1972, tesi di laurea, Istituto universitario di architettura di Venezia, a.a. 1997-1998, rel. P. Di Biagi, p.46.

[28]  Si veda in particolare, il volume S. BERTON, G. FAVERO, R. MILANI, D. VIDALE, Lo smalto e la ruggine: domande, documenti e testimonianze sulle Smalterie di Bassano, Castelfranco Veneto, Archeometra, 2002; G. FAVERO, Una “fabbrica breve”: la Smalteria Metallurgica Veneta di Bassano del Grappa (1925-1975), «Annali di storia dell’impresa», 14 (2003), pp. 295-316. Nel 1925 apre la nuova fabbrica di stoviglie smaltate che rivitalizza un’economia ancora profondamente rurale e caratterizzata tutt’al più da piccole attività artigianali. In un contesto di questo tipo, l’insediamento viene agevolato in tutti i modi possibili dagli amministratori locali: acquisto di terreni a prezzi minimi, disponibilità di acqua a tariffa agevolata e esenzione dalle tasse per un lungo periodo.  

[29] I dati sono in Strappazzon, La popolazione di Bassano cit. 

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