Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Il Presidente del Comitato per la Storia di Bassano
Pietro Fabris

Il terzo volume, nei suoi saggi, affronta il tema dello sviluppo nell’età contemporanea. Dall’unità d’Italia, dopo il periodo risorgimentale, a metà degli anni Settanta del Novecento, vengono indagati fatti e personaggi che hanno contribuito a far storia e che noi vogliamo fissare nella nostra memoria. Si finisce con la crisi delle Smalterie e la sua soluzione, perché essa è ritenuta uno spartiacque nella storia della nostra città. Prima c’era una comunità che giocava sul sicuro, c’era la grande fabbrica che garantiva sicurezza a tutti; dopo, la città si è messa in gioco ed è iniziata l’era della responsabilità di tutti e di ciascuno. A questo punto è anche possibile parlare di bilanci. C’è stata l’età medioevale con la ricerca della sicurezza e dell’autonomia. C’è stata l’età moderna che per la maggior parte del tempo è stata vissuta all’ombra e sotto la protezione di Venezia, con i suoi grandi personaggi: pittori, letterati, scienziati, matematici, imprenditori, sacerdoti ed artisti che hanno illuminato la vita di questa “piccola città”, consentendole di vivere con dignità. Infine, l’età contemporanea determinata da due grandi eventi quali sono stati le due guerre mondiali, con il loro carico di lutti e rovine. Con loro, il periodo della Resistenza con le drammatiche esperienze vissute dalle nostre popolazioni. C’è stata poi la ricostruzione e la crescita della città nella seconda metà del secolo scorso. Tutto questo viene raccontato, con le sue ombre e le sue luci, in questo volume. Qualcuno degli storici ha affermato: “Bassano, provincia mancata”, “Bassano, quasi città” oppure “Bassano piccola città”. Forse bisognerà intenderci. Se il giudizio viene dato solo in termini “quantitativi”, può darsi che sia abbastanza corretto. Noi sappiamo però che i traguardi mancati si giudicano anche dalle possibilità reali che c’erano di raggiungerli. Fino agli anni Settanta c’era il “blocco politico” e non c’era spazio per un’autonomia di tipo provinciale. Ecco allora Bassano lavorare per ritagliarsi un suo spazio all’interno del nord-est della provincia di Vicenza, perseguendo il discorso comprensoriale e lavorando per intese con comuni, enti, province anche al di fuori della nostra zona. Siamo stati il baricentro di una vasta area, lanciando lo slogan “Bassano, città dei servizi”. Abbiamo perseguito l’obiettivo della “massima autonomia possibile” ricercando forza politica, sviluppo economico basato oltre che sull’industria, anche sul commercio e l’artigianato. Siamo riusciti ad assorbire senza traumi eccessivi la perdita della grande industria. Bassano però non si è limitata al discorso economico. Ha mantenuto “l’influenza cattolica” che, maturata durante gli anni della dittatura, si è ben espressa nei decenni dopo il secondo dopoguerra. Ha mantenuto pure il retaggio patriottico che il Ponte degli Alpini ed il Monte Grappa continuamente ricordano. Quindi il filo rosso della storia non si è spezzato e la Bassano degli anni Settanta gode di un buon ricordo e giudizio da parte dei suoi cittadini ma anche di osservatori esterni. Non tutto è andato liscio e ci sono stati momenti drammatici ma il quadro complessivo è quello di una comunità che è cresciuta, assieme ai suoi amministratori, ai suoi preti, alla classe imprenditoriale e alla tanta gente comune che ha sempre saputo dimostrare il suo affetto alla città. Per questo abbiamo ritenuto importante e doveroso non perdere l’occasione di pubblicare questi saggi che fissano i passaggi della vita della città stessa. Sono voci importanti, competenti, a volte anche contradditorie ma meritevoli comunque di lettura, come le integrazioni che sono intervenute. Rivolgo un ringraziamento sentito a chi ha aiutato il Comitato nel suo impegno a promuovere la pubblicazione di questi volumi. Alla Dott.ssa Giuliana Ericani che, oltre a scrivere i saggi sulle materie di sua competenza, si è assunta il compito di rivedere i testi, impaginare gli scritti e le immagini. Con lei il personale del Museo e Biblioteca e principalmente Daniela Peretto e Marco De Paoli. Un grazie al grafico Franco Barbon sempre disponibile nell’assisterci per assicurare la più dignitosa veste tipografica a quest’opera. Ancora grazie a Cesare Gerolimetto che ci ha fornito ampio ed artistico materiale fotografico che ha impreziosito i volumi ed alla Pro Bassano per l'ampia disponibilità e collaborazione. Infine, un grazie al Comitato per la Storia di Bassano che ha saputo raccogliere la sfida, accettando dal Comune l’onere della pubblicazione. Un augurio a tutti: che la lettura consenta di conoscere meglio la nostra città per poterla apprezzare sempre di più.

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