Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Gli anni 1796 e 1797 furono per Bassano e il Bassanese molto difficili e pesanti a causa dei molti avvenimenti militari che interessarono il suo territorio: battaglie (quella di Bassano dell’8 settembre 1796 e quella del Brenta o di Nove del 6 novembre 1796) (fig.4),

4AchilleLouisMartinet

4. Achille Louis Martinet -Louis Francois Couché, Battaglia di Bassano, litografia. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Inc. Bass. 3805. L’8 settembre 1796 Napoleone lanciò le sue divisioni al comando del generale Lennes contro gli austriaci. Il generale Murat con la sua cavalleria inseguì gli austriaci in rotta.

passaggi e acquartieramento di truppe austriache e francesi, popolazioni in fuga. Il primo avvenimento di un certo rilievo che impressionò molto, almeno una parte della popolazione, fu il passaggio per Bassano, il 18 maggio 1796, di un convoglio di circa 130 persone, su carrozze e carriaggi, che costituivano la servitù dell’arciduca Ferdinando d’Austria. Fuggivano da Milano occupata dalle truppe napoleoniche qui giunte il 14 maggio. La rivoluzione, che fino ad allora era apparsa come un fenomeno lontano nello spazio e che tutt’al più poteva essere argomento del discorrere quotidiano, grazie alle notizie che provenivano dai molti emigrati francesi stabilitisi a Vicenza, assumeva ora contorni ben definiti e preoccupanti per le possibili conseguenze. Nei giorni successivi si verificarono altri passaggi di persone in fuga dal Tirolo e dal Trentino. Stranamente questi avvenimenti non vengono in alcun modo menzionati dal Maggior Consiglio nei suoi atti deliberativi, mentre sono invece registrati, con dovizia di particolari, da varie persone che, in qualità di testimoni o anche di protagonisti, li fissarono nei loro diari o cronache[19]. Dal mese di giugno 1796 alla battaglia di Bassano la vita si svolse in modo abbastanza tranquillo anche se la città fu invasa da truppe austriache e napoletane in gran quantità (n. 3000 soldati il 4 luglio, n. 20000 nei giorni seguenti). Gli austriaci erano di casa nel Veneto in quanto avevano ottenuto da tempo dalla Repubblica di Venezia il diritto di transito e di sosta in caso di operazioni militari trovando qui condizioni assai favorevoli dal punto di vista strategico e per quanto riguarda i rifornimenti[20]. Ma per gli stanziamenti delle truppe molto ne soffrì l’agricoltura bassanese[21]. Una certa apprensione in città si manifestò dopo la sconfitta del 5 agosto subita dagli Austriaci a Castiglione. A Bassano ripararono allora molti soldati sbandati o feriti[22]. Ma la vera novità fu l’arrivo inatteso a Bassano di Napoleone il mattino dell’8 settembre 1796 da nord attraverso la Valsugana, che percorse a tappe forzate[23]. Egli entrò in città, assieme al generale Massena, per la Contrada del Sole, mentre il generale Augereau (fig.5)

5CharlesEtiennePierreMotte

5. Charles Etienne Pierre Motté (1785-1836), Battaglia di Bassano, granito. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Inc. Bass. 3480. Napoleone con il generale Massena entrò a Bassano per la Contrada del Sole, mentre il generale Augereau transitò per la Porta delle Grazie pervenendo i primi dalla Destra Brenta e l’altro dalla Sinistra in modo da impegnare le truppe austriache su due fronti.

transitò per la Porta delle Grazie avendo l’uno percorso la Destra Brenta e l’altro la Sinistra in modo da impegnare le truppe austriache su due fronti, le quali vennero invece colte di sorpresa come il loro generale Wuermser che aveva trascorso la notte a Palazzo Roberti, in casa della contessa Francesca Roberti, dopo una lauta cena con i suoi più stretti collaboratori. Lo scontro tra i due eserciti avvenne con poche perdite da entrambi gli schieramenti ma ebbe grande rilievo perchè per la prima volta incrinò la superiorità austriaca, sino ad allora ostentata. Pure Napoleone prese alloggio in casa Roberti e qui ricevette i commissari della città e il Podestà, Giovanni Contarini, per informarli, senza molti preamboli, di quanto occorreva alla sua truppa (fig.1).

1GiuseppePietroBagetti

1. Giuseppe Pietro Bagetti –  Victor Pillment, Battaglia del Covolo presso Primolano (1807-1814) (part.)litografia. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Inc. Bass. 4065. Vi è rappresentata l’azione condotta da Napoleone il 7 settembre 1796, contro lo sbarramento del Covolo difeso da qualche centinaio di soldati austriaci.

I Francesi rimasero a Bassano sino al 20 ottobre, in tutto tredici giorni, sufficienti alla popolazione per capire che aveva a che fare con soldati disposti a tutto: ruberie, atti vandalici, violenze, profanazioni[24]. Il Bonaparte, invece, se ne andò il mattino successivo e la sera del 10 pernottò a Vicenza in Palazzo Cordellina[25]. Un’intera divisione di 6000 fanti, comandati dal generale Massena (fig.6),

6LuigiGregori

6. Luigi Gregori – Vittorio Danesi, Battaglia di Bassano, litografia. Bassano del Grappa, Museo Biblioteca Archivio, Inc. Bass. 4044. Il generale Massena con un’intera divisione di 6000 fanti ritornò a Bassano il 6 ottobre 1796. Prese alloggio in palazzo Rezzonico e ripartì il 4 novembre, pochi giorni prima della battaglia del Brenta.

ritornò a Bassano il 6 ottobre. Egli prese alloggio in palazzo Rezzonico e ripartì il 4 novembre, pochi giorni prima della battaglia del Brenta. Il 6 novembre si combattè, con scontri durissimi e sanguinosi, soprattutto a Marchesane, Nove, Carmignano e Fontaniva. Napoleone in questa occasione fu sconfitto ma pochi giorni dopo, il 17 novembre, ad Arcole nel Veronese ottenne una strepitosa vittoria. Dopo la battaglia gli Austriaci rientrarono a Bassano ripartendo il giorno 8 novembre per Vicenza all’inseguimento dei Francesi. Dopo la sconfitta di Arcole l’esercito austriaco disfatto e in ritirata ritornò a Bassano. La nuova permanenza si protrasse sino al 25 gennaio 1797. Il 26 gennaio ritornarono i Francesi: in questa occasione sfilarono in piazza tutti i generali che avevano contribuito al successo di Napoleone. Grandi furono le sofferenze della popolazione in questo periodo, esasperata e priva di un’autorità comunale. L’ultima seduta del Maggior Consiglio avvenne il 14 gennaio 1797 dopodichè calò su di esso il silenzio più fitto. Il primo atto ufficiale che riconosce la gravità del momento che la città stava vivendo e l’impotenza dell’autorità comunale a far fronte alla situazione è il verbale della riunione del Maggior Consiglio del 15 febbraio 1797 in cui si elegge una Deputazione di cittadini incaricata di portarsi a Venezia per far conoscere al governo della Serenissima la difficile situazione ed implorare da essa un intervento adeguato. Da questo momento e sino al 17 febbraio 1798 cessa ogni registrazione ad eccezione di una breve postilla in cui si annuncia che: «Oggi 28 aprile 1797 cessò il governo aristocratico e principiò il governo democratico francese». Grande tensione provocò anche a Bassano la rivolta di Verona, passata alla storia come “Pasque veronesi”, quando nell’aprile del 1797 furono assalite le truppe francesi ivi di stanza. Gruppi di montanari armati, provenienti da Lusiana, Gallio, Asiago transitarono per Bassano diretti a Verona per difendere la città dai ribelli di Brescia. Le notizie della strage di Verona convinsero il Podestà Giovanni Contarini, il 28 aprile 1797, a lasciare frettolosamente la città, senza farvi più ritorno. Il 30 aprile arrivarono a Bassano alcuni soldati francesi per preparare il terreno all’ingresso di una colonna di circa 400 soldati polacchi comandati dal generale Serres[26], che prese alloggio in casa dei Remondini, in piazza S. Giovanni (l’attuale piazza Libertà), ove stabilì il suo quartiere, non lontano quindi dal Palazzo Municipale.   

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