Nell’arco fra il XV e il XVII secolo si formò intorno a Bassano o appena dentro le sue mura una cintura di monasteri e conventi, maschili e femminili, di nuovo impianto o già in opera e radicalmente ristrutturati. Appuntandoli di una data concernente (con buona probabilità) la fondazione o il riuso e andando in senso orario a partire dal Margnano, erano quelli di San Sebastiano (1484), di Santa Caterina (1441) presso l’omonimo prato, delle Grazie (1492) accanto a questa porta, di San Bonaventura (1602) sul Viale delle Fosse, di Santa Chiara (1681) in cima alla via Da Ponte, di San Girolamo (1500 ca.) nella via Beata Giovanna, di Ognissanti (1568) in via Chini. Va poi aggiunto il più distante cenobio di San Fortunato sulla sponda sinistra del Brenta, documentato dal XIII secolo. Per quanto interessa, essi rappresentavano gli altrettanti punti di un micro territoriale circuito di devozione e pure di gestione economica dei beni monastici che legò più strettamente il centro storico con le adiacenze esterne o con le parti periferiche al suo interno.