Gian Maria Varanini

Maria Albina Federico

Giampietro Berti

Giuliana Ericani

Renata Del Sal

Donata M. Grandesso

Maria Luigia De Gregorio Giovanni Marcadella

Giambattista Vinco da Sesso

Giambattista Vinco da Sesso

Alessandra Magro

Carlo Presotto

Franco Scarmoncin e Lucia Verenini

Renzo Stevan e Eugenio Rigoni

Cosciente di quale potente strumento di dominio aveva a disposizione per piegare gli animi alla sua volontà, il governo austriaco approntò interventi significativi nel campo dell’istruzione estendendo anche a Bassano, annesso al Regno Lombardo-Veneto con patente sovrana il 7 aprile 1815, i nuovi piani d’istruzione sotto il controllo e la direzione della Commissione aulica degli studi[1]. Con l’emanazione del Regolamento per le Scuole Elementari nel Lombardo-Veneto del 1818, che prevedeva obbligatorie, al fine della «prima necessaria istruzione di tutti i fanciulli di qualunque ceto sociale», le elementari minori di due anni, circoscrivendo le maggiori, di altri due anni, ai soli capoluoghi di provincia, Bassano si vide privata del corso elementare maschile superiore aperto unitamente a quello inferiore, mediante apposita commissione per la ristrutturazione scolastica, nel novembre 1814, presso casa Zelosi[2](fig.1).

1BartolomeoGamba

1. Bartolomeo Gamba, Discorso pell’aprimento delle pubbliche scuole elementari in Bassano, Venezia, Picotti, 1809. Frontespizio.Dal 21 luglio 1808, in seguito al voto favorevole del Consiglio comunale, furono istituite quattro «Scuole Normali di leggere, scrivere e principi di aritmetica».

Nel rispetto della nuova normativa asburgica il Consiglio Comunale fu, quindi, costretto a istituire due elementari minori maschili, una urbana e l’altra, suburbana, in Angarano nella quale dovevano convergere tutti gli iscritti alle elementari di Marchesane, San Eusebio[3] e San Michele, a loro volta soppresse. Gli sforzi del Comune per ottenere una scuola elementare maggiore di tre classi, necessaria tra l’altro per garantire studenti al ginnasio, per il quale era previsto, dal 1825, l’esame d’ammissione, trovarono seguito solo nel 1830, quando in piazza dell’Angelo fu aperta una maggiore maschile mentre quella femminile, a spese dello Stato, sarà istituita solo nel 1844, presso casa Bortolazzi in via Borghetti di proprietà comunale. Tarderanno ancora di più le elementari minori femminili la cui proposta fu respinta dal Consiglio perché la spesa gravava sul bilancio comunale e comunque né la classe dirigente né il popolo sentivano la necessità di tale istituzione che rimaneva nelle mani dei privati[4]. Per quanto riguarda l’istruzione superiore, il 29 novembre 1819, fu inaugurato un Ginnasio Reale-Comunale di sei classi che contava nel suo primo anno di vita 62 alunni con 8 insegnanti[5], mentre era ormai consolidata la Scuola di Disegno, di Figura e di Ornato aperta, sin dal 1810, sia ai giovani che volevano avviarsi alle Belle Arti e che solitamente proseguivano gli studi all’Accademia di Venezia, sia a coloro che erano destinati alle Arti Meccaniche quali oreficeria, intaglio del legno, fabbro ed altro[6]. Nel 1840 il Ginnasio, le scuole elementari minore e maggiore maschili e la Scuola di Disegno furono trasferite nell’ex convento di San Francesco.

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